SIAMO TROPPO GENTILONI CON TRUMP? - IL 'FINANCIAL TIMES' BACCHETTA LA LINEA MORBIDA E ACCOGLIENTE DEL GOVERNO ITALIANO VERSO IL PRESIDENTE AMERICANO - 'SE L'ITALIA SI METTE SOTTO L'ALA DI TRUMP E IN PROSPETTIVA DI PUTIN RISCHIA DI ESSERE EMARGINATA O PUNITA DALL'UNIONE EUROPEA'

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paolo gentiloni al telefono con trump paolo gentiloni al telefono con trump

James Politi per “Financial Times

 

Mentre gli altri leader europei attaccavano Trump nel summit di Malta, Paolo Gentiloni si conteneva. Il Primo Ministro italiano ha tenuto le critiche al minimo e poi ha detto che l’Europa doveva vedere ‘il lato positivo’ della vittoria di Trump. Il giorno dopo era al telefono con il nuovo Presidente americano, si è fatto garantire la sua presenza al G7 che si terrà a fine maggio in Sicilia, in un momento in cui niente è assodato per la nuova amministrazione di Washington.

 

paolo gentiloni paolo gentiloni

Gli episodi evidenziano il morbido e pragmatico approccio dell’Italia verso il presidente americano, in contrasto con la robusta risposta di Francia e Germania. L’Italia accomodante potrebbe complicare gli sforzi degli altri leader del’Unione Europea (salvo la Gran Bretagna di Theresa May) per reagire alle politiche dell’uomo nuovo alla Casa Bianca. In privato, a Roma la reazione a Trump è stata la stessa degli altri, visto che il governo di centro-sinistra sosteneva Hillary Clinton.

 

TRUMP MAY TRUMP MAY

Le politiche di immigrazione di Trump sono lontane anni luce da quelle dell’Italia che negli ultimi tre anni ha recuperato oltre mezzo milione di migranti dal Mar Mediterraneo. Il protezionismo americano sulle esportazioni e la voglia di Trump di smantellare l’euro, costituiscono una minaccia per l’Italia. Ma dall’8 novembre l’Italia si è adeguata al nuovo panorama geopolitico e sembra voler appianare le differenze. Questo essere cauti dipende dalla personalità diplomatica di Gentiloni, ma anche dalla tradizione di politica estera del dopoguerrra: in quanto paese di medie dimensioni ed economicamente vulnerabile, evita il conflitto con poteri più grandi.

 

gentiloni merkel gentiloni merkel

Entrano in gioco anche fattori nazionali: il partito democratico di Gentiloni è sotto attacco dei partiti populisti di opposizione, che hanno festeggiato la vittoria di Trump e ben accolto la Russia di Putin. Il nuovo ordine geopolitico può portare benefici. Qualsiasi accordo fra Trump e Putin che porti a maggiore stabilità da Sahel all’Afghanistan, sarebbe un sollievo per Roma. Meglio ancora se includesse la revoca delle sanzioni occidentali a Mosca. Sarebbe un grosso bonus. Dal punto di vista dell’economia europea, Roma potrebbe usare le critiche di Trump a proprio tornaconto, ad esempio Matteo Renzi si è unito a lui nell'attacco alla Germania di Angela Merkel sul surplus commerciale.

 

gentiloni e renzi 4 gentiloni e renzi 4

Ma l’Italia rischia di apparire troppo accogliente e addirittura opportunista. Non è detto che si trovi un accordo con la Russia e che questo serva, anzi potrebbe creare meno stabilità in Medio Oriente e Africa. La Libia potrebbe riprecipitare nella guerra civile, dato che Mosca sostiene il generale (Khalifa Haftar) che minaccia il Serraj appoggiato dell’Onu. L’accordo nucleare iraniano potrebbe disfarsi mettendo a repentaglio le speranze italiane di un investimento a Tehran.

 

Il pericolo più grande arriva dal fronte europeo. Usando Trump come arma per cambiare il modello economico tedesco, non farà che irritare di più Berlino. Scegliere Washington invece di Bruxelles non è saggio per Roma, in un momento in cui si sta decidendo il futuro del blocco, dopo la Brexit. Nell’ipotesi migliore l’Italia sarebbe emarginata, nella peggiore punita.

PUTIN PUTIN

 

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