SINDACI CONTRO: “IGNARIO MARINO DIFFAMÒ IL M5S”, LA RAGGI TESTIMONE NEL PROCESSO CONTRO L’EX PRIMO CITTADINO CHE ACCOSTO’ I CONSIGLIERI GRILLINI A BUZZI E CARMINATI – LA SINDACA: “NESSUNO DEL M5S E' INDAGATO PER 'MAFIA CAPITALE'"

-

Condividi questo articolo


VIRGINIA RAGGI VIRGINIA RAGGI

Marco Carta per il Messaggero- Roma

 

IL PROCESSO Ha svestito i panni istituzionali da sindaca, per ritornare dietro alle barricate, come ai vecchi tempi, quando era una semplice consigliera d' opposizione. E per qualche minuto, si è ritrovata a «cannoneggiare» contro il suo predecessore in Campidoglio. E' stato un vero e proprio flashback, insomma, quello vissuto ieri mattina da Virginia Raggi, chiamata a testimoniare nel processo contro l' ex sindaco Ignazio Marino, accusato di diffamazione per aver accostato in un' intervista del 2015 i consiglieri grillini ai protagonisti di Mafia Capitale, Salvatore Buzzi e Massimo Carminati. «Mi sono sentita offesa nel mio ruolo di esponente del M5S. Per questo lo abbiamo denunciato. Noi siamo contro la mafia».

ignazio marino ignazio marino

 

LO SCIOGLIMENTO Giacca e pantalone nero e vestito bianco, la sindaca Raggi, cercando di sfuggire ai cronisti presenti, si è presentata di fronte al giudice monocratico dell' aula 28 intorno alle ore 9 e 30, mentre a poca distanza, sempre all' interno della città giudiziaria, il suo ex braccio destro Raffaele Marra presenziava al processo in cui è imputato per corruzione. Ad accompagnare la prima cittadina, anche loro in veste di testimoni, c' erano l' attuale presidente dell' assemblea capitolina Marcello De Vito, ex capogruppo in Campidoglio, e il senatore Gianluca Perilli, all' epoca dei fatti consigliere regionale del Movimento 5 Stelle.

raggi buche raggi buche

 

«Noi portavamo avanti un' azione molto forte per il ripristino della legalità in Campidoglio, una lotta contro le mafie», ha detto la Raggi, ricordando quando nel gennaio del 205, a pochi giorni dall' esplosione dell' inchiesta giudiziaria di Mafia Capitale, una delegazione del M5s si recò dal prefetto Giuseppe Pecoraro. Gridavano onestà ad alta voce dentro l' aula Giulio Cesare, «invece venimmo accostati da Marino a Buzzi e Carminati», ha aggiunto la sindaca, facendo riferimento all' intervista della discordia, in cui l' ex sindaco del Pd puntò il dito contro il Movimento 5 Stelle che chiedeva lo scioglimento del comune dopo gli arresti e gli avvisi di garanzia del dicembre 2014 che avevano coinvolto molti esponenti del centro sinistra.

 

buzzi carminati buzzi carminati

«Sono le stesse richieste che facevano il signor Carminati e il signor Buzzi che ora sono in carcere per associazione mafiosa - le parole di Marino - Il Movimento 5 Stelle, sperando di raccogliere maggiore consenso, fa le stesse richieste della mafia, cioè che gli onesti vadano a casa». Nei giorni successivi all' intervista, dal Blog di Beppe Grillo i vertici del Movimento annunciarono una querela nei confronti dell' ex sindaco, che pochi mesi dopo finirà a giudizio per imputazione coatta.

 

Secondo il gip, le parole di Marino, come riportato nel provvedimento, erano state pronunciate «in un contesto non istituzionale quale quello di una video intervista», tanto che la richiesta d' archiviazione avanzata dal pm sarà respinta. «L' accostamento lesivo della reputazione di un partito non può trovare copertura nel diritto di critica politica», aveva scritto il giudice. Un concetto, questo, più volte ribadito dalla sindaca e dai suoi compagni di partito nel corso dell' udienza di ieri. «Nessuno del M5s è mai stato indagato per Mafia Capitale.

 

Buzzi e Carminati non hanno mai avuto nessun rapporto col Movimento - ha aggiunto la Raggi - Anzi, entrambi erano favorevoli alla permanenza di Ignazio Marino in Campidoglio, così come si evinceva dalle intercettazioni pubblicate sugli organi di stampa». Altri tempi, insomma.

VIRGINIA RAGGI E RAFFAELE MARRA VIRGINIA RAGGI E RAFFAELE MARRA

 

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY


ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."