LA SITUAZIONE È GRAVE MA NON SIRIA - LETTA ALLE CAMERE: “LA SOLUZIONE DEVE ESSERE POLITICA E NEGOZIATA” (FUFFA)

Tra 10 giorni Letta all’Onu spingerà sulla convocazione “urgente” di una nuova conferenza di Ginevra - “C’è la necessità di un’Europa che parli con una voce unica, altrimenti è condannata all’irrilevanza” - Il M5S taccia di “ipocrisia” la mozione approvata dalla Camera…

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Marco Galluzzo per "Il Corriere della Sera"

Enrico Letta a colloquio con obama articleEnrico Letta a colloquio con obama article

L'Italia continua a ritenere che la soluzione della crisi siriana debba essere «politica, negoziata». Una soluzione che includa una risposta «dura, pronta e adeguata» da parte della comunità internazionale, a partire dalla convocazione della conferenza di pace Ginevra 2, ma che non sia una risposta militare, almeno senza l'egida della Nazioni Unite, perché c'è il rischio di «reazioni e controreazioni» e anche perché «siamo convinti che nessuna delle parti sia capace di prevalere nel conflitto».

GIORGIO NAPOLITANO E OBAMAGIORGIO NAPOLITANO E OBAMA

Enrico Letta parla alla Camera, poi al Senato, riferisce dei lavori del G20 in Russia, ribadisce la condanna del nostro Paese verso «un crimine contro l'umanità», l'uso di armi chimiche da parte del regime di Assad, conferma che il nostro governo ha dei dubbi anche sulla composizione delle forze ribelli: gli è accanto il ministro degli Esteri che parla di «forti» infiltrazioni di «qaedisti, jihadisti ed elementi criminali». L'opposizione «è molto composita, la situazione non è certamente "regime contro buoni"».

BARACK OBAMA E VLADIMIR PUTINBARACK OBAMA E VLADIMIR PUTIN

Sia Letta che la Bonino fra una decina di giorni saranno a New York, all'assemblea delle Nazioni Unite, dove il nostro governo lavorerà per spingere sulla convocazione «urgente e indispensabile» di una nuova conferenza di Ginevra. Un obiettivo che non è a portata di mano, non ci sono facili ottimismi, «non voglio farmene», aggiunge il premier, ricordando che «la strada diplomatica resta in salita» e «per conquistare consistenza» ha bisogno di verifiche. Ma va battuta «con determinazione e volontà», anche alla luce degli ultimi «segnali incoraggianti» arrivati negli ultimi giorni che «aprono uno spiraglio alla politica». A cominciare dalla proposta russa di mettere sotto controllo l'arsenale di armi chimiche di Assad.

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In questa cornice c'è un'altra esigenza, che Letta sottolinea: la necessità di una voce sola, unica, di un'Europa che altrimenti è condannata «all'irrilevanza». Concetto ripetuto anche dal leader pd Guglielmo Epifani: «L'Ue deve tornare a svolgere un ruolo senza le divisioni che ne hanno infiacchito» l'azione. Nel corso del G20 Italia e Spagna lo hanno chiesto più di altri e ora l'obiettivo sembra a portata di mano. Un applauso della Camera accoglie poi le parole del premier quando racconta l'incontro con Domenico Quirico: un «uomo finalmente libero, strappato da una terra che continua a nascondere padre Dall'Oglio».

SIRIASIRIA

Sulla vicenda siriana, come su tutte le altre materie più delicate, aggiunge il premier, «intendiamo mantenere un rapporto sistematico e trasparente con il Parlamento», che confida anche nella sensibilità di Camera e Senato nell'approvazione del decreto sulle missioni internazionali.

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Unica voce fuori dal coro quella dei M5S per i quali è un'«ipocrisia» la mozione approvata dalla Camera per una «soluzione politica» del conflitto da raggiungere in ambito Onu. Ultima nota di Letta lo stanziamento da parte del governo italiano di 50 milioni di dollari come ulteriore nostro contributo alla gestione dell'emergenza profughi e sanitaria.

 

 

 

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