SOLO LUCCA APRE LE PORTE ALLA BOSCHI – BOCCIATA LA CANDIDATURA AD AREZZO (PER VIA DELL’ETRURIA) E A FIRENZE. LE ALTRE PROVINCE NON LA VOGLIONO. NON RESTA CHE L’EX FEUDO DI MARCELLO PERA. E SE LA DOVRA’ VEDERE CON DEBORAH BERGAMINI – PER LEI MATTEO AVEVA PENSATO A ERCOLANO. SARA’ COMUNQUE ELETTA IN UN COLLEGIO SUPERBLINDATO NEL PROPORZIONALE

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Christian Campigli da Libero Quotidiano

 

BOSCHI

Maria Elena Boschi si candiderà per il collegio uninominale della Camera dei deputati numero 9, quello cioè di Lucca. L' indiscrezione, pubblicata ieri sulla cronaca locale della Nazione, non ha ancora trovato smentita ufficiale da parte della segreteria del Partito democratico. Un silenzio che spesso, in casi delicati come questo, equivale a una conferma.

 

L' entourage della renzianissima sottosegretaria ha sottolineato come sia «ancora presto per stabilire tattiche così importanti per il futuro stesso del partito. Quello che è certo è che Maria Elena Boschi si candiderà, ma per lei, come per gli altri ministri, non è stata presa alcuna decisione definitiva». Che si tratti di un tema delicato, sul quale il giglio magico si gioca una fetta considerevole della propria sopravvivenza politica, è ovvio, sotto gli occhi di tutti.

RISPARMIATORI ETRURIA

 

Matteo Renzi, per evitare brutte sorprese, aveva proposto alla sua pupilla - sempre difesa a spada tratta, in questi giorni di bufera sullo scandalo di Banca Etruria - di accettare una candidatura a Ercolano, in un collegio della Campania, non proprio una scelta logica per una candidata aretina. In alternativa, sempre a latitudini «bizzarre», era stata ventilata la possibilità di correre a Bolzano.

 

LETIZIA GIORGIANNI

Ma la Boschi, riguardo la «delocalizzazione» del suo impegno politico, avrebbe espresso fortissime perplessità - per non dire vero e proprio malcontento - una volta apprese le volontà dell' ex premier: «Voglio la mia Toscana, non ho fatto nulla di male e intendo rappresentare il mio partito alla luce del sole. Voglio contribuire alla nostra vittoria». Impossibile però giocare la carta Arezzo, dove uscirebbe certamente sconfitta dalla sfida con Letizia Giorgianni, leader dei risparmiatori truffati di Banca Etruria, nonché asso nella manica di Fratelli d' Italia.

 

Anche Firenze è stata scartata dopo pochi minuti di riflessione. Troppo alto il rischio dell' effetto domino in una città dove il Pd conta, quantomeno, di salvare il salvabile. L' idea di Lucca sarebbe arrivata da una vecchia volpe della politica italiana, quel Denis Verdini che ancora oggi, nonostante non appaia più sulle prime pagine dei giornali come un tempo, ha ancora presa su alcuni colonnelli democratici. Nel collegio lucchese il centrodestra avrebbe dovuto schierare Michele Giannini, sindaco di Fabbriche di Vergemoli, minuscolo paese della Garfagnana. È un politico locale apprezzato, ma che difficilmente avrebbe avuto la capacità di potersi opporre a un big nazionale.

protesta dei risparmiatori davanti banca etruria 11

 

Appresa l' indiscrezione, quelli di Forza Italia sono passati al contrattacco. E così, se davvero Maria Elena Boschi sceglierà di passare da Lucca per ritrovare la via di Roma, troverà sulla propria strada Deborah Bergamini, responsabile della comunicazione degli azzurri e figura di spicco nella galassia berlusconiana. In questi termini, la sfida appare molto incerta e combattuta. Va in ogni caso ricordato come, anche di fronte a una sconfitta all' uninominale, la Boschi riuscirebbe comunque a entrare in Parlamento grazie alle candidature super blindate (si parla di Bologna e Ascoli) nel proporzionale.

DEBORAH BERGAMINI

 

In molti, all' interno del Pd, vorrebbero che l' ex ministra delle Riforme si candidasse solo all' uninominale, come fece Walter Veltroni nel 1996. Una scelta di coraggio, dicono, ma dalle parti di Laterina la tendenza è quella di andare sul sicuro.