SPERPERO SENZA FR-ENIT - SOTTO INCHIESTA IL CARROZZONE TURISTICO DELL’ENIT: NATO PER VALORIZZARE IL MADE IN ITALY, L’ENTE È UNA MACCHINA CHE BRUCIA DENARO PUBBLICO ED E’ COMMISSARIATO DA GIUGNO


Valeria Pacelli per il “Fatto quotidiano

 

LOGO ENIT

Un finanziamento pubblico di 18 milioni di euro l’anno, di cui 12 sono impiegati solo per pagare il personale. Sono alcune delle cifre da capogiro dell’Enit, l’agenzia nazionale del turismo creata nel 2004 dal governo Berlusconi. Con il compito, sulla carta, di promuovere il made in Italy e attrarre stranieri nelle strutture alberghiere della Penisola. L’agenzia è commissariata da giugno, ma la gestione precedente è finita nel mirino della Procura di Roma che ha aperto un fascicolo, di cui è titolare è il procuratore aggiunto Francesco Caporale, che indaga per peculato.

 

ANDREA BABBI

L’inchiesta nasce a seguito di una denuncia della Federazione indipendente lavoratori pubblici (Fialp) che ha avanzato perplessità (ora al vaglio degli inquirenti) sulla nomina del direttore Andrea Babbi, che sarebbe avvenuta in violazione della legge (in piena spending review). Babbi è considerato un uomo di Comunione e Liberazione, vicino al ministro Maurizio Lupi.

 

Come ha raccontato L’Espresso, oltre ai 180 mila euro che percepiva dall’Enit, Babbi vanta una lunga serie di incarichi (nel 2012 erano 9) tra consorzi, srl, associazioni e banche (consigliere della cassa di risparmio di Forlì). La denuncia sulla sua assunzione all’Enit è stata presentata alla Corte dei conti per riscontrare un eventuale danno erariale, ma quando il 24 gennaio scorso gli uomini del nucleo tributario della Guardia di finanza sono entrati negli uffici di via Marghera a Roma, per prendere la documentazione, hanno trovato molto di più.

 

Sono stati acquisiti i resoconti delle sedute del consiglio di amministrazione, le buste paga e i curricula. Ma oltre gli atti sulla nomina di Babbi, sotto la lente dei magistrati contabili, sono finiti anche viaggi, consulenze e spese, che riguarderebbero anche altri dirigenti dell’agenzia, sulla quale adesso sta indagando anche la magistratura ordinaria.

 

maurizio lupi

L’agenzia è stata commissariata a giugno, quando Matteo Renzi, su designazione del ministro Dario Franceschini – che si sarebbe fatto consigliare a sua volta dal braccio destro e consigliere al Turismo, Stefano Ceci – ha nominato come nuovo commissario straordinario Cristiano Radaelli.

 

Bocconiano dal curriculum prestigioso: è presidente dell’Associazione italiana dell’industria dell’Informatica, Telecomunicazioni ed Elettronica di Consumo; fino a luglio del 2014 è stato vicepresidente di Confindustria Digitale, oltre essere Membro dell’Executive Board di Digital Europe, l’associazione che rappresenta i produttori presso la Comunità europea.

 

corte conti

Ma nel decreto Art Bonus, convertito in legge il 31 maggio 2014, oltre alla trasformazione in ente pubblico dell’Enit, è previsto anche l’accorpamento di Promuovitalia, una società nata per essere braccio destro dell’agenzia stessa, che però nel giro di pochi anni si è ritrovata con perdite di bilancio catastrofiche e tanti debiti, che adesso finiranno sulle spalle di un ente già molto esoso per lo Stato.

 

DARIO FRANCESCHINI

Infatti anche se negli ultimi anni l’Enit ha subito una riduzione dei finanziamenti pubblici, dai forzieri del Tesoro continua ad arrivare un fiume di denaro. Dal 2005, quando incassava quasi 48 milioni di euro l’anno, la cifra si è ridotta a 18.024.000 milioni di euro nel 2013. Una cifra nettamente inferiore alle spese dell’ente: nel 2013 le uscite ammontano a circa 26 milioni di euro, di cui quasi 13 per il personale; 3,3 milioni figurano sotto la dicitura “spese generali”, quasi 8 milioni di euro se ne sono andati per le “spese promozionali”, e poco meno di 2 per “trasferimenti”.

CRISTIANO RADAELLI

 

Non è tutto: perché altri 4,7 milioni di euro sono serviti per le campagne pubblicitarie sui mercati europei e russi, 1 milione e 390 mila per “affitto dei locali e spese di condominio”. Di affitti da pagare, in effetti, ce ne sono parecchi, l’Enit ha sedi quasi ovunque: da Madrid a Londra, da Toronto a Los Angeles. Il costo della sola sede londinese, nel 2013, è stato di 410 mila euro, per quella di New York se ne sono altri 233 mila, per quella di Francoforte, 170 mila euro.

 

renzi porta a porta

Molto alti anche i compensi dei dirigenti. Per alcuni di loro, nel 2012, la busta paga supera la cifra di 105 mila euro lordi l’anno. Situazione che non è destinata a migliorare nell’anno in corso. Leggendo il bilancio di previsione del 2014, infatti, sono previste entrate per 23 milioni e mezzo di euro (la maggior parte ancora contributi statali: 18 milioni e 764 mila euro; 700 mila in più del 2013). Le spese previste invece sono ancora vicine ai 24 milioni e mezzo (di cui più di 5 per spese e prestazioni istituzionali e gli altri 19 per “spese di funzionamento in conto capitale”). La “rottamazione”, insomma, non sembra essere in programma.