MUORE A 87 ANNI HELMUT KOHL, CANCELLIERE TEDESCO PER 16 ANNI (’82-’98), TRAGHETTATORE DEL PAESE NELL’UNITÀ DOPO LA CADUTA DEL MURO. TRAVOLTO DALLO SCANDALO DELLE TANGENTI AL PARTITO, SI ERA RITIRATO DALLA VITA PUBBLICA DOPO IL SUICIDIO DELLA MOGLIE NEL 2001 - L’INFANZIA, LA GUERRA, LA POLITICA

-

Condividi questo articolo


 

Da www.cinquantamila.it, sito a cura di Giorgio Dell’Arti

Kohl Mitterrand Kohl Mitterrand

 

(Germania) il 3 aprile 1930. Politico. Ex cancelliere tedesco • «Helmut Kohl nasce a Ludwigshafen, nella Renania-Palatinato, tre anni prima dell’ascesa al potere di Adolf Hitler. Troppo piccolo per entrare nelle file del partito nazionalsocialista, troppo grande per non ricordare come la guerra cambiò il volto del suo paese:

 

”Mio fratello aveva quattro anni più di me - si legge nei Ricordi - e avevamo un rapporto molto stretto. Il momento in cui l’ho salutato per l’ultima volta fa parte delle immagini decisive della mia vita. Stava per andare in guerra, e io l’avevo accompagnato la mattina presto alla fermata del tram, a cinquanta metri da casa nostra. Prima di salire si è voltato di scatto e ha detto all’improvviso: ’Abbi cura di te, non ritornerò. E soprattutto bada alla mamma’”.

 

DE MICHELIS ANDREOTTI KOHL DE MICHELIS ANDREOTTI KOHL

Il padre era infatti anziano e malato, aveva partecipato alla guerra anche lui e quando tornava in licenza dal fronte raccontava ai suoi amici le cose tremende che aveva visto in Polonia: ”Mio fratello ed io dovevamo lasciare la stanza. Ci mettevamo a origliare dietro la porta ma non capivamo nulla di quanto si dicevano. Ricordo solo una frase di mio padre, il cui senso per noi bambini rimase allora oscuro: ’Che Dio ci aiuti, se un giorno dovremo scontare questi delitti’”.

 

Chi vuole capire cosa è stata la vita di Helmut Kohl deve cominciare dall’inizio: ”L’infanzia in una famiglia felice, il Terzo Reich, e l’esperienza di un bambino che dopo i bombardamenti scavava tra le macerie e trovava solo cadaveri”. La politica, è cominciata solo dopo, nel 1947, quando il giovane Kohl sposò la causa dei cristiano democratici e partecipò, prima a livello regionale e poi a livello federale, alla grande ripresa economica e politica della Germania.

KOHL ANDREOTTI KOHL ANDREOTTI

 

”Ma tutto sarebbe andato diversamente se non avessi avuto la fortuna di essere nato più tardi. Non è un merito morale della mia generazione quello di non essere stati coinvolti nella colpa. Il caso della nostra data di nascita ci ha risparmiato di dover scegliere fra conformismo e complicità da un lato e il destino di martiri dall’altro. Non abbiamo motivi di fierezza, ma di responsabilità”. [...]

 

schaeuble kohl schaeuble kohl

Hannelore, la moglie, morta suicida nel maggio del 2001 dopo 53 anni passati al suo fianco. Helmut Kohl non riesce a nascondere un profondo senso di inadeguatezza nei confronti di quella enigmatica fine. [...]

 

Tutti sanno che la signora Kohl soffriva la solitudine, al punto da rinchiudersi in quella volontaria cecità che ne segnò la fine. Una volta, in una rara intervista, dichiarò: ”Ho imparato dal mio cane, che è capace di avere fiducia nel mio ritorno per tantissime ore. E spesso è su di lui che sfogo la mia tristezza, e la mia rabbia”» (’La Stampa” 5/3/2004).

 

 

Lo scandalo dei fondi al partito (Da Wikipedia)

schaeuble kohl merkel schaeuble kohl merkel

 

A dispetto dei suoi successi, l'eredità politica di Kohl è stata gravemente danneggiata da uno scandalo riguardante il finanziamento del suo partito, scandalo iniziato nel 1999 quando venne scoperto che la CDU riceveva fondi illegali sotto la sua leadership. Le indagini del Parlamento tedesco sulla provenienza dei fondi illegali della CDU - la maggior parte dei quali depositati in conti bancari a Ginevra - rivelarono due fonti:

 

merkel e kohl merkel e kohl

vendite di carri armati all'Arabia Saudita, e una maxi-tangente da 40 milioni di euro pagata dall'allora governo francese di François Mitterrand per l'acquisto di una compagnia petrolifera della Germania Est da parte dell'azienda parastatale ELF Aquitaine, di cui 15 milioni sarebbero stati versati direttamente alla CDU come aiuto per la campagna elettorale di Kohl del 1994. Oltre 300 milioni di marchi tedeschi in fondi illegali furono scoperti in depositi nel cantone di Ginevra.

 

LEX CANCELLIERE HELMUT KOHL ANGELA MERKEL ROMANO PRODI jpeg LEX CANCELLIERE HELMUT KOHL ANGELA MERKEL ROMANO PRODI jpeg

Kohl stesso affermò che la ELF Aquitaine aveva offerto un massiccio investimento nell'industria chimica della Germania Est insieme con l'assorbimento di 2000 stazioni di rifornimento tedesche che erano formalmente possedute dalla compagnia petrolifera nazionale Minol. L'ELF Aquitaine è accusata di aver illegalmente finanziato la CDU su ordine di Mitterrand.

 

Nel 2003 è stato reso noto che a Helmut Kohl furono pagati 300.000 marchi da Leo Kirch, proprietario di un canale televisivo privato, per un contratto consultivo. La questione era molto delicata, considerando il fatto che Kirch costruì il suo impero televisivo privato grazie alle riforme promosse da Helmut Kohl negli anni ottanta.

 

kohl e badante kohl e badante helmut kohl helmut kohl L'Ex cancelliere Helmut Kohl sulla sedia a rotelle cui è costretto per motivi di salute L'Ex cancelliere Helmut Kohl sulla sedia a rotelle cui è costretto per motivi di salute figli di kohl figli di kohl

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…