IL SUICIDIO DEL CENTRO-DESTRA: DOPO LA CANDIDATURA MENEGHINA DI PARISI (SALA RINGRAZIA), QUELLA DI BERTOLASO A ROMA (I GRILLINI FESTEGGIANO) - L'EX CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE È IMPUTATO NEL PROCESSO SULLA "CRICCA" DEGLI APPALTI AL G8 E RINVIATO A GIUDIZIO NEL PROCESSO GRANDI RISCHI BIS ALL'AQUILA

Marchini: “Voglio con grande determinazione dare voce a quei romani "liberi e forti" che non si riconoscono nel PD e nel Movimento 5 stelle. Siamo liberi dai pregiudizi e forti nella incrollabile determinazione di far rinascere Roma…”

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1. PIOGGIA DI VETI SU ROMA E IL CAV RICHIAMA BERTOLASO

Paolo Emilio Russo per “Libero Quotidiano”

 

SILVIO BERLUSCONI E GUIDO BERTOLASO FOTO LAPRESSE SILVIO BERLUSCONI E GUIDO BERTOLASO FOTO LAPRESSE

È abituato a risolvere crisi e ad affrontare emergenze.
«E io ho una emergenza, Guido, mi devi aiutare!». Con questa motivazione, scherzando come usa fare coi suoi amici, Silvio Berlusconi sta pressando Bertolaso perchè si candidi a fare il sindaco di Roma.


L' ex premier e leader di Forza Italia non è affatto contento di come si sono «comportati» Matteo Salvini e Giorgia Meloni nella scelta dei candidati per le Amministrative, del gioco dei «veti» che sembra più finalizzato «a perdere le elezioni» che a vincere e a dare la «spallata» a Matteo Renzi. «Io non ne posso più di questi due, sei l'unico che può rimettere insieme la coalizione...», ha spiegato l' ex premier all' ex sottosegretario, il primo ad Arcore, il secondo a Londra, dove assiste la nipotina malata.

bertolaso in africa bertolaso in africa


Berlusconi è alle prese con una situazione molto intricata: un pezzo importante di Forza Italia tifa per il "civico" Alfio Marchini, così come tutte le formazioni di centro e la Lega, mentre gli ex aennini pur di fermare l' imprenditore accusato di essere «organico alla sinistra» hanno messo in campo un loro candidato di "bandiera", Fabio Rampelli.
A criticare duramente questa decisione, sostenendo al contrario che il candidato civico potrebbe «governare dieci anni» è stato un altro ex colonnello di Via della Scrofa, oggi senatore di Fi, Maurizio Gasparri.

SALVINI MELONI BERLUSCONI SALVINI MELONI BERLUSCONI


Senza sorprese, dunque, il centrodestra sarebbe votato al suicidio politico. È ufficialmente esclusa anche l' ipotesi di un clamoroso ritorno nella corsa della presidente di Fdi: «Avevo dato la mia disponibiltà, ma aspetto un bambino, ci ho riflettuto tanto e mi prenderei una responsabilità importante verso questa creatura e verso me stessa» ha ribadito la Meloni.


A ricominciare il pressing sull' ex capo della Protezione civile, romano di Prati, medico, è stato Marcello Fiori, già capo dei Club Forza Silvio, prima ancora vice del possibile candidato a capo del Dipartimento di Palazzo Chigi che si occupa di affrontare e gestire le emergenze. «È quasi sì, ha detto un quasi sì», si lascia scappare lui, fermato per strada.

matteo salvini giorgia meloni matteo salvini giorgia meloni

 

Bertolaso aveva già dato la sua disponibilità e, al contrario di altri, aveva avuto il via libera anche dei Fratelli d' Italia, che rivendicano di essere «il primo partito del centrodestra a Roma, stando ai sondaggi», mentre il Carroccio aveva dubbi: l' ex capo della Protezione civile è imputato nel processo sulla "cricca" degli Appalti al G8 e rinviato a giudizio nel processo Grandi rischi bis all' Aquila.

 

Nessuno dei due procedimenti sembra potersi concludere con una condanna eppure il segretario del Carroccio, temeva dannose incursioni dei pm nella campagna elettorale. Bertolaso non sembra entusiasta del pressing, si è preso comunque altre ore per pensare e verificare gli sviluppi delle condizioni di salute della bambina, ma potrebbe accontentare l' amico per "risolvere" un problema. «C' è bisogno di un manager, di un esperto di emergenze», continua a ripetere il Cavaliere, che ha stoppato, promettendole una diversa proposta, anche la candidatura di Rita Dalla Chiesa.

STEFANO PARISI CHILI STEFANO PARISI CHILI


L' ex capo della Protezione civile, oltretutto, era già stato testato nei sondaggi e, tra i tanti, risultava il candidato più competitivo. Sicuro l' ex premier sarà costretto a cedere rispetto all' unica richiesta fatta dall' ex collaboratore, quella di poter presentare una propria lista civica «lontana dai partiti». Per l' ufficializzazione c' è tempo: il leader di Fi non è sicuro del risultato delle primarie Pd e vuole aspettare quelle prima di fare la sua mossa. «Li facciamo innervosire...», spiega.

 

2. MARCHINI: LE INUTILI TATTICHE DEI PARTITI

Lettera al Tempo di Alfio Marchini

 

Caro direttore,

MARCHINI MARCHINI

ho incontrato il prefetto Tronca e abbiamo condiviso la necessità di trasformare l'amministrazione capitolina in modo da renderla efficiente e capace di valorizzare il merito e la trasparenza. Abbiamo condiviso l'esigenza di ridare decoro e dignità a questa città abbandonata e umiliata e su questo già abbiamo assicurato tutto il nostro supporto. 

 

Roma è la soluzione dei suoi mali sono le mie sole priorità. Le tattiche partitiche non mi appassionano e lascio ad altri il gioco dei veti. A me sta a cuore come far funzionare il trasporto pubblico, come garantire strade senza buche e una città pulita. Libera da cassonetti stracolmi di rifiuti dove banchettano topi e gabbiani sempre più giganti.

 

MARCHINI MARCHINI

Renderemo gli asili nido finalmente accessibili per le famiglie dove entrambi i coniugi sono costretti a lavorare. È scandaloso che oggi queste giovani coppie siano doppiamente penalizzate. Accudiremo e valorizzeremo i nostri anziani. Perché non c'è promessa di futuro senza memoria e gli anziani sono le nostre radici. Sono la memoria e l'anima dei nostri quartieri. Rimetteremo al lavoro Roma per garantire l'occupazione, il benessere e la sicurezza. È soltanto di ieri l'ultimo incredibile caso di un anziano derubato di tutto. Anche del suo cane! A questo siamo ridotti!

 

Voglio ridare fiducia ai giovani. Non è tollerabile che oggi siano costretti ad emigrare in cerca di una speranza di futuro. Sarà una città piena di innovazione, cultura e opportunità per coloro che avranno coraggio e voglia di investire sul proprio talento.

 

STEFANO PARISI STEFANO PARISI

Voglio con grande determinazione dare voce a quei romani "liberi e forti" che non si riconoscono nel PD e nel Movimento 5 stelle. Siamo liberi dai pregiudizi e forti nella incrollabile determinazione di far rinascere Roma. La Capitale della nostra patria.

Il nostro è un impegno disinteressato e generoso. Lo abbiamo dimostrato in questi anni di fiera opposizione dove abbiamo rinunciato a privilegi e prebende. Senza di noi, Marino sarebbe ancora sindaco. Fatti non parole.

 

Andiamo avanti senza esitazione felici di coinvolgere chiunque voglia unirsi a noi in questo grande progetto di rinascita che metta Roma è solo Roma al centro di tutto. Una prospettiva politica innovativa capace di fondere civismo e politica. La società civile non è contro la politica. Piuttosto essa rappresenta la sola linfa che può ancora ossigenarla. 

 

 

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