TANTO TRA POCO S-BARACK - LA VISITA DI OBAMA IN ARABIA SAUDITA TRA DISSIDI E SCORTESIE. ALL’ARRIVO NON LO ACCOGLIE IL SOVRANO, MA IL GOVERNATORE DI RIAD. I RAPPORTI SONO AL MINIMO STORICO: L’APERTURA DI BARACK ALL’IRAN NON E’ PIACIUTA AI SAUDITI, CHE ASPETTANO IL PROSSIMO PRESIDENTE -

Iran, Siria, lotta all’Isis: tra Washington e Riad i rapporti sono tutt’altro che idilliaci. L’Arabia Saudita è timida nella lotta all’Isis e non gradisce l’avvicinamento di Obama a Teheran. E l’11 settembre è un’ombra gigantesca sulle relazioni tra i due Paesi…

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OBAMA IN ARABIA SAUDITA OBAMA IN ARABIA SAUDITA

Guido Olimpio per il “Corriere della Sera

 

Una visita difficile per Obama in Arabia Saudita, con pochi salamelecchi. Il presidente al suo arrivo non è stato accolto dal re ma dal governatore di Riad, Feisal. Ben altro trattamento, anche mediatico, quello riservato ai dignitari del Golfo Persico atterrati poco prima.

 

OBAMA IN ARABIA SAUDITA OBAMA IN ARABIA SAUDITA

Poi il numero uno americano ha raggiunto Palazzo Erga dove lo attendeva il sovrano. Qualche passo fino a sedersi davanti all' immancabile composizione floreale, un addobbo che talvolta serve a nascondere lo schermo dove il monarca legge quello che deve dire. E di cose da dirsi i due interlocutori ne avevano, a patto che gli altri non sentissero.

La missione del presidente arriva nel momento più basso nelle relazioni bilaterali.

 

OBAMA IN ARABIA SAUDITA OBAMA IN ARABIA SAUDITA

Obama non ha mai nascosto il suo scetticismo (o diffidenza) verso il regime. Nel 2002, prima ancora di entrare alla Casa Bianca, aveva definito sauditi - ed egiziani - i «cosiddetti alleati», attaccandoli per la repressione interna. Di recente, ha replicato al premier australiano che gli chiedeva se i sauditi non fossero amici, con un «è complicato». Valutazioni negative legate da un giudizio di fondo e dalla differente agenda, con alcuni punti critici: l' Iran, la guerra in Siria, l'Isis.

 

OBAMA IN ARABIA SAUDITA OBAMA IN ARABIA SAUDITA

L' amministrazione Usa vuole convincere Riad sulla necessità di dialogo con Teheran e l' importanza dell' accordo. Posizione opposta a quella degli interlocutori, per i quali gli ayatollah sono nemici. Dunque l' apertura di credito statunitense, i contatti e l' intesa sono stati giudicati un tradimento. Valutazione critica della strategia resa ancora più dura dalla frustrazione verso il personaggio Obama sul quale hanno lasciato trapelare dissenso.

 

OBAMA IN ARABIA SAUDITA OBAMA IN ARABIA SAUDITA

L' altra grande delusione è stato l' approccio morbido americano nei confronti di Assad. I regimi sunniti pro insorti avrebbero voluto un' azione decisa - anche militare, dopo l' uso dei gas -, così come forniture di armi più sofisticate, a cominciare dai missili anti-aerei.

 

Sistemi sui quali fino ad oggi gli Stati Uniti hanno posto il veto, lasciando però aperta la possibilità nel caso la Russia dovesse riprendere l' offensiva in grande stile contro gli avversari di Damasco. Per l' intelligence Mosca ha spostato l' artiglieria nella zona a nord di Aleppo

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OBAMA IN ARABIA SAUDITA OBAMA IN ARABIA SAUDITA

Ulteriore grana i sospetti sul coinvolgimento di Riad negli attentati dell' 11 settembre.

Obama si oppone alla legge che permetterebbe a cittadini americani di portare in tribunale sauditi in casi legati alla strage del 2001. Un no bilanciato dal mezzo sì alla diffusione delle famose 28 pagine del rapporto sugli attentati, documenti dove emergerebbero le collusioni tra alcuni kamikaze e figure del regno che minaccia, a sua volta, rappresaglie economiche.

 

Per par condicio la Corte Suprema statunitense ha dato ragione ai familiari dei 241 marines uccisi nel massacro del 1983 a Beirut, azione attribuita all' Hezbollah pro-Iran: saranno risarciti con i fondi iraniani congelati in conti americani.

OBAMA IN ARABIA SAUDITA OBAMA IN ARABIA SAUDITA

 

Storie lontane che diventano vicine perché si intrecciano con la crisi siriana e il contrasto dello Stato Islamico. Gli Usa ritengono che i partner sunniti non siano troppo determinati, lo hanno detto e ridetto. Invece per Salman il Califfo non è una priorità e in qualche modo è anche uno strumento per contenere gli sciiti filo-iraniani. Obama, invece, vuole rilanciare l' offensiva contro i jihadisti, ha annunciato un rafforzamento del dispositivo bellico e vuole che i membri della coalizione seguano l' esempio.

michelle obama con espressione scoglionata in arabia saudita michelle obama con espressione scoglionata in arabia saudita

 

Il presidente, che è accompagnato nel viaggio dal direttore della Cia, John Brennan, e dal capo del Pentagono Carter, è convinto che i governi arabi del Consiglio del Golfo debbano «fare di più anche sul piano politico» contro l' Isis.

 

michelle obama arabia saudita con il re salman al saud michelle obama arabia saudita con il re salman al saud

Ossia devono partecipare sul serio alla missione e, nel contempo, adottare una politica che non accentui il settarismo. Il problema è che di mezzo c' è lo scontro con Teheran. Da qui l' idea, condivisa da molti analisti, che i petro-monarchi aspettino il futuro leader della Casa Bianca.

 

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