“TE NE VAI O NO?” NAPOLI SFRATTA DE MAGISTRIS – UN’ERA SI E’ CHIUSA: DOPO DI PIETRO, INGROIA, ORA TOCCA A “GIGGINO ‘A MANETTA”


Enrico Fierro per il "Fatto quotidiano"

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Migliaia in piazza a Napoli sotto la sede del Municipio a contestare Luigi De Magistris. Due giorni fa i disoccupati e le mamme dei Banchi Nuovi, ieri i commercianti. Napoli è nel caos. "Sindaco vattene", c'è scritto sui cartelli issati da baristi, ristoratori, venditori di abbigliamento, ambulanti, autori della massiccia serrata che ieri ha bloccato la città. Dopo due anni, la rivoluzione arancione non "scassa" più. "De Magistrtis si è chiuso nel Palazzo", dice Pietro Russo, presidente di Confcommercio.

NAPOLI MANIFESTAZIONE ANTI DE MAGISTRIS

I commercianti protestano perché la crisi sta falcidiando i negozi anche a Napoli, ma si scagliano contro l'istituzione delle zone a traffico limitato. "Bloccare le auto significa uccidere il commercio - dice un negoziante di Chiaia - i nostri clienti sono abituati a venire a spendere in macchina". "La città non ha infrastrutture, il trasporto fa schifo, Napoli non può essere chiusa al traffico".

MANIFESTANTI IN PIAZZA CONTRO DE MAGISTRIS

Sono questi i temi caldi della protesta, che in tarda mattinata, all'arrivo del corteo sotto le finestre del sindaco De Magistris, sfociano in guerriglia urbana. Qualcuno esplode dei petardi contro i blindati della polizia e in direzione di palazzo San Giacomo. Ci sono spinte, manifestanti feriti. Finisce a terra, colpita da un fumogeno, anche una cronista di Repubblica.

Qualcuno parla di "infiltrati" dentro il corteo dei disoccupati riuniti sotto la sigla "Bros". Si tratta di ultrà della tifoseria, abituati a confrontarsi con la polizia nelle domeniche allo stadio.

Luigi De Magistris

Sospetti anche sulla serrata. Riuscitissima, certo, ma qualcuno parla di pressioni sui commercianti restii a chiudere. "Sono venuti dei guaglioni a dirci che era meglio chiudere e non fare storie", racconta un negoziante dei Quartieri Spagnoli. Davanti ai supermercati Carrefour - la catena non ha aderito alla serrata -, gruppi di persone hanno impedito l'ingresso dei clienti. Troppo poco per parlare di pressioni della camorra, episodi sufficienti per parlare di pressioni strane su una manifestazione che rappresenta un disagio reale dei commercianti colpiti dalla crisi. Amareggiata la reazione del sindaco De Magistris.

"Oggi provo una grande amarezza perché abbiamo assistito anche a una sospensione del pieno diritto a manifestare che deve essere garantito a ogni cittadino, a causa dell'infiltrazione di delinquenza comune e camorra all'interno della manifestazione. Lo dico pur non condividendo le ragioni della serrata poiché, soprattutto in queste ultime settimane, abbiamo operato in direzione di un ascolto delle esigenze dei cittadini e di una risposta da dare loro, come dimostrato dalla delibere approvate sulla mobilità e la Riviera di Chiaia.

LUIGI DE MAGISTRIS PRESENTA IL MOVIMENTO ARANCIONE

L'amministrazione distingue le due anime della protesta, continuando a rilanciare l'appello a tutte le forze sociali sane e democratiche perché si lavori insieme, responsabilmente, in un momento difficilissimo, nell'esclusivo interesse di una città che, da due anni, stiamo amministrando senza risorse cercando di garantire una tenuta sociale così compromessa dalla crisi e dalla contrazione del lavoro".

LUIGI DE MAGISTRIS AL CONGRESSO DI ASTRONAUTICA

È evidente che il feeling tra l'amministrazione arancione e Napoli si è rotto. Troppe difficoltà, troppe promesse non mantenute, unite alla mancanza di dialogo con la città, è questo il mix esplosivo che sta minando la credibilità di Luigi De Magistris. Ma un dato è
chiaro, sul disagio di Napoli stanno lavorando forze e poteri sconfitti nelle elezioni di due anni fa.

Uomini politici, partiti e sistemi di interesse, imprenditoriali ed editoriali. Da settimane il Corriere del Mezzogiorno, inserto napoletano del Corsera, ha lanciato una campagna per la costituzione di un governo tecnico per la città. Una sorta di governo Monti in salsa partenopea che ha l'obiettivo di cancellare la giunta arancione. Il Pd è alla finestra e sulla Ztl chiede un referendum. Ma è il Pdl, ringalluzzito dal risultato delle ultime elezioni politiche, a fare la parte del leone. La rivoluzione arancione non "scassa" più, i vecchi, intramontabili gruppi di potere rialzano la testa.

LUIGI DE MAGISTRIS NEL VIDEO CIAO AL