TIRA LA BOCCIA SUL PD: “GIACHETTI E’ LA MELA AVVELENATA DI RENZI: IL GIGLIO MAGICO VUOLE LA VENDETTA - DANNO LE COLPE AGLI ITALIANI INVECE DI FARSI UN SERIO ESAME DI COSCIENZA DOPO LA BATOSTA DEL REFERENDUM COSTITUZIONALE, RACCOLGONO FIRME PER ABROGARE IL REDDITO DI CITTADINANZA - RENZI NON MOLLA LA PRESA E CONTINUA A VOLER ETERODIRIGERE IL PARTITO CHE HA CONTRIBUITO A LASCIARE COSÌ: SOTTO IL 20% DEI VOTI, SENZA UN EURO IN CASSA, CON I DIPENDENTI IN CASSAINTEGRAZIONE…”

-

Condividi questo articolo


francesco boccia francesco boccia

Antonello Piroso per “la Verità”

 

«Ma di quale situazione grave e inaccettabile farfuglia Roberto Giachetti?». È un fiume in piena al telefono Francesco Boccia, in corsa - con lo stesso Giachetti, Nicola Zingaretti, Maurizio Martina, Dario Corallo e Maria Saladino - per la guida del Pd, in quella maratona procedurale che passa prima dalle votazioni nei circoli (per gli iscritti) e poi da quelle ai gazebo (con le primarie aperte).

 

Giachetti si riferisce all'assenza di cifre ufficiali. In effetti, ho letto una Babele di numeri e percentuali in cui, onestamente, mi sono un po' perso.

GIACHETTI GIACHETTI

«Ma quali dati certificati, scusi? Votiamo in un arco di 15 giorni, la data finale doveva essere il 23, ma ci sono circoli che hanno chiesto di spostarla a sabato 26. Non esiste lo stesso orario per tutti, in molte realtà si è votato quando si è potuto, chi la mattina, chi il pomeriggio, mai però per più di sei ore consecutive, e non tutti negli stessi giorni. Calabria e Sicilia manco hanno ancora votato, e questo dovrebbe dirle molto».

 

andrea orlando e nicola zingaretti andrea orlando e nicola zingaretti

Quindi chi scrive che lei avrebbe percentuali da prefisso telefonico...

«Sta facendo filtrare in maniera capziosa e dolosa risultati parziali, perché se è vero che in alcuni circoli ho preso una manciata di voti, in altri ho fatto numeri di tutto rispetto, fino al caso clamoroso di Vitulano dove ho fatto l'en plein con il 100% dei voti».

 

Vitulano, Benevento, l'Ohio di Boccia.

«Sfotta pure, se la diverte. Ma io gli iscritti me li sono andati a cercare da Torino a Catania, contro la nomenklatura degli apparati che si accorda per decidere chi deve passare il turno, e chi no».

assemblea nazionale pd maurizio martina si dimette assemblea nazionale pd maurizio martina si dimette

 

E cioè Zingaretti, Martina, Giachetti. Perché Marco Minniti si è chiamato subito fuori.

«Minniti coltivava l'ambizione di rappresentare una candidatura unitaria, o comunque non divisiva. Un' illusione che si è scontrata con il desiderio di rivincita, con la testa rivolta al passato, dei renziani. Che infatti hanno piazzato la loro mela avvelenata».

 

E chi sarebbe la mela marcia?

«Non ho detto marcia, ho detto avvelenata».

MATTEO RENZI E MARIA ELENA BOSCHI MATTEO RENZI E MARIA ELENA BOSCHI

 

Scusi, ho sentito male. Però a pensarci bene: meglio marcia, almeno rischi solo un'intossicazione. Il veleno invece ti manda all' altro mondo.

«Guardi, fuor di battuta: il disegno di Giachetti è quello della rivalsa vendicativa, continuando a dar la colpa agli italiani di non aver capito le meraviglie realizzate dal governo Renzi. Nessun esame serio di coscienza, nessuna disamina degli errori compiuti, con la prospettiva di continuare ad allargare il fossato tra il Pd e quella parte di Paese che è in difficoltà, che si sente insicuro (perchè Matteo Salvini è bravo a fargli credere che sia così, sempre e comunque) e che guarda con preoccupazione al proprio domani. E noi, invece di elaborare una serie di proposte alternative, che parlino alla testa ma anche al cuore delle persone, dei nostri stessi elettori delusi che il 4 marzo si sono rivolti altrove, che cosa facciamo, o, peggio, non facciamo?».

 

Che cosa fate, o, peggio, non fate?

sandro gozi sandro gozi

«Non raccontiamo l'Italia del futuro, come la vorremmo, ma pensiamo di fare un referendum sul reddito di cittadinanza, capisce? Promossa da un fedelissimo renziano come Sandro Gozi. Ma come: sono passati due anni dall' altra scoppola referendaria, quella in cui gli elettori non solo affossarono la riforma costituzionale, ma vollero punire Matteo Renzi e il suo gruppo dirigente, e noi torniamo da capo a dodici a baloccarci con l'idea di una rivalsa nelle urne?».

 

Quando parla di elettori del Pd che alle ultime politiche hanno votato da un'altra parte mi sembra di ascoltare Zingaretti. Ci sono affinità elettive tra voi?

«In questa competizione elettorale interna siamo rivali, perché ciascuno fa la sua gara.

Ma chi gli imputa un'apertura ai vertici dei 5 stelle lo attacca in modo ipocrita. Perché se si tornerà alle urne, quando sarà (e ovviamente io mi auguro che questo governo cada), qualcuno dovrebbe spiegarmi cosa farà il Pd con la legge elettorale che Renzi ha voluto, il Rosatellum».

 

francesco boccia francesco boccia

Un proporzionale che postula o produce la necessità di accordi.

«Certo. Perché se per la parte proporzionale quella legge serve a nominare i propri parlamentari, è anche vero che poi la stessa logica proporzionale ti impone di fare alleanze, tertium non datur. Capisce i danni fatti da Renzi e dal renzismo? Siamo finiti in un cul de sac, ma Renzi non molla la presa e continua a voler eterodirigere il partito che ha contribuito a lasciare così: sotto il 20% dei voti, senza un euro in cassa, con i dipendenti in cassaintegrazione».

 

Come finirà, Boccia?

«Il 2 febbraio la convenzione nazionale sancirà chi accederà al voto dei gazebo: io la soglia del 5% nazionale la supererò, per il resto vedremo».

 

CARLO CALENDA CARLO CALENDA

Ma pur sopra il 5% deve comunque risultare almeno terzo, sennò i gazebo li vede come elettore.

«Le uniche battaglie che non si vincono sono quelle che non si affrontano nemmeno.

Io ho voluto metterci la faccia perché ho a cuore il domani del Pd e dell' Italia. Il mio obiettivo è essere uno di quei tre. Chiunque fosse il terzo, comunque, per il bene del partito dovrebbe fare un passo indietro per favorire il massimo sforzo di unità possibile, con un finale a due».

 

bersani renzi-10-2 bersani renzi-10-2

Per le europee Carlo Calenda ha proposto un listone unico del centrosinistra, ipotesi peraltro già avanzata da Dario Franceschini nell' ottobre scorso. Ma sono fioccati subito i distinguo, da Pier Luigi Bersani ad Andrea Orlando, fino allo stop perfino di Enrico Letta: «Penso che i populisti vadano divisi, non aiutati ad essere uniti contro l' Europa. Il frontismo anti populista finisce per essere un' occasione per i populisti per avere dei nemici facili».

«Trovo surreale aprire un dibattito del genere mentre c' è in corso una competizione dentro il Pd, e l' iscritto Calenda dovrebbe ricordarselo. Prima di immaginare ammucchiate calate dall' alto, frutto -ancora una volta - di inciuci al vertice, cerchiamo di ridare un' identità e un' anima chiare al Pd».

 

ENRICO LETTA ENRICO LETTA

Sa cosa ha ricordato Andrea Frailis, appena appreso di essere vincitore nelle elezioni suppletive di domenica in Sardegna?  «Sono iscritto al Pd, alla Camera sarò nel gruppo del partito, ma da indipendente. Ho chiesto, anzi preteso, come condizione per accettare la candidatura, che non venisse da Roma nessuno dei leader del Pd».

«È da persone appassionate come lui che, come si vede, si può ripartire. Non ci si può presentare, in Sardegna o altrove, solo per fare passerelle organizzate dagli apparati. Nei collegi uninominali il 4 marzo dal Centro Italia in giù i 5 stelle avevano fatto cappotto. Questo risultato è uno spiraglio che fa filtrare finalmente un po' di luce».

 

Una «seada» che fa primavera.

«Speriamo».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – È TUTTO MOLTO STRIANO: PERCHÉ LA COMMISSIONE ANTIMAFIA NON CONVOCA E INTERROGA IL LUOGOTENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, PROTAGONISTA DEL CASO DOSSIERAGGI? - PERCHÉ NELLE TRE INTERVISTE STRIANO HA CAMBIATO VERSIONE (PRIMA HA DETTO DI AVER AGITO SU MANDATO DEI PM, POI DI AVER FATTO TUTTO DA SOLO, PROTEGGENDO I MAGISTRATI - STRIANO È STATO AUTORIZZATO DA QUALCUNO A PARLARE CON I GIORNALISTI (COME VUOLE LA PRASSI) O SI È MOSSO IN AUTONOMIA? – COME MAI DOPO LO SCOPPIO DEL BUBBONE, NON È STATO SOSPESO, MA SOLO TRASFERITO IN UN ALTRO REPARTO. GODE DI PARTICOLARI PROTEZIONI? - DOPO IL SECCO NO DELLA DUCETTA A UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA PARLAMENTARE (RECLAMATA DA NORDIO E CROSETTO), IL SOSPETTO È CHE, GRAZIE ALL’INAZIONE DELL'ANTIMAFIA GUIDATA DALLA MELONIANA CHIARA COLOSIMO, SI VOGLIA “ADDORMENTARE” IL CASO, PER… - VIDEO DELLE JENE

FLASH! - ALLA FACCIA DI CHI LO VOLEVA MORTO! L’AUTOBIOGRAFIA DI PAPA BERGOGLIO, “LIFE”, SCRITTA DA PAPA FRANCESCO CON IL VATICANISTA DI MEDIASET, FABIO MARCHESE RAGONA, A UNA SETTIMANA DALL’USCITA NEGLI USA HA GIÀ CONQUISTATO UN POSTO NELLA PRESTIGIOSISSIMA CLASSIFICA DEI BEST SELLER DEL “NEW YORK TIMES”. LO STESSO IN GERMANIA, CON LA CLASSIFICA DELLO “SPIEGEL”. E IN ITALIA? I RITI VODOO E I MALOCCHI DEGLI ANTI-BERGOGLIANI NON SAREBBERO SERVITI A NIENTE: PARE CHE IL LIBRO SIA PRIMO IN TUTTE LE CLASSIFICHE LIBRARIE. SEGNO CHE LA GENTE, AL CONTRARIO DI TANTI SUOI COLLABORATORI, AMA BERGOGLIO. AMEN!

ARCORE MORMORA, MILANO CONFERMA: MARTA FASCINA SI È FIDANZATA! A RUBARE IL CUORE DELLA FU VEDOVA INCONSOLABILE DI SILVIO BERLUSCONI NON SAREBBE UN POLITICO, NÉ UN PERSONAGGIO PUBBLICO - LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON VEDE L’ORA DI SBULLONARLA DA VILLA SAN MARTINO, AVREBBE PERSINO PRESO UN APPARTAMENTO A MILANO PER LEI E IL SUO NUOVO AMORE. SI VOCIFERA CHE IN QUESTI GIORNI SI STIA LAVORANDO ALL’ARREDAMENTO… - MARTA FASCINA: "LA NOTIZIA È TOTALMENTE INFONDATA. QUANTO ALL'ACQUISTO DI UN NUOVO APPARTAMENTO, SI TRATTA SEMPLICEMENTE DI UNA VALUTAZIONE CHE STO FACENDO PER UN MEMBRO DELLA MIA FAMIGLIA..."

DAGOREPORT – “SANTA” E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DELLA  SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO. ALL’INIZIO SI È DIFESA SENZA ESITAZIONI, POI HA IPOTIZZATO UN PASSO INDIETRO (“FARÒ UNA SERIA E COSCIENTE VALUTAZIONE”) E OGGI, DI NUOVO, CAMBIA SPARTITO: “NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI” - PERCHÉ ONDEGGIA COSÌ TANTO? QUALI ASSI NELLA MANICA È CONVINTA DI AVERE? – NESSUN COMMENTO DALLA MELONA CHE SA BENE CHE FDI NON VEDE L'ORA DI RISPEDIRLA A CUNEO (A PARTE IL SODALE LA RUSSA) - NEL CASO IN CUI LA PITONESSA NON SI RASSEGNASSE A DIMETTERSI, E' GIA' PRONTO UN RIMPASTO DI GOVERNO DOPO LE EUROPEE: DATI IN USCITA ANCHE DELMASTRO E ZANGRILLO…- VIDEO 

DAGOREPORT – PER NON PERDERE LA FACCIA CON I RUSSI, PUTIN ACCUSA L’UCRAINA PER LA STRAGE DI MOSCA, MA LA TRATTATIVA CON LA CIA PER EVITARE L’ESCALATION VA AVANTI - LO SCHEMA È “DUE PASSI IN AVANTI E UNO INDIETRO”: I RUSSI AVANZERANNO, KIEV ACCETTERA' UNA TREGUA E LE NUOVE CONQUISTE SARANNO “OFFERTE” SUL TAVOLO DEL NEGOZIATO – ALLA FINE SI TORNEREBBE INDIETRO DI 10 ANNI, AGLI ACCORDI DI MINSK CHE PREVEDEVANO UN’AUTONOMIA SPECIALE PER LE REPUBBLICHE DI DONETSK E LUGANSK E L’ASSICURAZIONE CHE L’UCRAINA NON ENTRERÀ MAI NELLA NATO – IL MESSAGGIO DI BIDEN A ZELENSKY: RESISTI FINO ALLO SBLOCCO DEI 60 MILIARDI DI AIUTI DAL CONGRESSO MA NON SOFFIARE SUL FUOCO ORA CHE NELLA PARTITA SI SONO INFILATI ANCHE I JIHADISTI (MONITORATI DALLA CIA)...