LA TRIADE CINESE NON ASPETTA I CARABINIERI - DA DUE GIORNI SAPEVANO DOVE SI TROVASSE L’ASSASSINO DI ZHENG. PERCHÉ NON SONO INTERVENUTI? PER NON “INQUINARE L’AMBIENTE” - IL MAROCCHINO, TROVATO IMPICCATO, AVEVA SUL VOLTO UNA CICATRICE RICUCITA DA POCO E IN MODO ROZZO, CHE FORSE SI È PROCURATO DURANTE LA COLLUTTAZIONE CON ZHENG - QUELLA STESSA NOTTE È ANDATO A FARSI MEDICARE DA QUALCUNO, CHE POI L’AVREBBE AIUTATO A NASCONDERSI E INFINE L’HA SCARICATO PER EVITARE GUAI…

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Valentina Errante e Paola Vuolo per "Il Messaggero"

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Da giorni i carabinieri sapevano dove si trovasse Mohamed Nasiri. Lo seguivano in ogni spostamento, perché il telefonino, trovato ai piedi del cadavere, era intercettato. Eppure gli inquirenti hanno deciso di non intervenire. Non volevano «inquinare l'ambiente», dicono adesso, non erano certi che quel cellulare fosse soltanto nelle mani di Nasiri, uno dei due marocchini che il 4 gennaio ha ucciso Zhou Zheng e la sua bambina di nove mesi. Hanno atteso, forse sperando che il killer si incontrasse con il complice.

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I carabinieri spiegano che le intercettazioni sono partite solo il 7 gennaio, con i tempi lunghi dell'identificazione e quella dei gestori telefonici. Da allora ci sarebbero state solo due telefonate brevissime, che non avrebbero consentito di individuare esattamente dove si trovasse Mohamed. Hanno aspettato, tra un blitz e l'altro nella zona est della città, dove le celle telefoniche agganciavano i segnali del cellulare del marocchino: Prenestino, Torpignattara e San Lorenzo, fino al 9 gennaio, quando il segnale del telefonino è sparito nella zona di Valmelaina, dove da un ferramenta è stata comprata la corda bianca che è diventata il suo cappio.

ZHENGZHENG

Domenica scorsa il corpo del marocchino è stato ritrovato appeso alla corda in un capanno nella campagna di via Boccea. Mohamed Nasiri, fino al 9 gennaio, non si è mai allontanato troppo da via Giovannoli, e qualcuno lo ha aiutato a nascondersi, perché non risulta che l'uomo sia passato al Quadraro, dove viveva con altri connazionali. Il suo corpo è stato ritrovato due giorni fa, Mohamed indossava jeans e una maglietta, in un angolo del capannone c'erano il cardigan e il giubbotto ripiegati, in terra pane, yogurt, una bottiglia di ammoniaca, un succo di pompelmo, veleno per topi e una busta di latte. In tasca aveva 300 euro. Sulla faccia di Mohamed c'era una cicatrice ricucita da poco e in modo rozzo, i carabinieri ritengono che il marocchino si sia ferito durante la colluttazione con Zhou Zheng, e quella stessa notte è andato a farsi medicare da qualcuno e sarebbe rimasto nella zona del Prenestino.

ZHENG Roma nelle foto le vittime del duplice omicidioZHENG Roma nelle foto le vittime del duplice omicidio

Si cerca il complice del duplice omicidio, ma gli investigatori sono anche sulle tracce delle persone che hanno aiutato Mohamed Nasiri nella fuga. Quelle stesse persone che poi lo hanno scaricato, perché continuare ad aiutarlo li avrebbe messi nei guai grossi.

 

 

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