Gianluigi Paragone per Libero Quotidiano

 

Le istituzioni che arrivano in periferia sono come i turisti che vanno a fare i tour nella savana. L' ultima turista per caso è la presidentessa della Camera Laura Boldrini, la quale ha fatto tappa in quel di Quarto Oggiaro.

laura boldrini quarto oggiaro

 

Ora, cosa vengano a fare è facile a dirsi: vengono per farsi filmare, per farsi fotografare e per il giro di dichiarazioni che chiamerei il politicamente banale. Le periferie sono tornate a essere una priorità dell' agenda politica dopo la vittoria di Trump in America, una vittoria che ha rimesso al centro parole su cui posavano tre dita di polvere: operai, disagio, salario, sicurezza. La giostra del vocabolario si è rimessa in moto per un giro che non porterà da nessuna parte. A Milano il sindaco Sala ha chiesto l' esercito per presidiare e controllare, il governo gli ha risposto di sì: ci voleva un omicidio per mano dei Latinos a riaccendere le luci sulle strade che si aprono da piazzale Loreto direzione est.

 

laura boldrini quarto oggiaro

È semplicemente propaganda: tra due settimane gli spacciatori torneranno a trafficare la loro merce, viados e prostitute offriranno sesso veloce e pericoloso, i negozi fungeranno un po' da sentinelle e un po' da riparo per la gente della notte.

Tutto normale insomma. Tranne per chi, anni e anni fa, comprò la casa con un mutuo senza pensare che quelle zone sarebbero diventate il buio perfetto.

 

Qualsiasi autorità o pezzo di istituzione che va a fare visita nelle periferie fa un gesto di una volgarità politica esemplare, di una cafonaggine da manuale. È noto infatti che a costoro, delle periferie, non frega un tubo: la loro vita e le loro abitudini sono lontane anni luce da quell' equilibrio instabile e sempre precario di chi vive gli spazi dell' hinterland. Le loro visite sono sempre precedute da una ripulitura generale, da un controllo di eventuali disturbatori.

laura boldrini quarto oggiaro

 

La visita di Nostra Signora della Camera non sarà l' ultima della serie: la tentazione di spogliarsi degli abiti della Casta in tempi di forte ostilità verso la classe politica contagia tutti. Ma è benzina sul fuoco, perché il teatrino del falso è fin troppo evidente. Nessuno crede all' arrivo dell' esercito o al rafforzamento dei pattugliamenti perché vorrebbe dire aggravare la situazione.

 

beppe sala laura boldrini quarto oggiaro

Tutti sanno che a maggiori controlli corrispondono maggiori infrazioni (permessi, droga eccetera...) e quindi maggior lavoro che arriva alle procure che, non sapendo come smaltire questa minutaglia, fa finta di niente. Così il "pizzicato" ritorna nella sua zona, più forte di prima. E la ruota riparte esattamente dallo stesso punto.

 

Stiamo assistendo a un maquillage politico, a una riedizione di operazioni che appartenevano a governi di altro colore politico; ci voleva la vittoria di Trump per far ripartire la questione sicurezza. Potremmo dire «meglio tardi che mai», se non fosse che si tratta di un fuoco di paglia. Tra poco tutto tornerà come prima, anche perché pure al miglior cerchiobottismo c' è un limite.

 

 

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