Daniele Martini per \"il Fatto Quotidiano\"
MICHELA VITTORIA BRAMBILLANon risulta che la presidente di Agriturist, Vittoria Brancaccio, sia un\'attaccabrighe. Però con Michela Vittoria Brambilla, la ministra del Turismo, ha perso proprio la pazienza. Per tre volte le ha chiesto per via informale e con gentilezza di correggere le macroscopiche lacune del sito turistico ufficiale del governo www.italia.it nel quale non c\'è neanche mezza parola sugli agriturismi e più in generale sul settore non alberghiero (bed & breakfast, campeggi...).
È una dimenticanza vistosa, da matita blu, una specie di clamoroso autogol, un approccio tafazziano alla promozione delle vacanze via Internet considerando che il turismo rurale e i bed & breakfast rappresentano insieme la quota maggioritaria della ricettività nazionale.
MICHELA VITTORIA BRAMBILLAIn particolare, gli agriturismi stanno vivendo un momento di grazia, vanno molto di moda all\'estero e godono di ottima stampa, compresa quella di giornali paludati come The Times che non più tardi di qualche settimana fa ha dedicato servizi estasiati a fattorie-alberghi in Liguria, Toscana, Basilicata e Sicilia.
Per la Brambilla tutto ciò, però , conta poco o nulla e il sito del governo ha continuato a magnificare le attrattive turistiche italiane puntando sull\'old style. Cioè presentando soprattutto le città d\'arte, anche se ormai ingolfate al punto che alcune di esse sono costrette a mettere il ticket all\'accesso e ad imporre numeri chiusi, e privilegiando la promozione dei pernottamenti in albergo, settore che con Federalberghi ha come protagonista Bernabò Bocca che della Brambilla è uno dei supporter più convinti e influenti.
MICHELA VITTORIA BRAMBILLALa presidente di Agriturist ha aspettato fiduciosa per quasi un anno che le correzioni richieste fossero accolte dalla ministra e quando ha visto, invece, che le vacanze in fattoria venivano fatte sparire perfino dal sito Internet ufficiale dell\'Enit, l\'ente nazionale del turismo, ha cambiato registro.
Per evitare che poi qualcuno, compresa la Brambilla, facesse finta di cadere dal pero dicendo di non aver ricevuto alcuna richiesta, ha messo le indicazioni per scritto e per essere sicura che fossero consegnate all\'interessata, le ha inviate per raccomandata con ricevuta di ritorno. E ora accusa: \"I testi del sito ministeriale sono banali, pieni di errori, con parti non tradotte o non aggiornate, nessuna indicizzazione sui motori di ricerca\".
MICHELA VITTORIA BRAMBILLAUna polemichetta quella tra la Brancaccio e la Brambilla? Un piccolo sgambetto tra due signore dell\'industria delle vacanze? Mica tanto, perché anche il duello a distanza tra la presidente degli agriturismi e la ministra si inserisce in un clima teso e nervoso. Per un motivo semplice: da settore che assieme all\'edilizia avrebbe dovuto essere la colonna portante del Rinascimento italiano, così come aveva assicurato Silvio Berlusconi all\'inizio della legislatura , il turismo è precipitato in una crisi nera. Non solo a causa delle difficoltà economiche generali e mondiali, ma per effetto di scelte sbagliate, improvvisate e spesso provinciali.
Una riprova indiretta è il successo della Germania, Paese con tante doti, ma dalle attrattive turistiche notevolmente più modeste rispetto all\'Italia. Nel 2010 il fatturato turistico tedesco è aumentato addirittura del 12 per cento grazie soprattutto alla capacità di attrazione di Lufthansa nel mondo.
In pratica, mentre l\'Alitalia dei \"patrioti\" a stento mantiene le posizioni e da tempo ha dovuto rinunciare a una presenza in grande stile nelle maggiori piazze mondiali, gli aerei Lufthansa raccolgono turisti ovunque convogliandoli verso gli scali tedeschi, gente che in Germania si ferma uno o due giorni al massimo per proseguire verso altre mete turisticamente più gradite, ma che ingrossa il dato delle presenze e soprattutto porta soldi.
MICHELA VITTORIA BRAMBILLANel frattempo l\'Italia ha preso una legnata storica: secondo quanto certificato dall\'Osservatorio nazionale per il turismo (Ont), nel 2010 il numero delle presenze è calato di un altro 14,5 per cento rispetto al 2009 che era stato un anno disastroso. I dati Bankitalia confermano questo andamento negativo e attestano che anche il 2011 è cominciato male, con saldo negativo a gennaio di 47 milioni di euro.
logo_agrituristNonostante tutte le premure ministeriali, anche il settore alberghiero risente parecchio dell\'andazzo negativo: secondo Federalberghi l\'altr\'anno sono stati licenziati circa 5 mila dipendenti a tempo indeterminato, il 3,6 per cento di tutta la forza lavoro impiegata, ma se nel conto si mettono anche gli stagionali e quelli dell\'indotto, i posti persi sono 20 mila.
Secondo Bankitalia dal 2006 al 2010 il numero dei pernotti stranieri in Italia è sceso da 349 mila a 311 mila mentre è cresciuto il numero degli italiani che vanno all\'estero, da 228 mila a 254 mila. Ovvio che il saldo turistico Italia-estero sia sceso nello stesso periodo da 12 miliardi di euro a 8,8.
Vittoria BrancaccioUna débâcle. Stando così le cose difficilmente potrà avverarsi la profezia di Silvio Berlusconi che nel 2008 assicurò il raddoppio del fatturato turistico in un quinquennio, obiettivo epocale se si fosse avverato, perché il giro d\'affari dell\'industria delle vacanze è colossale, il 10 per cento del Pil, quanto tutta l\'industria automobilistica nazionale.
Nel frattempo non solo la profezia berlusconiana sta evaporando, ma piove sul bagnato. Di recente l\'Enit ha dovuto chiudere i due uffici di rappresentanza europei storici, le sedi di Monaco di Baviera e Amsterdam che per decenni avevano contribuito a convogliare i vacanzieri in Italia attraverso rapporti consolidati con i tour operator.
BERNABO BOCCA E BEBEDETTA GERONZIUffici che volevano dire turismo olandese e della Bassa Germania. Come spiega al Fatto il direttore Paolo Rubini, si è trattato di una scelta forzata, dovuta al taglio delle risorse all\'ente turistico, passate nel giro di 3 anni da 48 milioni di euro a 24, poi a 20 con un altro taglio.
L\'Enit sta cercando di concentrare i suoi sforzi verso i Bric, Brasile, Russia, India e Cina, paesi economicamente in crescita, dove si sono formate o si stanno formando classi medie numerose, danarose e con la voglia di girare il mondo. Ma ammesso che l\'operazione riesca e che l\'Italia la spunti su una concorrenza sempre più spietata, i frutti non si vedranno subito. Nel frattempo, dopo la chiusura di Monaco e Amsterdam, in Italia quest\'anno probabilmente si vedranno ancora meno tedeschi e olandesi.