TUTTI DAVANTI ALLA TV: ALLE 16 ANGELINO "CONIGLIO" ALFANO (COPYRIGHT: LEGA) DOVRÀ AFFRONTARE IL SENATO PER SPIEGARE COSA È SUCCESSO IL GIORNO DEL 'SACCO DI ROMA' DEGLI ULTRAS DEL FEYENOORD - SI È GIÀ SOTTRATTO PER DUE VOLTE, IN BARBA ALL'URGENZA DEI FATTI

DAGOREPORT

Attenzione! Tutti davanti alla televisione! Oggi alle 16 Angelino Alfano, detto «il coniglio» (dalla Lega), dovrà affrontare l’ aula al Senato per esibirsi, in diretta web-tv, nella famosa urgentissima «Informativa del Ministro dell'Interno sulle recenti devastazioni provocate a Roma da parte di un gruppo di tifosi olandesi e sulla gestione della sicurezza in occasione di eventi sportivi»!

Già per due volte Angelino si era sottratto all’incombenza, e ai senatori ormai gli girano le palle come pale di elicottero. Se sventuratamente anche stavolta il ministro non comparisse in aula, e per di più col capo cosparso di cenere, rischieremmo (e di brutto) l’incidente istituzionale.

Per dirla con la sub-comandanta Loredana De Petris di Sel: « a norma dell'articolo 64, quarto comma, della Costituzione, quando il Governo e i Ministri sono chiamati a venire in Aula, così come aveva deciso con un voto l'Assemblea di Palazzo Madama, questi sono obbligati ad essere presenti.»

Ob-bli-ga-ti! Hai capito, Angelino?

Alfano si era sottratto una prima volta la settimana scorsa: in aula gli hanno dato del vigliacco e del coniglio. Ha dato buca una seconda volta, martedì 3 marzo. E in aula si è scatenata l’iradiddio: vile, inetto, incapace, ectoplasma, fantasma, senza-palle…

Per dirla con il Calda: «Si tratta della dignità del Senato. Contiamo ancora qualcosa o ci hanno già aboliti e, quindi, Alfano non ci caga neanche di striscio?»

Boato. Applausi. Stenografi che prendono nota: « Alfano non ci caga neanche di striscio».

Ormai tra Angelino e il Senato siamo ai ferri corti. Cortissimi. Allo psicodramma. Come da resoconto stenografico di martedì 3 marzo:

De Petris: «Evidentemente il ministro Alfano ha paura di venire in quest'Aula e di dover dar conto della sua ormai leggendaria gestione del Ministero dell'interno». (Applausi dai Gruppi M5S e LN-Aut e dei senatori Mussini, Campanella, Simeoni e Rossi Maurizio).

CIOFFI (M5S): «Un essere che non so definire, un ectoplasma. Come lo vogliamo chiamare? Un fantasma? Lo vogliamo chiamare un uomo senza gli attributi? Come volete chiamare questo signore?(Applausi dal Gruppo M5S).

CALDEROLI (LNP): « se il ministro Alfano ha paura di confrontarsi con il Senato rispetto a fatti di sua competenza, come fa ad occuparsi della difesa del Paese dall'Isis o dall'invasione dell'immigrazione irregolare?» (Applausi dal Gruppo LN-Aut).

Candiani (LNP): «se abbiamo un Ministro dell'interno che non sa affrontare 315 senatori, mi chiedo come faccia a fare la voce grossa nel caso in cui dovessimo affrontare dei terroristi.(Applausi dal Gruppo LN-Aut). Mi chiedo come possa affrontare situazioni di crisi internazionale o situazioni comunque importanti. Ancora una volta il ministro Alfano dimostra ciò che diciamo noi, e cioè che è inetto e forse incapace di ricoprire quel ruolo».

Applausi. Ululati. Urla. Sghignazzi. E' andata avanti un bel po', poi alla fine era l'ora di pranzo e i senatori hanno deciso di abbandonare l’aula. Mancanza del numero legale. Seduta sospesa, ripresa, ri-sospesa. E Alfano convocato per la terza volta: per le ore 16 del 5 marzo. Cioè oggi. Adesso.

E stavolta Angelino non puo mancare all’appuntamento.

Come ha detto Calderoli: « Rinviamo alla seconda puntata ma, se non è presente stavolta, vengono giù i muri».