TUTTI SULLA STESSA BARCA - NON SOLO FINMECCANICA, ANCHE FINCANTIERI POTREBBE ESSERE COINVOLTA NELLO STESSO GIRO DI MAZZETTE PER LE FORNITURE DI “BARCHETTE” IN SUD AMERICA CON L’APPOGGIO DEL RE DEGLI APPALTI LAVITOLA - QUELLA SOFFIATA DI FINMECCANICA A VALTERINO SUGLI AFFARI “IMPORTANTI PER IL PRESIDENTE” IN TUNISIA - FU LAVITOLA AD OCCUPARSI DEL CONTRATTO, VOLUTO DA BERLUSCONI, PER LA CASTANEDA - - LAVITOLA CONTRO LETTA E BISIGNANI…

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Sara Menafra dal "Messaggero"

LAVITOLA PRELEVATO DALLE FORZE DELL'ORDINE - FOTO GENNY MANZOLAVITOLA PRELEVATO DALLE FORZE DELL'ORDINE - FOTO GENNY MANZO i pm napoli woodcock piscitelli curcioi pm napoli woodcock piscitelli curcio

Pagavano anche per vendere navi da guerra. Tangenti italiane per appalti in Sudamerica, con lo stesso meccanismo già raccontato per le mazzette Finmeccanica all'estero. Il nuovo capitolo dell'inchiesta per corruzione internazionale che ruota intorno a Valter Lavitola è nelle intercettazioni allegate agli atti dell'inchiesta, che raccontano anche uno spaccato di quello che succedeva fino alla scorsa estate sulla direttrice Palazzo Chigi-Finmeccanica. Vediamo.

«Pagate tutti». Ne parla il 30 giugno scorso un soggetto che i magistrati identificano come Vm, e sospettano sia un alto dirigente di Fincantieri per le navi militari. Vm parla con Paolo e gli dice esplicitamente che per le «barchette» bisogna pagare tutti.

«Piero - riferisce il brogliaccio - chiede a Vm novità sulle barchette e Vm risponde che entro domani avrebbe dovuto consegnare un'offerta ma sembra che la cosa sia slittata. Piero chiede a Vm: avete pagato tutti sì? E Vm risponde: Ragazzo non ti preoccupare, Non ti devi preoccupare stai tranquillo».

I pm Piscitelli, Curcio e Woodcock, annotano «E' verosimile che Piero abbia avuto necessità di corrompere rappresentanti di istituzioni estere in Sudamerica per assicurarsi la buona riuscita di una operazione commerciale».

L'assedio di Debbie. Lei è Debbie Castaneda, discussa consulente di Finmeccanica per gli affari in America Latina. E dagli atti emerge che fu Lavitola ad occuparsi del suo contratto, voluto da Berlusconi. Ma a giugno scorso, quando scoppia lo scandalo delle superconsulenze di Finmeccanica, la Castaneda diventa ingombrante anche per il premier dell'epoca.

SILVIO BERLUSCONISILVIO BERLUSCONI Debbie CastanedaDebbie Castaneda

E' Paolo Pozzessere, direttore commerciale di Finmeccanica, a chiamare Lavitola: «Quella lo sta cercando, quindi avverti di non dargli appuntamenti ok? Lei lo sta cercando e ci vuole andare a parlare (il riferimento sarebbe all'ex premier Silvio Berlusconi, ndr). L'importante è che tu gli parli. Avverti Marinella così la cosa si risolve in cinque secondi».

Gli affari in Tunisia. Sempre il 30 giugno, spunta il nome di Lavitola, che già risulta coinvolto nell'indagine P4, in una conversazione con il direttore commerciale di Finmeccanica Pozzessere, che si rivolge al faccendiere per parlare degli affari di Berlusconi in Tunisia: «Paolo - riferisce il sunto dell'intercettazione allegata agli atti - chiede a Valter se lui possa fare una cosa, cioè: l'altro ieri Paolo dice di aver visto il figlio del primo ministro tunisino che è un amico suo e secondo lui è importante andare a parlare con lui in quanto ci sono due o tre nodi veramente importanti dai quali lui può avere dei vantaggi importanti per...il Presidente».

Lavitola è immediatamente prodigo di consigli. Chiede di avere una nota precisa «All'interno della quale ci sia chi è, dov'è, di cosa gli vogliono parlare ecc, in modo da fargli subito un appuntamento».

Giuseppe Bono - AD FincantieriGiuseppe Bono - AD FincantieriPOZZESSERE PAOLOPOZZESSERE PAOLO

Le critiche a Monti. Lavitola e Pozzessere sembrano avvertire anche i primi cedimenti del governo Berlusconi e credono di intravvedere segnali in una non meglio precisata manovra di Giuseppe Bono, amministratore delegato di Fincantieri.

Annota la polizia giudiziaria: «Valter che devono iniziare a pensare a questa cosa, aggiungendo che lui ha inculcato nel cervello di Berlusconi questa cosa che a suo tempo già gli aveva riferito, cioè che Bono se n'è uscito con quella cosa sotto campagna elettorale proprio per andarci in culo. Paolo dice di capire perché poi lo abbia fatto: Valter risponde: per andarci in culo. Paolo chiede chi glielo abbia chiesto: Valter risponde che è stato Monti e che lui ha trovato le prove di questo».

Bisignani e Tremonti. Nella stessa telefonata: «Paolo dice che Tremonti si è esposto parecchio sui giornali, e Valter conferma di averlo visto ed aggiunge che lui da un bel po' gli sta dicendo che Bisignani trama contro di lui, al punto che mentre parlava con lui al telefono si è accorto che aveva messo in viva voce e dopo lo aveva richiamato, dicendogli: te ne eri accorto è che c'era Gianni che sentiva tutta la telefonata?».

 

 

 

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