LE VACANZE ROMANE DI DE BLASIO AND FAMILY - TRA UNA GRANITA DI CAFFÈ, UN SELFIE VISTA FORI E UN RISOTTO AL POMPELMO IL SINDACO DI NEW YORK VA IN TILT E QUANDO VEDE IL SOTTO-MARINO DELIRA: “HO TROVATO UN FRATELLO, ROMA È IN BUONE MANI” - NEGLI USA LO ATTACCANO PER LE LUNGHE FERIE: 9 GIORNI!


1 - IL DIRITTO ALLE VACANZE DI DE BLASIO IN EQUILIBRIO TRA CELLULARE E FAMIGLIA

Massimo Gaggi per “Il Corriere della Sera

 

bill de blasio in campidoglio da marino

Da Angela Merkel a Tony Blair, le vacanze dei leader stranieri in Italia sono molto frequenti e la cosa non solleva polemiche particolari. Ma se a venire nel Bel Paese è il sindaco di New York, apriti cielo: da quando ha detto che sarebbe andato per 9 giorni a Roma, Napoli, Capri e nei luoghi d’origine della sua famiglia, Bill de Blasio è stato sottoposto a un vero bombardamento di critiche: «In ferie dopo appena sei mesi di lavoro? Uno scandalo!» «Bill è l’amministratore delegato della città più importante e complessa del mondo, non può allontanarsi tanto e per tanti giorni, i suoi predecessori non l’hanno mai fatto».

 

Le critiche della stampa risentono dei rapporti difficili di de Blasio coi media che, fin dal suo insediamento, l’hanno accusato di essere un po’ pigro (dorme più dei suoi ex), di arrivare spesso in ritardo agli eventi di cui è protagonista e di prendere sottogamba i problemi materiali della città (come le strade solo parzialmente ripulite dalla neve dopo le bufere di un inverno record per il maltempo).

bill de blasio e il segretario di stato pietro parolin

 

Ma nella polemica un certo ruolo lo gioca anche l’idea un po’ distorta dell’etica del lavoro che hanno gli americani: un Paese nel quale il weekend è tendenzialmente sacro ma fare più di due settimane di ferie è considerato un lusso. Così, dopo essersi unito all’inizio al coro delle critiche, il New York Times ha trovato il coraggio di mettere la questione nella giusta prospettiva: Michael Bloomberg era uno stakanovista che in 10 anni non ha mai fatto una vacanza vera, ma era anche un miliardario che si prendeva i suoi break senza dare pubblicità alla cosa. Quando voleva si imbarcava sul suo jet privato e se ne andava alla sua villa a Bermuda. Se c’era un’emergenza lo chiamavano, e in poco più di due ore di volo era di nuovo a New York.

 

Anche Rudy Giuliani non andava in vacanza, ma si concedeva lunghi weekend sulle spiagge degli Hamptons, a due ore d’auto dal municipio.
 

chiara e bill de blasio

De Blasio prende le ferie, ma nei weekend ha sempre partecipato ad eventi pubblici di ogni tipo. Via Internet e telefono è, poi, sempre in contatto coi collaboratori e il suo vice Tony Shorris sa come gestire gli affari cittadini, come già fa nelle frequenti assenze di un sindaco dal profilo politico molto alto che è spesso assorbito da eventi nazionali. Saper delegare e organizzare un team affidabile è importante quanto amministrare in prima persona, sottolinea il quotidiano che, alla fine, riconosce che de Blasio, oltre che ceo della Grande Mela, è anche padre e marito, e benedice il tour italiano del sindaco.

 

 

2 - LE VACANZE ROMANE DI BILL E IGNAZIO, OCCHI NEGLI OCCHI, GRANITA E TRAFFICO

Stefano Di Michele per “Il Foglio

 

ignazio marino

Eppure, la granita di caffè – con panna o senza, non dovrebbe avere effetti collaterali. Ma dopo averla gustata, buonissima, a piazza Sant’Eustachio, il sindaco di New York si è inerpicato fino al Campidoglio dal sindaco di Roma, e qui dopo aver fatto sapere di aver “trovato un fratello” (carràmba!), ha certificato: “Roma è in buone mani”. Bisognava proprio che qualcuno scavalcasse l’oceano, per sentirselo dire – però Bill de Blasio, stremato dal viaggio e saziato dalla granita, si è fatto temerario e coraggioso.

 

Quello che, a leggere i giornali, ai romani non riesce di dire, e per primi non riescono a dirlo i compagni di partito del sindaco Marino (per tenerli su, in questi mesi di polemiche, ci sono volute granite di sambuca, mistrà e vino di Frascati, altro che caffè) il collega “what’s America!” lo ha spiattellato ai quattro venti. Figurarsi la contentezza di Marino – che perciò nella Grande Mela raccoglie consensi e nei pressi del Colosseo ingenerosi pomodori.

 

Le “vacanze romane” di Bill e famiglia tutta – seguirà transumanza verso il paesino di Sant’Agata dei Goti, da dove il nonno partì a cercar fortuna nel nuovo mondo, con l’inevitabile momento di “paisà” che da sempre segnala il rafforzamento delle relazioni tra le due sponde dell’Atlantico – promettono di essere, se non più romantiche, certo non meno intense di quelle che misero in scena Audrey Hepburn e Gregory Peck (e magari un giretto in Vespa, abbracciati stretti stretti, Bill con foulard e Ignazio con cravatta, lo concederanno pure alle masse romane).

lex sindaco di New York Michael Bloomberg

 

Tra i due sindaci è stato feeling a prima vista – “I love N.Y., Bill”, “I love Rm, Aignaz”. Tanto che, per dire, e per non credere, the man of Central Park ha detto di quello de Villa Borghese: “Sta facendo tanto per il traffico da vero progressista visionario” – toglietegli la granita! Meravigliose, assolutamente imperdibili, le cronache sull’appassionante scoppio dei sensi tra i due – occhi negli occhi, “ha sottolineato Bill guardando Ignazio”, letteralmente, “parliamo lo stesso linguaggio”.

 

Ovviamente, foto di tutta la famiglia col sindaco Marino dal balcone del Campidoglio (vista Fori, si capisce). Cose memorabili sono avvenute in quel frangente, a leggere il pur antipatizzante Messaggero, “la moglie del sindaco, Chirlane in abito verde tartarugato (che cavolo di colore è, il verde tartarugato, ndr?), e due figli Chiara e Dante.

 

RUDY GIULIANI

La prima si è concessa il lusso (lusso?, ndr) del selfie dal balcone con vista mozzafiato, il secondo, Dante, è stato il più cercato dai fotografi per via della zazzera vaporosa” – ché chiaramente mai a Roma si è vista una zazzera vaporosa, solo taglio alto all’Umberto e, al massimo, qualche sora Lella con moderata permanente.

 

Deambulando tra sala dell’Arazzo e sala Esedra, Bill e Ignazio, occhi negli occhi, da dem a dem, e quasi quasi mano nella mano, hanno affrontato, se ne trovano precisi resoconti, tanto la questione dell’immigrazione e del mecenatismo, quanto quella della monnezza, sì che aveva New York uno sprofondo che era quattro volte Malagrotta. “Bill il rosso”, assicura il Messaggero, viene chiamato De Blasio negli Usa – e del resto mai il Pd permetterebbe di equivocare su “Ignazio the red” in Italia.

 

ignazio marino e bill de blasio

Pure i dettagli sul Corriere non vanno trascurati – meglio di una commessa di Zara quello sullo sbarco a Fiumicino, “camicia celeste, pantaloni di cotone color coloniale, scarpe da ginnastica” il capofamiglia, “la moglie Chirlane e i figli Dante e Chiara che sfoggiava una canotta da basket con la scritta De Blasio stampata sulla schiena” (casomai dovesse smarrirsi a bordo pista?).

 

Sul Corriere si annunciava pure il menù del pranzo di oggi dei De Blasio presso l’“Antico Tiro al volo”: risotto agli agrumi e pompelmo, paccheri con pomodorini prodotti nell’orto del Circolo, spigola di mare al forno, ecc. ecc. Lo stesso, per i figlioli, “alternativa a base di carne” – carenza di proteine, si vede. Per il presidente del circolo, trattasi di menù “tipicamente italiano” – pure il risotto al pompelmo? Ma poi, di nascosto da tutti, Bill e Ignazio, in fuga come Audrey e Gregory sulla Vespa, occhi negli occhi, si sono fatti coda alla vaccinara, puntarelle e cacio e pepe.