VENEZIA CHIEDE I DANNI A CALATRAVA: “CI RISARCISCA PER IL PONTE DEI DISASTRI”

Il comune di Giorgio Orsoni ha chiesto all’archistar spagnola il risarcimento danni per il “ponte scivoloso”, che da quando è stato inaugurato nel 2008 ha portato a Venezia solo sciagure, tra denunce, processi e incidenti - Per la Corte dei Conti, il danno è intorno ai 3 mln, per un’opera che continuerà ad avere costi di mantenimento esorbitanti

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Da www.corriere.it

Santiago CalatravaSantiago Calatrava

Giorgio Orsoni sfida Santiago Calatrava, il sindaco di Venezia contro l'archistar spagnola: il Comune ieri ha infatti deciso di chiedere i danni al progettista e a chi ha validato il Ponte della Costituzione. Inaugurato nel settembre 2008, il quarto ponte sul Canal Grande è stato oggetto di una serie infinita di denunce, carte bollate e incidenti (dovuti al fondo scivoloso). Ieri l'ultimo atto: l'ente pubblico ha dovuto spendere soldi dei cittadini per «rimediare» agli errori progettuali dell'opera, è la tesi del Comune, che chiede quindi un equo risarcimento.

venezia manifestanti davanti al ponte calatravavenezia manifestanti davanti al ponte calatrava

È il passaggio inevitabile di una vicenda iniziata alcuni anni fa, quando il Comune si rivolse al Tribunale civile per un accertamento tecnico preventivo. La consulenza fu affidata a due docenti del Politecnico di Torino, gli ingegneri Renato Lancellotta e Giuseppe Mancini. I quali lo scorso anno a maggio presentarono il risultato del loro lavoro: il Comune di Venezia ha dovuto spendere 463 mila e 912 euro «per sopperire alle carenze presenti nel progetto esecutivo redatto dall'architetto Calatrava». Forse non era la cifra che ipotizzava e sperava l'amministrazione comunale, ma il principio era fissato nero su bianco: non tutto era stato previsto correttamente, lo spettacolare ponte sul Canal Grande aveva troppe pecche, che dovevano essere previste.

il ponte di calatrava a Veneziail ponte di calatrava a Venezia

Un'opera tormentata sin dall'inizio: prima i costi lievitati, poi un'indagine conoscitiva della magistratura conclusa con l'archiviazione. Anche se il procuratore aggiunto Carlo Nordio sottolineò comunque «i gravissimi errori caratterizzanti sia la fase progettuale sia quella esecutiva, sia quella relativa allo stesso bando di gara... errori ripetutisi in una sorta di clonazione esponenziale, che hanno dilatato i tempi di realizzazione e i costi dell'opera».

Nel febbraio dello scorso anno è un dossier della Procura generale della Corte dei Conti a criticare «lo scivoloso» ponte stimando un danno all'Erario di quasi tre milioni e mezzo di euro e riscontrando «comportamenti colpevoli del progettista e del direttore dei lavori».

GIORGIO ORSONIGIORGIO ORSONI

Il procuratore Carmine Scarano, facendo riferimento ai costi continui di manutenzione, chiuse la relazione in modo amaro: «Il quarto ponte sul Canal Grande in futuro comporterà un costante e spropositato esborso economico... costituisce per la collettività un danno durevole a fecondità ripetuta».

 

 

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