VERONA O AVELLINO? – IL SINDACO M5S DELLA CITTÀ CAMPANA HA COPIATO PARI PARI IL PROGRAMMA DEL SUO OMOLOGO VENETO (DI CENTRODESTRA), SOSTITUENDO SOLTANTO I NOMI DEI DUE COMUNI E DEGLI ABITANTI – GRAMELLINI: “SE UNO VALE UNO, TANTO VALE COPIARE L’UNO CHE C’È GIÀ. IL DISCORSO VERONESE SI PRESTAVA ALL’EMULAZIONE FIN DAL FORMIDABILE INCIPIT: “LA SITUAZIONE È DELICATA E NECESSITA DI UNA SERIA RIFLESSIONE”
-1 – AVELLINO, SINDACO M5S COPIA IL PROGRAMMA DI VERONA
Lorenzo Calò per “il Messaggero”
Verona avrà pure la casa di Giulietta e la passeggiata lungo l' Adige ma Avellino non è da meno: vuoi mettere? Avrà questo il sindaco M5S di Avellino Vincenzo Ciampi e il suo staff quando hanno vergato le linee programmatiche dell' amministrazione 2018-2023.
E così molti dei passaggi del documento sono stati appiccicati con il copia-incolla dall' analogo testo varato nel 2017 dal sindaco della città scaligera, Federico Sboarina, alla guida di un esecutivo di centrodestra (Lega-Forza Italia-Fdi).
Interi capoversi riproposti parola per parola con l'«accorta» sostituzione di Verona con Avellino e veronesi con avellinesi. Tra un reddito di cittadinanza annunciato e investimenti in mobilità e welfare (senza un euro in cassa e con un commissario ad acta fresco di nomina per rifare il bilancio) sindaco e giunta cinquestelle parlano del capoluogo irpino come «una città che offra ai giovani occasioni per concretizzare i propri sogni» e «per proiettare Avellino (Verona) in una dimensione maggiormente internazionale».
Il capoluogo scaligero conta 257mila abitanti contro i 54mila di Avellino e già questo vuol dire molto in termini di pil. Per non parlare poi degli altri indicatori economici: 25.184 euro il reddito medio a Verona (+1,13% rispetto al 2008) contro i 23.705 di Avellino.
Lo scivolone del sindaco Ciampi ha ulteriormente avvelenato il clima in consiglio comunale dove la prossima settimana saranno discusse (e votate) proprio quelle linee programmatiche saccheggiate a piene mani dagli archivi veronesi. Diceva Melville: «Meglio fallire nell' originalità che aver successo nell' imitazione».
2 – IL PANDORO DI AVELLINO
Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”
Dovendo illustrare ai consiglieri il suo programma per Avellino, il sindaco cinquestelle Vincenzo Ciampi ha trovato più agevole copia-incollare quello del sindaco di Verona. Ma Verona dista 737 chilometri da Avellino e ha tutt' altri problemi, senza contare che lì il sindaco è di centrodestra e i cinquestelle stanno all' opposizione, obietteranno gli amici di Macron e Fiorella Mannoia. Ridicoli.
Come se, con tutto quel che c' è da twittare al giorno d' oggi, un politico avesse tempo da perdere per pensare. Vorrei rassicurare i pedanti che, se il sindaco di Verona avesse annunciato la concessione del balcone di Giulietta ai Benetton o promesso il pandoro di cittadinanza agli inappetenti e una flat tax sull' Amarone, certamente nel suo omologo avellinese sarebbe sorto qualche scrupolo copiativo.
(Per quanto una volta Berlusconi riuscì ad arringare i torinesi sull' annosa questione del porto, prima di accorgersi che era il testo del comizio di Genova).
Invece il discorso veronese si prestava all' emulazione fin dal formidabile incipit: «La situazione è particolarmente delicata e necessita di una seria riflessione». Una frase che può stare egregiamente sulla bocca di un veneto come di un irpino, di un dirigente d' azienda come di un marito cornuto. E solo uno zotico non vorrebbe per la sua città «un cambio di passo» che la trasformi in «crocevia di cultura e sviluppo». In attesa del partito unico, si proceda con il discorso unico. Se uno vale uno, tanto vale copiare l' uno che c' è già.