VI-ENI E VAI - BEFERA, APPENA USCITO DALL'AGENZIA DELLE ENTRATE, TROVA SUBITO UN POSTO ALL'ENI, DOVE GUIDERA' L'ORGANISMO DI VIGILANZA - L'AD DESCALZI RIDISEGNA IL GRUPPO SUL MODELLO DELL'AMERICANA EXXON

Nell’Eni dell’era Descalzi, l’esplorazione e produzione di idrocarburi godrà di maggior visibilità. Sarà cioè tradotta in tre unità di business affidate a Luca Bertelli, Roberto Casula e Antonio Vella, tutti «oilmen» Eni ben conosciuti a Descalzi…

Condividi questo articolo


Stefano Agnoli per "il Corriere della Sera"

Addio al vecchio sistema delle divisioni operative a favore di più agili «business units», snellimento anche delle tradizionali direzioni «corporate» che coordinavano tutto il lavoro di staff del gruppo. Alla seconda riunione di consiglio il neo amministratore delegato dell'Eni, Claudio Descalzi, ridisegna a sua immagine (e sulla base di un modello non molto dissimile da quello dell'americana Exxon) la struttura organizzativa del Cane a sei zampe.

attilio-befera-con la moglie annarita pelliccionattilio-befera-con la moglie annarita pelliccion

Una mossa studiata dal gruppo, si legge nella nota diffusa ieri, «al fine di massimizzare il valore della propria strategia, basata sulla crescita selettiva nel settore upstream e sul recupero di profittabilità nei settori mid-downstream».

Ciò che accadrà nel giro delle prossime settimane, in sostanza, è che la parte di attività che copre la quasi totalità dei margini del gruppo, l'esplorazione e produzione di idrocarburi, godrà di maggior visibilità. Sarà cioè tradotta in tre unità di business (exploration; development, operations and technology; upstream) affidate a Luca Bertelli, Roberto Casula e Antonio Vella, tutti «oilmen» Eni ben conosciuti a Descalzi.

Sarà poi creata una quarta unità di business «downstream and industrial» che raggrupperà le attività della chimica (Syndial e Versalis), quelle della raffinazione e vendita di prodotti petroliferi più le centrali elettriche Enipower. A dirigerla sarà l'attuale chief operating officer (di nomina del periodo scaroniano) Salvatore Sardo.

Attilio Befera e Marco StaderiniAttilio Befera e Marco Staderini

Alle quattro nuove unità si affiancheranno le due esistenti: quella del trading di petrolio e gas, alla cui guida resterà Marco Alverà (entrato all'Eni come assistente di Scaroni), e la «retail gas&power», affidata a Angelo Zaccari. «L'obiettivo di questa riorganizzazione - è il commento di Descalzi - è mettere a fattor comune tutte le risorse Eni, accorciando le linee di contatto, evitando duplicazioni e trasformando Eni in una società operativa. Questo favorirà la massima efficienza nei tempi, nei costi e negli investimenti».

claudio descalziclaudio descalzi ROBERTO CASULA jpegROBERTO CASULA jpeg

Ma il riassetto si estenderà anche alle strutture di staff dell'Eni, che verranno in parte rimescolate. Massimo Mantovani avrà la responsabilità dell'ufficio legale e regolatorio; Massimo Mondazzi sarà sempre il chief financial officer; Roberto Ulissi oltre ad essere segretario del consiglio avrà gli affari societari e la governance; l'emergente Claudio Granata i «services & stakeholder relations»; Rita Marino, anche lei arrivata all'Eni nel 2005 dall'Enel di Scaroni, la delicata attività degli acquisti («procurement»); Pasquale Salzano i «public affairs» e Camilla Palladino le relazioni con i media.

Tra le novità di questo nuovo assetto (la presidente Emma Marcegaglia manterrà la delega sull'audit, affidato a Marco Petracchini) anche un arrivo eccellente, quello di Attilio Befera, da pochi giorni ex dell'Agenzia delle Entrate: guiderà l'organismo di vigilanza. Con Befera si conclude per il momento lo «spoil system» di Descalzi, che mantiene comunque in posizioni di rilievo diversi manager della prima ora della gestione di Scaroni, come Sardo, Marino, Alverà e altri ancora.

Luca BertelliLuca Bertelli ANTONIO VELLA DI ENIANTONIO VELLA DI ENI

Ma secondo alcune fonti interne qualche altra uscita potrà verificarsi in futuro. Ad essere ridimensionata è la struttura delle relazioni esterne (con l'uscita di Stefano Lucchini e Leonardo Bellodi) le cui attività potrebbero essere seguite da una sorta di comitato di manager che farà riferimento allo stesso Descalzi.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – È TUTTO MOLTO STRIANO: PERCHÉ LA COMMISSIONE ANTIMAFIA NON CONVOCA E INTERROGA IL LUOGOTENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, PROTAGONISTA DEL CASO DOSSIERAGGI? - PERCHÉ NELLE TRE INTERVISTE STRIANO HA CAMBIATO VERSIONE (PRIMA HA DETTO DI AVER AGITO SU MANDATO DEI PM, POI DI AVER FATTO TUTTO DA SOLO, PROTEGGENDO I MAGISTRATI - STRIANO È STATO AUTORIZZATO DA QUALCUNO A PARLARE CON I GIORNALISTI (COME VUOLE LA PRASSI) O SI È MOSSO IN AUTONOMIA? – COME MAI DOPO LO SCOPPIO DEL BUBBONE, NON È STATO SOSPESO, MA SOLO TRASFERITO IN UN ALTRO REPARTO. GODE DI PARTICOLARI PROTEZIONI? - DOPO IL SECCO NO DELLA DUCETTA A UNA COMMISSIONE D'INCHIESTA PARLAMENTARE (RECLAMATA DA NORDIO E CROSETTO), IL SOSPETTO È CHE, GRAZIE ALL’INAZIONE DELL'ANTIMAFIA GUIDATA DALLA MELONIANA CHIARA COLOSIMO, SI VOGLIA “ADDORMENTARE” IL CASO, PER… - VIDEO DELLE JENE

FLASH! - ALLA FACCIA DI CHI LO VOLEVA MORTO! L’AUTOBIOGRAFIA DI PAPA BERGOGLIO, “LIFE”, SCRITTA DA PAPA FRANCESCO CON IL VATICANISTA DI MEDIASET, FABIO MARCHESE RAGONA, A UNA SETTIMANA DALL’USCITA NEGLI USA HA GIÀ CONQUISTATO UN POSTO NELLA PRESTIGIOSISSIMA CLASSIFICA DEI BEST SELLER DEL “NEW YORK TIMES”. LO STESSO IN GERMANIA, CON LA CLASSIFICA DELLO “SPIEGEL”. E IN ITALIA? I RITI VODOO E I MALOCCHI DEGLI ANTI-BERGOGLIANI NON SAREBBERO SERVITI A NIENTE: PARE CHE IL LIBRO SIA PRIMO IN TUTTE LE CLASSIFICHE LIBRARIE. SEGNO CHE LA GENTE, AL CONTRARIO DI TANTI SUOI COLLABORATORI, AMA BERGOGLIO. AMEN!

ARCORE MORMORA, MILANO CONFERMA: MARTA FASCINA SI È FIDANZATA! A RUBARE IL CUORE DELLA FU VEDOVA INCONSOLABILE DI SILVIO BERLUSCONI NON SAREBBE UN POLITICO, NÉ UN PERSONAGGIO PUBBLICO - LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON VEDE L’ORA DI SBULLONARLA DA VILLA SAN MARTINO, AVREBBE PERSINO PRESO UN APPARTAMENTO A MILANO PER LEI E IL SUO NUOVO AMORE. SI VOCIFERA CHE IN QUESTI GIORNI SI STIA LAVORANDO ALL’ARREDAMENTO… - MARTA FASCINA: "LA NOTIZIA È TOTALMENTE INFONDATA. QUANTO ALL'ACQUISTO DI UN NUOVO APPARTAMENTO, SI TRATTA SEMPLICEMENTE DI UNA VALUTAZIONE CHE STO FACENDO PER UN MEMBRO DELLA MIA FAMIGLIA..."

DAGOREPORT – “SANTA” E VOLUBILE: LE MILLE VERSIONI DELLA  SANTADECHÈ SULLE SUE DIMISSIONI DA MINISTRO IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO. ALL’INIZIO SI È DIFESA SENZA ESITAZIONI, POI HA IPOTIZZATO UN PASSO INDIETRO (“FARÒ UNA SERIA E COSCIENTE VALUTAZIONE”) E OGGI, DI NUOVO, CAMBIA SPARTITO: “NESSUNO MI HA CHIESTO DI DIMETTERMI” - PERCHÉ ONDEGGIA COSÌ TANTO? QUALI ASSI NELLA MANICA È CONVINTA DI AVERE? – NESSUN COMMENTO DALLA MELONA CHE SA BENE CHE FDI NON VEDE L'ORA DI RISPEDIRLA A CUNEO (A PARTE IL SODALE LA RUSSA) - NEL CASO IN CUI LA PITONESSA NON SI RASSEGNASSE A DIMETTERSI, E' GIA' PRONTO UN RIMPASTO DI GOVERNO DOPO LE EUROPEE: DATI IN USCITA ANCHE DELMASTRO E ZANGRILLO…- VIDEO 

DAGOREPORT – PER NON PERDERE LA FACCIA CON I RUSSI, PUTIN ACCUSA L’UCRAINA PER LA STRAGE DI MOSCA, MA LA TRATTATIVA CON LA CIA PER EVITARE L’ESCALATION VA AVANTI - LO SCHEMA È “DUE PASSI IN AVANTI E UNO INDIETRO”: I RUSSI AVANZERANNO, KIEV ACCETTERA' UNA TREGUA E LE NUOVE CONQUISTE SARANNO “OFFERTE” SUL TAVOLO DEL NEGOZIATO – ALLA FINE SI TORNEREBBE INDIETRO DI 10 ANNI, AGLI ACCORDI DI MINSK CHE PREVEDEVANO UN’AUTONOMIA SPECIALE PER LE REPUBBLICHE DI DONETSK E LUGANSK E L’ASSICURAZIONE CHE L’UCRAINA NON ENTRERÀ MAI NELLA NATO – IL MESSAGGIO DI BIDEN A ZELENSKY: RESISTI FINO ALLO SBLOCCO DEI 60 MILIARDI DI AIUTI DAL CONGRESSO MA NON SOFFIARE SUL FUOCO ORA CHE NELLA PARTITA SI SONO INFILATI ANCHE I JIHADISTI (MONITORATI DALLA CIA)...