UN 'PIPITA' PER IL MILAN - HIGUAIN ACCETTA IL PRESTITO A 18 MLN (CON DIRITTO DI RISCATTO A 36): PRONTO IL MAXI AFFARE CON LA JUVE, SCAMBIO ALLA PARI BONUCCI-CALDARA - NONOSTANTE I PALETTI DEL FAIR PLAY FINANZIARIO MILAN E INTER MUOVONO TANTI GIOCATORI E POCHI SOLDI - I PRESTITI DI VIDAL E VRSALJKO IN NERAZZURRO - E I ROSSONERI TRATTANO LO SCAMBIO SUSO-PEROTTI CON LA ROMA

-

Condividi questo articolo


Da sport.sky.it

higuain bonucci higuain bonucci

L'attaccante argentino ha accettato il prestito al club rossonero, adesso è il momento di discutere sui dettagli contrattuali. Società praticamente d'accordo per un prestito a 18 milioni con diritto di riscatto a circa 36: si chiude anche per lo scambio alla pari Bonucci-Caldara

 

HIGUAIN

Giulio Cardone  e Luca Pagni per la Repubblica

 

Sulla carta non avrebbero problemi a spendere. Anzi, potrebbero permettersi follie da far sognare i tifosi tutta l' estate. Perché con l' ingresso del fondo Elliott, sia il Milan che l' Inter hanno proprietà stabili e soci patrimonialmente dotati. Il fondo di investimento americano ha in gestione oltre 32 miliardi di dollari mentre il gruppo Suning gestisce 1700 megastore di elettronica di consumo e il suo proprietario, Zhang Jindong, ha un patrimonio personale stimato in oltre 4 miliardi di dollari; grazie al quale si classifica tra i 30 uomini più ricchi del suo paese.

 

higuain higuain

Peccato che sia il Milan che l' Inter possano spendere molto meno di quanto vorrebbero: per errori compiuti dalle precedenti gestioni, le due milanesi sono alle prese con le ristrettezze imposte dal Fair Play Finanziario. Così per rafforzare le rose e cercare di tenere il passo della Juventus targata CR7, Milan e Inter devono affidarsi alla "finanza creativa" applicata al calciomercato. Il che si traduce nel riuscire a scambiare giocatori muovendo meno soldi possibili, ma contemporaneamente facendo risultare plusvalenze in bilancio, per rientrare nei parametri imposti dall' Uefa.

 

vidal vidal

Prendiamo l' Inter, che ancora per tutta la stagione 2018- 19 si vedrà applicare le sanzioni Uefa che la potrebbero costringere a non iscrivere tutti i giocatori della rosa nella lista Champions. I tre acquisti più importanti, Nainggolan, Martinez e Politano, hanno un valore complessivo di 78 milioni, ma in realtà a bilancio quest' anno ne andranno solo 55, perché 23 verranno pagati la prossima stagione.

 

Stesso meccanismo per le operazioni di cui si parla nelle ultime ore. Vrsaljko è andato in porto con la formula del prestito (6 milioni e riscatto a 17), lo stesso accadrà per Vidal ( o l' alternativa Barella). Prestiti così onerosi che il riscatto nella stagione successiva diventa scontato.

Vrsaljko Vrsaljko

 

Nel caso del Milan, si stanno studiando soluzioni ancora più fantasiose. È il caso di Higuain: il Milan se lo può permettere solo perché Bonucci ha chiesto di essere ceduto, liberando così in bilancio almeno 22 milioni tra ingaggio lordo e ammortamento. L' argentino viene valutato 54 milioni: Leonardo non potrebbe impegnarsi per tutti quei soldi, ma ha proposto di pagare 18 milioni di prestito oneroso e il resto il prossimo anno. Contabilmente più raffinato lo scambio tra Bonucci e Caldara ( ma su quest' ultimo il Chelsea non molla): i due giocatori sono valutati alla pari 40 milioni, garantendo plusvalenze alle due società.

caldara caldara

 

In sostanza: in un' operazione da 145 milioni ne girano "in concreto" solo 18. A questo punto sembra persino banale lo scambio, impostato con la Roma, tra Suso e Perotti: qui il conguaglio a favore del Milan sarebbe tra i 15 e i 20 milioni. E un tridente con Perotti, Higuain ( ieri il fratello- agente ha incontrato Marotta e poi Leonardo, che vuole convincerlo ad accettare il nuovo progetto rossonero) e Bernard, praticamente preso a parametro zero, non sarebbe male per una squadra che deve fare i conti con i micidiali paletti del Fair Play Finanziario.

caldara caldara

 

PAPU GOMEZ CALDARA PAPU GOMEZ CALDARA higuain inter juve higuain inter juve

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…

DAGOREPORT –  PER SALVARE IL "CAMERATA" ROSSI, PROSSIMO A.D. RAI, UNA MELONI INCAZZATISSIMA VUOLE LA TESTA DEL COLPEVOLE DEL CASO SCURATI PRIMA DEL 25 APRILE: OGGI SI DECIDE IL SILURAMENTO DI PAOLO CORSINI, CAPO DELL'APPROFONDIMENTO (DESTINATO AD ESSERE SOSTITUITO DOPO LE EUROPEE DA ANGELA MARIELLA, IN QUOTA LEGA) – SERENA BORTONE AVEVA PROVATO A CONTATTARE CORSINI, VIA TELEFONO E MAIL, MA SENZA RICEVERE RISPOSTA - ROSSI FREME: PIÙ PASSA IL TEMPO E PIU’ SI LOGORA MA LA DUCETTA VUOLE LE NOMINE RAI DOPO IL VOTO DEL 9 GIUGNO SICURA DEL CROLLO DELLA LEGA CON SALVINI IN GINOCCHIO…)