ANCELOTTI, SALVACI TU! MARINO BARTOLETTI SCATENATO: "IL CALCIO ITALIANO, PER OPPORTUNISMO, EGOISMI PRIVATI, PIGRIZIA, HA SCELTO TAVECCHIO. TAVECCHIO HA SCELTO VENTURA. E LA NAZIONALE È AFFONDATA. E QUI NASCE UN SOSPETTO…" 

-

Condividi questo articolo


marino bartoletti marino bartoletti

Dal profilo Facebook di Marino Bartoletti

 

PREMESSA – Non avrei mai scelto Ventura come Commissario Tecnico della Nazione. Lo so che è maramaldo dirlo, ma lo dico proprio per tentare una non facile strada del perdono per i suoi peccati che sono stati tanti e sono stati disastrosi (e ai quali la decorosa e forse neanche tanto fortunata partita di San Siro contro i catenacciari svedesi non ha aggiunto, né tolto nulla).

 

Non avrei mai scelto Ventura perché - e lo affermo da suo coetaneo - un uomo della nostra età deve sempre avere la lucidità di capire qual è un punto di partenza e qual è un punto d’arrivo della carriera e della vita. Lui non l’ha capito e ha dimostrato tutta la sua inadeguatezza al ruolo a cui era stato chiamato. Passando alla storia, pur nella sua decennale dignità professionale, come il secondo CT a non aver portato in quasi un secolo ai Mondiali (oltretutto a 32 squadre) una delle più forti potenze calcistiche (potenzialmente) esistenti

 

sacchi ancelotti sacchi ancelotti

CORREITA’ – Ma mentre Ventura - diciamo dalla suicida trasferta spagnola in poi si dibatteva fra la rottura prolungata e la totale confusione mentale - cosa faceva la Federazione che gli aveva dato quell’incarico? Cosa faceva per la Nazionale l’uomo che aveva scelto Ventura e che nel frattempo alla presidenza federale aveva aggiunto anche il ruolo di commissario della Lega Calcio, diventando così il “capo di tutto” e che ciononostante non era neanche stato in grado di convincere le “sue” società a regalare una settimana in più al Commissario Tecnico per preparare al meglio la fase più delicata della stagione pre-mondiale?

 

ancelotti ancelotti

SOSPETTO - In realtà Tavecchio e Ventura sono l’identica faccia della stessa medaglia: e cioè l’incapacità di un movimento che era stato trainante e vincente di allinearsi alla contemporaneità, cercando di crescere e di guardare al futuro. Il calcio italiano, per opportunismo, egoismi privati, pigrizia, spero non codardia ha scelto Tavecchio: e Tavecchio ha scelto Ventura. E la Nazionale è affondata. E qui nasce il sospetto: non sarà per caso quello che si voleva da parte di chi vede in quella obsoleta "cosa azzurra" un fastidioso ostacolo per la coltivazione e la realizzazione dei propri, personalissimi e ben più convenienti interessi?

 

CONCLUSIONE - Non so che ne sarà della Nazionale (che di qui a giugno vivrà i mesi più malinconici della sua esistenza). So solo che fra una dimissione a l’altra qualcuno dovrà fare una telefonata a Carlo Ancelotti, curiosamente libero da impegni e dargli carta bianca: anzi, carta azzurra. E che Ancelotti, allenatore di fama planetaria, vincitore ovunque, persino molto esperto di avventure mondiali (USA ’94), ormai appagato su tutti i fronti (economici e di gloria), libero e padrone di non dover guardare in faccia a nessuno NON AVRA’ SCUSE PER NON ACCETTARE

demetrio albertini demetrio albertini

 

 

ALBERTINI

 

Da www.sportmediaset.it

 

Demetrio Albertini, ex presidente della Figc, promuove la figura di Carlo Ancelotti come possibile nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana: “Scegliere il ct è la cosa più difficile al mondo perché comunque vada viene sempre contestata. Il primo nome che mi viene in mente in questo momento è quello di Ancelotti, ma lo dovrà scegliere il presidente federale, a lui oneri e onori. Di certo serve un allenatore di grande esperienza”. Così l'ex centrocampista del Milan nel corso della presentazione del Gran Galà del Calcio.

ancelotti ancelotti ancelotti ancelotti ancelotti ancelotti ANCELOTTI ANCELOTTI ancelotti ancelotti ancelotti ancelotti ancelotti ancelotti ancelotti maradona ancelotti maradona ancelotti ancelotti

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - DOVE VA IL PD, SENZA LA BANANA DELLA LEADERSHIP? IL FALLIMENTO DI ELLY SCHLEIN È SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI. GENTILONI È UNA “SAPONETTA” SCIVOLATA DA RUTELLI A RENZI, PRIVO DI PERSONALITÀ E DI CARISMA. QUALITÀ ASSENTI ANCHE NEL DNA DI FRANCESCHINI, ORLANDO E GUERINI, PER NON PARLARE DI BONACCINI, CHE HA LO STESSO APPEAL DI UNA POMPA DI BENZINA - ECCO PERCHÉ, IN TALE SCENARIO DI NANI E BALLERINI, SOSTENUTO DAI MAGHI DELL’ULIVO BAZOLI E PRODI, BEPPE SALA POTREBBE FARCELA A RAGGRUPPARE LA SINISTRA E IL CENTRO E GUIDARE LE ANIME DIVERSE E CONTRADDITTORIE DEL PD. NELLO STESSO TEMPO TROVARE, ESSENDO UN TIPINO PRAGMATICO, UN EQUILIBRIO CON L’EGO ESPANSO DI GIUSEPPE CONTE E SQUADERNARE COSÌ UNA VERA OPPOSIZIONE AL GOVERNO MELONI IN CUI SCHLEIN HA FALLITO

DAGOREPORT: IL DELITTO PAGA SEMPRE (PURE IN VATICANO) - IL DUO BERGOGLIO-PAROLIN AVEVA DEPOSTO MONSIGNOR ALBERTO PERLASCA DA RESPONSABILE DELL'UFFICIO ECONOMICO DELLA SEGRETERIA DI STATO, ALL’INDOMANI DELLO SCANDALO DELLA COMPRAVENDITA DEL PALAZZO LONDINESE. ACQUA (SANTA) PASSATA: IL TESTIMONE CHIAVE DEL PROCESSO BECCIU, IN OTTIMI RAPPORTI CON FRANCESCA CHAOUQUI E GENOVEFFA CIFERRI, E’ STATO RINOMINATO PROMOTORE DI GIUSTIZIA AGGIUNTO AL SUPREMO TRIBUNALE DELLA SEGNATURA APOSTOLICA, CHE FUNGE ANCHE DA TRIBUNALE AMMINISTRATIVO PER TUTTA LA CHIESA - DOPO IL CARDINALE BECCIU, CHISSÀ A CHI TOCCHERÀ...