BIN SALMAN, PRINCIPE DEI PARACULI - IN ARABIA SAUDITA NASCE IL PRIMO CAMPIONATO DI CALCIO FEMMINILE - STIAMO PARLANDO DELLO STESSO PAESE IN CUI, FINO AL 2018, LE DONNE NON POTEVANO NEMMENO RECARSI ALLO STADIO - PER SCROLLARSI DI DOSSO L'OSCURANTISMO, I SAUDITI USANO IL FUMO NEGLI OCCHI DELLA PARITÀ DI GENERE: IL CAMPIONATO AVRÀ UN MONTEPREMI DI CIRCA 130 MILA EURO - IL DIVIETO DI  HIJAB IMPOSTO DALLA FIFA, POI REVOCATO...

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Da repubblica.it

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Sono passati solo due anni da quando le donne del Paese hanno avuto libero accesso agli stadi per assistere a una partita (nel gennaio 2018) e ora l'Arabia Saudita si prepara a lanciare il primo campionato di calcio a livello femminile. Una svolta significativa per il Regno del golfo, dove in occasione di un evento di lancio nella capitale Riyad è stato inaugurato il nuovo torneo, la Women's Football League (WFL). 

 

Il campionato avrà un montepremi complessivo di 500.000 riyal sauditi (circa 130 mila euro) e, nella prima stagione, si svolgerà a Riyad, Gedda e Dammam, con la possibilità di coinvolgere altre città in futuro. La WFL sarà caratterizzata da turni preliminari, che si svolgeranno nelle tre città, per costituire le squadre campioni regionali. I team vincitori si qualificheranno a una competizione a eliminazione diretta, la WFL Champions Cup, che determinerà il campione nazionale.

 

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Passo avanti verso la parità di genere in Arabia

Come evidenzia la Bbc online, la creazione di una lega calcio femminile è l'ultima delle riforme volute dal principe Mohammed bin Salman. "Il lancio della lega femminile rafforza la partecipazione delle donne allo sport a livello comunitario e darà un maggiore riconoscimento per i risultati sportivi delle donne", afferma una nota di Saudi Sports.

 

Sicuramente un passo avanti verso la parità di genere in un Paese che in tal senso ha ricevuto non pochi richiami e solleciti in ambito internazionale. "L'inizio della lega di calcio femminile saudita rappresenta un ulteriore grande passo in avanti per il futuro del nostro Paese, della nostra salute, della nostra gioventù e delle nostre ambizioni di vedere ogni atleta essere riconosciuta e sviluppata al massimo delle sue capacità", ha dichiarato il principe Khaled bin Alwaleed bin Talal Al Saud, presidente della Saudi Sports for All Federation (SFA), attivo negli ultimi anni per promuovere attività sportive per atleti di ambo i sessi.

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Divieto di hijab imposto dalla Fifa, poi revocato 

L'Arabia Saudita non ha mai avuto una nazionale di calcio competere per i Mondiali femminili, sebbene una squadra femminile abbia rappresentato il Paese in una competizione di futsal regionale lo scorso anno. Uno dei motivi per cui il Regno ha resistito alle richieste di consentire alle donne di competere a livello internazionale è stato il divieto di hijab imposto dalla Fifa nel 2007. Tuttavia, tale divieto è stato poi revocato nel 2012.

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