LA BOMBA DI NICCHI: "SI RISCHIA UNA NUOVA CALCIOPOLI” – IL CAPO DEGLI ARBITRI DAVANTI ALLA POSSIBILITA’ CHE I FISCHIETTI SIANO PRIVATI DEL DIRITTO DI VOTO IN CONSIGLIO FEDERALE TUONA: "LA FIGC NON ESISTE, CALCIOPOLI È NATA PROPRIO PERCHÉ C'ERA GENTE CHE METTEVA BOCCA IN COSE CHE NON GLI COMPETEVANO" - "SCIOPERO DEGLI ARBITRI? IL RISCHIO C'È" - E SULLO SFOGO DI BUFFON…

-

Condividi questo articolo


Marcello Nicchi Marcello Nicchi

Da gazzetta.it

 

Marcello Nicchi, davanti alla possibilità che gli arbitri siano privati del 2% dei voti in Consiglio Federale e nelle assemblee elettive, è preoccupato. Di più. E lancia l'allarme: "Vogliono indebolire il peso politico degli arbitri e questo significa minare la nostra indipendenza, la nostra forza, aprire scenari nefasti di un passato ancora da dimenticare - grida il presidente dell'Aia ai microfoni di 'Radio Anch'io Sport' su RadioUno - Potrebbe essere l'inizio di una nuova Calciopoli". E poi: "È anacronistico che il Coni voglia togliere il diritto di voto all'Aia per aumentarlo ai professionisti".

malago' fabbricini malago' fabbricini

 

RISCHIO SCIOPERO — Nicchi elogia la classe arbitrale italiana: "Ieri si è confermato che i nostri arbitri sono di grande valore e spessore tecnico - ha continuato - sono il fiore all'occhiello di una Federazione che allo stato attuale non esiste". Ma agita lo spettro dello sciopero davanti ai problemi della classe arbitrale : "Sto cercando di evitare lo sciopero ma si sappia che se un giorno qualcuno arriva al campo e non trova l'arbitro, non resti sorpreso.

 

Le sezioni non ce la fanno più. Io cercherò di evitare lo sciopero ma i riconoscimenti sono dovuti, anche all'estero gli arbitri partecipano all'elezione federale". "Mettere le mani sugli arbitri significa che ognuno dice la sua nelle designazioni e nel modo di arbitrare. Calciopoli è nata proprio perché c'era gente che metteva bocca in cose che non gli competevano".

 

Marcello Nicchi Marcello Nicchi

Nicchi poi sottolinea anche il ripetersi di episodi di violenza ai danni degli arbitri. "Ci costringeranno a rimanere a casa perché i genitori non vorranno più mandare i figli ad arbitrare - ha aggiunto - Quest'anno ci sono stati già 100 arbitri picchiati, le famiglie non ce la fanno più e non possono più finanziarli per andare ad arbitrare".

 

CAPITOLO VAR — "La VAR è uno strumento che funziona, migliorabile e ormai voluto e accettato da tutti - ha continuato - Ci sono occasioni in cui si deve andare al monitor e altre in cui non c'è bisogno. Ma a decidere è sempre l'arbitro in campo, questo deve rimanere un caposaldo". E poi: "In Italia c'è una organizzazione che funziona, tutti gli altri ci stanno seguendo. Non ho sensazioni di contrarietà al VAR, ma anzi si chiede di migliorarla e ora si va in campo più sereni: dai protagonisti in campo, ai tifosi. È uno strumento che fa giustizia".

gigi buffon andrea agnelli gigi buffon andrea agnelli

 

BUFFON E AGNELLI — Il presidente dell'Aia commenta infine le parole di Buffon e Agnelli dopo l'eliminazione della Juve in Champions contro il Real: "Buffon è un grande campione che si avvia ad una bellissima carriera dirigenziale, ma a certi livelli bisogna stare attenti a cosa si dice perché ci sono i ragazzi che ascoltano", ha aggiunto. "Se fosse successo in Italia avrei difeso l'arbitro, che non può essere offeso e minacciato né prima, né durante e né dopo.

nicchi foto mezzelani gmt nicchi foto mezzelani gmt

 

Poi ci sono gli organi che devono giudicare». Infine sulle parole di Agnelli contro il designatore dell'Uefa Collina. "Non posso agire sul modo di pensare di un dirigente italiano", ha concluso Nicchi.

albertini nicchi foto mezzelani gmt albertini nicchi foto mezzelani gmt

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…