COME CI SI PUO’ LIBERARE DI TAVECCHIO? – PARLA L’ESPERTO DI DIRITTO SPORTIVO: “IL CAPO DELLA FIGC VIA SE SI DIMETTE LA MAGGIORANZA DEI CONSIGLIERI FEDERALI” – INTANTO LASCIA IL SOSTITUTO PROCURATORE DELLA FIGC TRANTINO: "SE NON SI DIMETTE TAVECCHIO, VADO VIA IO. LA NOSTRA EPOCA HA BISOGNO DI RIFERIMENTI CREDIBILI E AUTOREVOLI..."

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tavecchio tavecchio

Marco Iaria per la Gazzetta dello Sport

 

Tutti vogliono mandare a casa Tavecchio, dai politici ai frequentatori dei bar sport. Ma il presidente federale, dopo l' eliminazione degli azzurri dal Mondiale, non si dimette e lavora per andare avanti. Può essere defenestrato? No, a meno che non decada il consiglio federale per il venir meno della maggioranza. La Figc, come le altre federazioni, è un ente privato che gode di una sua autonomia, pur essendo sottoposta alla vigilanza del Coni. E il Coni ha margini di manovra ristretti, che in questo caso non si possono applicare. È tutto disciplinato dallo statuto del Coni stesso che specifica i casi in cui può essere commissariata una federazione.

 

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L' articolo 6 comma 4, enunciando i poteri del consiglio nazionale del Coni, spiega che quest' ultimo, su proposta della giunta nazionale del Coni, può deliberare «il commissariamento delle federazioni sportive nazionali e delle discipline sportive associate, in caso di gravi irregolarità nella gestione o di gravi violazioni nell' ordinamento sportivo da parte degli organi direttivi, ovvero in caso di constatata impossibilità di funzionamento dei medesimi, o nel caso che non siano garantiti il regolare avvio e svolgimento delle competizioni sportive nazionali».

 

ESPERTO I fatti di questi giorni, sebbene abbiano suscitato l' indignazione popolare gettando un intero Paese nello sconforto, non rientrano tra i casi contemplati per un commissariamento.

 

Spiega l' avvocato Gianpietro Bianchi, esperto di diritto sportivo dello studio legale Morelli: «L' insuccesso nell' ambito di una manifestazione sportiva è una questione meramente tecnica che come tale non potrà mai essere oggetto di sindacato da parte del Coni, diversamente ci sarebbe un' ingerenza tecnico-agonistica, si perderebbe l' autonomia delle federazioni e salterebbe tutto il sistema di raccordo della normativa in base a cui le federazioni hanno una natura privatistica e mantengono la loro autonomia in ambito tecnico.

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D' altronde, se non si è ritenuto che ci fossero le condizioni per un commissariamento ai tempi delle frasi discriminatorie, a maggior ragione non ci sono oggi che stiamo discutendo dell' assenza della Nazionale dal Mondiale».

 

 Lo stesso Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha spiegato in questi giorni che non ci sono le condizioni per commissariare la Figc, pur invitando Tavecchio a fare un passo indietro. Una moral suasion, solo questo può esercitare il massimo organismo sportivo.

 

DIMISSIONI Chi può dare il benservito a Tavecchio? «Solo il consiglio federale - risponde Bianchi -. Il termine "fiducia" a proposito della riunione di lunedì è puramente giornalistico.

Dal punto di vista formale, non si tratta di avere o no un voto di fiducia, che peserebbe semmai dal punto di vista politico. Servono le dimissioni della maggioranza dei consiglieri: a quel punto verrebbe meno la funzionalità del consiglio federale e sarebbero indette nuove elezione».

 

PROCURA FIGC, TRANTINO LASCIA «NON SI DIMETTE? VADO VIA IO»

 

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Da la Gazzetta dello Sport

 

Non ti sei dimesso tu, mi dimetto io. Enrico Trantino, presidente della Camera penale di Catania, sostituto procuratore della Federcalcio nell' ufficio diretto da Giuseppe Pecoraro, annuncia via facebook che dopo 19 anni lascerà il suo incarico «per la mancata presentazione delle dimissioni» di Carlo Tavecchio dopo il flop azzurro che ci ha escluso dalla fase finale di Russia 2018.

 

«Appartengo a quella schiera convinta che la nostra epoca abbia bisogno di riferimenti credibili e autorevoli in grado di assumersi le proprie responsabilità - scrive Trantino nella propria pagina - senza cercare capri espiatori su cui scaricare la colpa di ogni fallimento, pur di non abbandonare ruoli di potere.

 

Ho patito, come tutti, l' eliminazione dai Mondiali: quel momento che ogni quattro anni, da quando sono nato, accompagnava una parte della mia estate. Non ho titolo per esprimere quel che penso sull' amaro epilogo della nostra avventura. Ma mi sarei atteso un gesto di fierezza da parte di chi, per avere stabilito chi dovesse guidarci, rassegnasse le dimissioni».

 

Altre dimissioni, le sue, sono invece «irrevocabili» per evitare imbarazzi della Federazione di fronte all'«anacronistica visione» di un collaboratore.

tavecchio uva tavecchio uva

 

 

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