Da la Stampa
La stretta di mano tra Diego Costa, il bullo dell' area, e Antonio Conte, il padrone della Premier, non segna solo la tregua fra i due. Per Conte è un successo globale, su tutti i fronti.
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In campo, la vittoria sull' Hull City per 2-0 porta il Chelsea a 8 punti di distanza dall' Arsenal, 9 dal Tottenham, per stare al terzetto di testa: tutto londinese.
Nello spogliatoio la legge del tecnico resiste al primo vero urto. La lite con Costa poteva minare la sua guida, ma Conte non si è ostinato, non ha preteso di vedere fuori squadra l' attaccante che ha fatto i capricci e l' ha reintegrato dopo averlo strapazzato un po'. Gli ha fatto capire che la prossima volta finisce male, ma lo ha rimesso titolare dopo una settimana di punizione perché sa che con lui il Chelsea è solido.
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La tensione resta e per recuperare la stima dell' allenatore ci vorrà più di una rete. Pure il gesto scelto da Costa per esultare, una sorta di «tacete», entra nella collezione delle sue cafonate eppure, in qualche modo, riporta tutto alla normalità.
L' ultima prova di forza di Conte arriva sul fronte mercato: lui ha denunciato, con una certa furbizia, lo strapotere della Cina e lui si tiene uno degli attaccanti che piacciono all' Oriente. Persino il lunatico Costa per ora preferisce stare al Chelsea che sta per vincere la Premier.
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