LA DANZA DELLA PIOGGIA DI VALENTINO - IN GIAPPONE LORENZO È FAVORITO MA LO SPAGNOLO, INFORTUNATO ALLA SPALLA, TEME DI CORRERE SOTTO IL DILUVIO - IL DOTTOR ROSSI PUÒ SORRIDERE: NELLE ULTIME TRE GARE I CIRCUITI GLI SONO FAVOREVOLI - - - - - -

Mancano 4 gare al termine, Rossi è avanti di 14 punti in classifica: questo è l’ultimo gran premio che sulla carta pare favorire lo spagnolo, poi ci saranno due circuiti che piacciono molto al pesarese prima della sfida finale di Valencia - Il pesarese: “Sarà una gara impegnativa fisicamente ma in tutta la mia carriera non sono mai stato così in forma”

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ROSSI LORENZO ROSSI LORENZO

Massimo Calandri per “la Repubblica”

 

«Ma davvero domenica potrebbe piovere?». Jorge Lorenzo si massaggia nervosamente la spalla sinistra: da 2 anni, dopo lo scivolone sulla pista bagnata di Assen, gli fa male ogni volta che cambia il tempo. Però in questi giorni che in Giappone pare di nuovo estate – sole, 25 gradi - il malessere del maiorchino è un’altra storia. Sabato è caduto in allenamento: lesione di primo grado ai legamenti dell’articolazione.

 

Quassù a nord di Tokio quelli della Yamaha lo hanno portato martedì, fasciato come un bebé. Lui fa il duro: «Sciocchezze. Ho corso in condizioni peggiori ». E rifiuta gli antidolorifici, sicuro che dopo la prima giornata di libere non sentirà più nulla.

 

C’è un’altra cosa che preoccupa il rivale di Valentino nella corsa al titolo: «Secondo le previsioni meteo avremo un improvviso cambiamento in peggio, poco prima della gara. Non vorrei correre sotto la pioggia, rischiare di cadere di nuovo». Il pensiero va al temporale di Silverstone e all’acquazzone di Misano, due gp stravolti e straperduti da Jorge. «Non posso più permettermelo». Strano: nella sua voce c’è come una nota di rassegnazione.

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Mancano 4 gare al termine, Rossi è avanti di 14 punti: questo è l’ultimo gran premio che sulla carta pare favorire lo spagnolo, reduce dalla vittoria di Aragon, poi ci saranno due circuiti che piacciono molto al pesarese. E l’impossibile sfida finale di Valencia, il 7 novembre. «E’ il momento più difficile. Adesso. Sarà la prima di 3 gare nel giro di tre settimane: chi sbaglia qui può anche dire addio a tutto». Valentino sulla pista di Motegi ha vinto una sola volta, è successo sette anni fa. Il maiorchino invece è reduce da 2 successi consecutivi in Giappone, dominando.

 

«Questo è un percorso che in teoria dovrebbe favorire le Honda: grandi frenate, curve lente. Invece Jorge ci si trova benissimo». Però quella spalla indolenzita. «Non so come stia, forse in questo momento non lo sa neppure lui». Il Dottore giura che l’obiettivo è arrivare davanti, «come sempre». In alternativa, realizzare più punti possibile (ovvero non perderne troppi), magari facendosi aiutare proprio da Marquez e Pedrosa, che potrebbero rallentare il suo compagno di squadra.

 

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«Sarà una gara impegnativa fisicamente, perché bisogna sempre staccare al limite. Ma io in tutta la mia carriera non sono mai stato così in forma. Ho imparato a stressare di meno le gomme, riesco a frenare venti metri più avanti. L’importante è cominciare bene dal primo giorno di libere: trovare il giusto setting e non perdere tempo inseguendo questa o quella soluzione, così come mi è successo l’ultima volta».

 

Anche perché Lorenzo appena scende in pista è capace di fare subito il miglior tempo al primo tentativo. «Che talento. Jorge è bravissimo, raggiunge immediatamente uno straordinario livello di concentrazione».

 

L’obiettivo è non permettergli di scappare via in partenza, ma costringerlo finalmente a quel duello – uno contro uno – che per tutta la stagione è mancato. «Succederà al Twin Ring? Me lo auguro. L’ultima volta che ci siamo scontrati per davvero è stato proprio qui, 5 anni fa. Una bella battaglia».

rossi pedrosa rossi pedrosa

 

Era il 2010, la stagione dell’addio di Valentino alla Yamaha: Lorenzo aveva ormai il titolo in tasca, il pesarese forse già pensava al passaggio in Ducati. Ma aggredì il più giovane compagno, e dopo 6 sorpassi da brividi, negli ultimi 2 giri il maiorchino preferì farsi da parte per evitare guai, lasciandogli un terzo posto dal sapore buono e oggi premonitore.

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