IL DAY AFTER - SCONCERTI: ''A SARRI MANCA L'UOMO DEL DESTINO. NON SO SE DOBBIAMO RASSEGNARCI A QUESTO GRIGIO DELLA JUVE E BATTEZZARLO UN NUOVO CALCIO ALL' ITALIANA. C'È QUALCOSA CHE ONESTAMENTE NON CAPISCO, SOSPESO TRA LA STIZZA E L'ENTUSIASMO'' - MURA: ''I GIOCATORI ESCONO CON L' APPLAUSO DEI TIFOSI. TUTTI HANNO CAPITO CHE SI È PERSA UNA PARTITA, NON ANCORA LO SCUDETTO''

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1. A SARRI MANCA L' UOMO DEL DESTINO, ALLEGRI NE HA PIÙ DI UNO

Mario Sconcerti per il ''Corriere della Sera''

 

Ha deciso per due partite la differenza di Dybala. La Juve ha avuto fortuna, mancavano pochi secondi, ma questo tipo di giocatori esistono per questo, abbandonare il tempo. Per rispondere il Napoli ha finito col prendere 4 gol in fondo a una partita nemmeno giocata male. Non c' è stato niente durante il gioco che facesse pensare a un risultato del genere.

sarri sarri

 

Tutto fa pensare a un piccolo intervento trascendente, a un momento decisivo del campionato ma sarebbe fare un torto a quell' involontarietà del calcio che crea serate come questa. Non è finito niente, è cambiato molto. C' è nella Juve qualcosa di talmente solido da rendere produttivo il brutto. C' è nel Napoli qualcosa di così tanto automatico da rendere decifrabile anche il diverso. E i buoni avversari ne approfittano.

 

Viene il dubbio che niente sia mai stato casuale, né il cammino della Juve che la tiene ancora sulla strada di tre competizioni, né quello del Napoli rimasto solo in campionato. Manca nel Napoli l' uomo che sappia gestire il destino, il Dybala dell' Olimpico, buono quasi solo all' ultimo secondo. Ha Insigne, che non ha però anche i colpi sporchi di Dybala. È un grande fantasista regolare, gli viene spontaneo il bello, non sempre l' utile.

dzeko napoli roma dzeko napoli roma

 

Non so se dobbiamo rassegnarci a questo grigio della Juve e battezzarlo un nuovo calcio all' italiana. Di sicuro non prende gol e quasi nemmeno tiri in porta. Questa è di sicuro una base, ma tutto il resto è difficile trovarlo. Eppure vince sempre, c' è qualcosa che onestamente non capisco, sospeso tra la stizza e l' entusiasmo. Il Napoli ha una logica, ha un' arte propria, si affida a quella. Ci sta che non basti, ma il tratto è chiaro, la regola evidente. La Juve che oggi è teoricamente in testa da sola, quasi non ha un gioco, ha solo un grande carattere, il resto lo lascia in mano al tratto dei suoi uomini.

 

Verrebbe da dire che non può bastare, ma non sarebbe giusto.

napoli roma insigne napoli roma insigne

Forse è la fortuna dei forti, forse gli basta apparire per essere più degli avversari. O forse la soluzione corretta sta nel mezzo, tra la fatica della Juve e la condanna a dover essere sempre bello del Napoli. Ma la soluzione non sarà mai trovata. Il successo della Juve contro la Lazio avrebbe comunque avuto più valore anche di un successo del Napoli contro la Roma. C' erano molte difficoltà in più. Adesso finisce per avere un valore non definitivo,ma doppio. È un nuovo inizio .

 

 

2. PERSA UNA GARA NON IL TITOLO QUESTO I TIFOSI L' HANNO CAPITO

Gianni Mura per ''la Repubblica''

 

Tutto in quell' attimo, o quasi. Dybala, fin lì un fantasma, fa un tunnel a Luiz Felipe, resiste alla reazione di Parolo e, in caduta, infila l' angolino alto. È l' ultimo minuto del recupero e il primo tiro in porta. Così la Juve vince la 10ª partita di fila, quando lo 0-0 sembrava stare bene a tutti: la Lazio fa di più per vincere, la Juve di meno, ma la partita, dirà Allegri, così era stata impostata. Mai visto così sorridente, e ne ha tutti i motivi.

lazio juve 0-1 lazio juve 0-1

 

La prudenza paga più dell' attacco, paga molto bene. A Londra ci vorrà qualcosa di più, ma Europa e campionato sono due cose diverse. Tornare con tre punti da una trasferta molto temuta non è un furto. Dimostra che la Juve non solo non è mai morta, ma nemmeno mai sazia.

 

Con la Lazio aveva già perso due volte, a Torino Dybala aveva sbagliato un rigore. È la bellezza del calcio, ora toglie ora dà. La fame della Juve, non sufficientemente prevista, s' è manifestata nell' ultimo quarto d' ora, quando la Lazio ha cominciato a sentire nelle gambe la fatica di Coppa.

 

In quell' attimo, il gol di Dybala fa più male al San Paolo che all' Olimpico. Anche lì, lo 0-0 era dato per scontato. La pressione saliva di colpo. Era indispensabile battere la Roma per tenere le distanze. Tanti ingredienti hanno prodotto una partita da crepacuore in cui il Napoli segna subito con Insigne, si illude e illude per lo spazio di un minuto (Mario Rui trasforma in gol un cross di Ünder), poi si sfalda progressivamente. Lotta e si sfalda. Alisson para anche le mosche, almeno quattro volte respinge i tiri di Insigne, nettamente il migliore. E intanto segna Dzeko, di testa. Napoli ancora alla carica, e intanto segna Dzeko, bel sinistro a giro.

 

lazio juve lazio juve

Lui e Alisson sopra gli altri. Nel commentare questa clamorosa sconfitta del Napoli si deve tener conto della grande partita collettiva della Roma, che pure stava attraversando un brutto periodo, ma Di Francesco l' ha pilotata in acque più tranquille, scavalcando la Lazio. Ora è terza e ha più morale. Non è poco, davvero, vincere così nettamente in casa di una delle squadre che giocano il miglior calcio d' Europa. Non ieri, o almeno non in blocco.

 

Per un Insigne spettacolare e puntuto, l' ectoplasma di Mertens che si è svegliato troppo tardi. Napoli iellato, sì; un palo di Callejon, una respinta di Florenzi dalla linea bianca, altri mischioni senza risultato. Tutto quello che poteva andargli storto, gli è andato storto. Più attenzione in difesa, però, ci vuole. Ora la Juve è dietro di un punto e deve recuperare la partita con l' Atalanta. Il Napoli non deve perdere la testa, in senso figurato. I giocatori escono con l' applauso dei tifosi. Tutti hanno capito che si è persa una partita, non ancora lo scudetto. Solo che adesso sarà più difficile, non si può sbagliare nulla. Scontro diretto incluso.

allegri allegri

 

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