UNA DEA DA SOGNO! L’ATALANTA TRASCINATA DA CRISTANTE TRAVOLGE L’EVERTON DI ROONEY 1-5 E SI QUALIFICA PER I SEDICESIMI DI EUROPA LEAGUE. I TIFOSI GONGOLANO: "MENO BEATLES, PIU' POOH" – AVANTI ANCHE IL MILAN CHE DOPO UNO SVARIONE DI BONUCCI MASSACRA L’AUSTRIA VIENNA - VIDEO

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Pietro Razzini per gazzetta.it

 

EVERTON ATALANTA 12 EVERTON ATALANTA 12

 

"Help" cantavano i Beatles nel 1965 quando conquistarono il pubblico con l'omonimo album. Help cantano i tifosi dell'Everton, dopo aver visto il clamoroso 5-1 con cui l'Atalanta passa a Goodison Park qualificandosi per i sedicesimi di Europa . "Aiuto", avrebbe potuto urlare l'Atalanta, presa dalla classica ansia da prestazione a pochi passi da un risultato storico come la qualificazione ai sedicesimi di finale di Europa League. E quando i nerazzurri hanno avuto bisogno di aiuto, i suoi giovani hanno risposto. Uno su tutti: Bryan Cristante.

 

Il 5-1 finale del Goodison Park tra Everton e Atalanta porta la firma dell'ex Benfica, in gol al 12' del primo tempo e al 19' della ripresa. Nel finale si sono poi aggiunti i gol di Gosens (41') e di Cornelius (43' e 48'). Per i padroni di casa a segno Sandro Ramirez a venti minuti dal triplice fischio. Proprio nella Liverpool dove nacque la favola dei Fab Four, inizia il sogno di una città intera. Una città, Bergamo, che ha già mitizzato i Gasperini's boys, in attesa di sapere, il 7 dicembre al Mapei Stadium di Reggio Emilia, se potranno festeggiare anche il primato nel girone al termine dello scontro diretto contro il Lione.

EVERTON ATALANTA EVERTON ATALANTA

 

HELLO GOODBYE — Il brano del 1967 è la perfetta colonna sonora del primo tempo dell'Atalanta che ha salutato i rivali inglesi, li ha fatti sfogare e, una volta superato il complicato approccio con la tipica atmosfera degli stadi inglesi, ha colpito con Cristante, glaciale nello sfruttare al meglio una corta respinta di Williams in area di rigore. L'Everton fatica a reagire: bisogna giungere alla mezz'ora per trovare Berisha protagonista. Il portiere è bravo sul destro di Mirallas e viene graziato da Sandro Ramirez sulla respinta.

 

GET BACK — "Recuperare". Proprio come il titolo del successo datato 1970: Rooney e compagni ci provano con grande intensità nella parte finale della prima frazione di gioco. I bergamaschi tremano al 38' quando Davies vede la gioia del gol strozzata in gola da un provvidenziale salvataggio di Toloi a portiere battuto. Nel complesso l'Atalanta regge, appoggiandosi alle geometrie di Marten De Roon, centrocampista che conosce sulla sua pelle la Premier League avendo giocato la scorsa stagione con la maglia del Middlesbrough: è lui a dettare i tempi della vittoria con saggezza tattica ed equilibrio.

 

THE FOOL ON THE HILL — Il brano contenuto nell' album Magical Mystery Tour (1967) delinea l'illuminata prestazione che ha contraddistinto Cristante, "folle" ("the fool") con la sua frizzante anarchia in un meccanismo preciso come quello scandito dal tecnico Gasperini: oltre alle reti (la seconda di testa sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Gomez), subisce il fallo da rigore di Williams (penalty parato da Robles a Gomez al 3' della ripresa) e costringe Kenny a un salvataggio sulla linea di porta (6'). Una prestazione totale.

ATALANTA STRISCIONE TIFOSI ATALANTA STRISCIONE TIFOSI

 

E poco importa se Sandro Ramirez accorcia le distanze al 26' con un diagonale su cui Berisha non è potuto intervenire. Ci hanno pensato Gosens e Cornelius (doppietta) a chiudere il match e a dare il via alla festa degli oltre 3000 atalantini, incessanti nel sostegno ai loro beniamini durante tutta la partita. Perchè in fondo ciò che cantavano i Beatles era vero: "All you need is love". E quello tra la Dea e i suoi tifosi è amore vero.

 

2. MILAN AUSTRIA VIENNA

Alessandra Gozzini per www.gazzetta.it

 

Il Milan vince 5-1 contro l'Austria Vienna e centra - da primo nel girone - la qualificazione ai sedicesimi di Europa League, mini-traguardo indicato da Montella alla vigilia come primo step per la crescita dei suoi. Ora la squadra avrà tempo per concentrarsi su un’altra rimonta - anche in serata il Milan è partito da uno svantaggio per poi raggiungere l’obiettivo -, quella in campionato.

 

Le prossime partite sono abbordabili, in Europa si rigiocherà solo fra diverse settimane, e nel frattempo il gruppo ha l’obbligo di svoltare anche in A. Vincenzo cercava qualificazione e vittoria scaccia cattivi pensieri con qualche novità: Silva centravanti, Calhanoglu di nuovo titolare in mediana, Zapata per l’indisponibile Romagnoli.

 

MILAN AUSTRIA VIENNA MILAN AUSTRIA VIENNA

SPECCHIO — Il primo tempo è stato lo specchio della prima parte di stagione rossonera: avvio palla al piede ma lento e senza idee con cui concludere il lungo possesso. Ritmi bassi, entusiasmo un po’ svuotato e addirittura ospiti che passano in vantaggio in contropiede con Monschein che lanciato in profondità da Holzhauser dribbla Donnarumma e frega Bonucci. Leo era intervenuto per deviare il pallone già smorzato da Gigio ma finisce per accompagnare la sfera in rete: la sfortuna è ancora compagna rossonera e la faccia del capitano ne è la sintesi perfetta. La squadra diventa ora più cinica senza limitarsi al giro palla: a riportare i rossoneri in parità è il mancino di Rodriguez, a sinistra uno dei più propositivi dei suoi.

 

L’azione era stata in questo caso avviata da Borini e rifinita dall’invito di testa di Silva. Gol da due passi a cui si aggiungerà poi il tocco di André Silva che ribatte una punizione di Rodriguez sporcata dalla barriera austriaca. Stavolta gli interpreti si scambiano i ruoli. Sul finale di tempo c’è gloria anche per l’altro baby dell’attacco Cutrone, che non segnava da fine settembre scorso: suo il tris – testa su cross di Borini - che mette al sicuro il risultato. Bella, poco prima, una conclusione in rovesciata: alta. Biglia in mezzo era tornato regista più preciso, e aveva pure tentato un paio di conclusioni. L’impatto di Calhanoglu è stato invece più banale, senza i numeri e le giocate che si aspettano dal dieci di fantasia.

BONUCCI BONUCCI

 

GIOCO — Nel secondo tempo il Milan è ovviamente più sciolto e anche più divertente: c’è spazio per un tentativo di Bonucci che spara alto, una mezza girata - bloccata - di Borini e una botta di forza di Cutrone. Continuando a cercare il poker alla fine arriva: doppietta di Silva, secondo gol su invito di Calhanoglu - che stoppa di petto e gira con il destro il suo ottavo centro europeo, preliminari inclusi.

 

Arriva anche il quinto gol per replicare il risultato dell’andata: a chiudere i conti in contropiede è Cutrone, su lancio di Antonelli. È tutto più che sufficiente per portare il Milan ai sedicesimi e per permettere ora alla squadra di puntare la risalita in campionato: l’Europa prevede a dicembre la trasferta in casa del Rjieka, oggi inutile per il risultato, e poi tornerà solo a febbraio. Nel frattempo il Milan vuole compiere un’altra rimonta.

 

 

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