DELUSIONE NAPOLI, ITALIANE DA BRIVIDO IN CHAMPIONS –SCONCERTI: "SARRI E’ CADUTO NELLA TRAPPOLA DELLO SHAKHTAR. C’È STATA ANCHE SFORTUNA, MA È UN PASSO INDIETRO SECCO, UN’INVOLUZIONE DA CAPIRE FINO IN FONDO" – MURA: "IL TECNICO HA SBAGLIATO. DI QUESTI TEMPI UNO COME MERTENS NON LO REGALEREI A NESSUNO..."

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Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

 

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Sarri è caduto nella piccola trappola dello Shakhtar, quella di correre nel breve, come centometristi, giocando sempre in contropiede. Una partita deludente quella del Napoli, lontano dal suo ordine normale, quasi stanco, sorpreso dalla velocità e dall’insistenza dell’avversario. Ancora una volta si è avuta l’impressione di un calcio diverso appena fuori le mura.

 

Lo Shakhtar non ha straordinarie qualità, ma ha avuto coraggio, ha giocato di prima, un calcio elementare e sorprendente. Il Napoli è sembrato prima sorpreso, poi è stato sulla via di riprendersi, ma non ne ha avuto la forza fino in fondo. Sarri ha scelto Milik a sorpresa mandando Mertens in panchina. È stato un errore ma non quello decisivo. Milik aveva una sua logica, una sua normalità fisica da Champions.

 

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E Mertens rimaneva una carta importante per agitare il finale di partita. È andata solo in piccola parte così, ma il peso della sconfitta è caduto su centrocampo e difesa, sempre lenti, sempre straniti, senza personalità. Nella rincorsa ultima si è visto addirittura un 4-2-4, credo sia la prima volta di Sarri in questo schema. C’è stata anche sfortuna, ma è un passo indietro secco, vero, un’involuzione da capire fino in fondo. Intanto il City è stato come previsto travolgente, non è quello l’avversario. Era lo Shakhtar, anche in prospettiva. Ora si complica tutto, ma tutto dipende ancora dal Napoli. Da quello vero, però.

 

MERTENS FUORI SARRI STAVOLTA HA SBAGLIATO

 

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Gianni Mura per la Repubblica

 

 

Da brividi: un punto in tre partite, un gol segnato (su rigore) e cinque subiti. Sembrano lontanissimi i tempi in cui tre squadre italiane in Champions facevano filotto con 9 punti, ma era il 2011. La sconfitta del Napoli in Ucraina ha una caratteristica diversa. Mentre Juve e Roma erano scomparse dal campo nel secondo tempo, il Napoli ha regalato allo Shakhtar tre quarti di partita.

 

Del tutto latitante nel primo tempo, finalmente vivo negli ultimi 25', sullo 0-2. Ha accorciato con Milik, che in Ucraina segna sempre, poteva pareggiare (occasioni per Milik e Callejon) ma anche perdere più nettamente (palo di Ferreyra). La vittoria dello Shakhtar è meritata. Ha poco della squadra dell' est, è piena di sudamericani tecnici e veloci. Questo il Napoli lo sapeva, come sapeva dell' importanza di partire bene in un girone piuttosto complicato

 

Credo che Sarri abbia sbagliato formazione. La formazione migliore serviva più ieri o domenica nel derby col Benevento?

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Ieri. Ha cambiato due terzi del centrocampo, confermando Hamsik (il meno in forma) e risparmiato Jorginho e Allan, nonché Mertens. Quando era tardi, con Allan e Mertens s' è visto un altro Napoli, un altro gioco. Ognuno vede il calcio come vuole, ma di questi tempi uno come Mertens non lo regalerei a nessuno.

 

Il resto l' hanno fatto i giocatori: l' uscita a vuoto di Reina sullo 0-2, gli errori in disimpegno di Diawara, Zielinski e Koulibaly, la mancanza di idee da centrocampo in su, più una superiore velocità dello Shakhtar. Questo, almeno, finché il Napoli sembra la fotocopia sbiadita di una grande squadra. Perché quando il Napoli si ritrova ed è Mertens a suonare la carica, fa tramontare questa impressione. Alla distanza, lo Shakhtar cala, in effetti ha speso parecchio, e il Napoli cresce.

 

È una brutta sconfitta, da qualunque parte la si guardi. La forza del Napoli sta nel suo gioco, che intimorisce gli avversari, li obbliga a chiudersi in difesa. Il Napoli è obbligato a giocar bene. Per questo raccoglie tante simpatie. Se gioca così così, come nelle ultime due di campionato, riesce a metterci una pezza. Se gioca male, o non riesce a fare il solito gioco, perde.

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Le sue difficoltà danno coraggio agli avversari. E quelli dello Shakhtar ci hanno messo poco a fotografare la situazione. C' è da sperare che la sconfitta serva a qualcosa, in futuro.

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