FELTRI IN DIFESA DI MICCOLI, SPUTTANATO DALLE INTERCETTAZIONI SELVAGGE

Littorio azzanna: “La telefonata è stata intercettata e illegalmente resa pubblica” - “Le intercettazioni penalmente irrilevanti non dovrebbero uscire dai fascicoli giudiziari, il calciatore è una vittima e non un reo” - “I colloqui telefonici sono affari privati e tali devono rimanere…”

Condividi questo articolo


Vittorio Feltri per IlGiornale.it

FABRIZIO MICCOLIFABRIZIO MICCOLI

Fabrizio Miccoli, calciatore di ottimo livello, già della Juventus e del Palermo (dove fino a qualche mese fa era considerato un padreterno), ora disoccupato, rischia di chiudere con lo sport. Non ha più il fisico di un atleta professionista? Forse anche per questo. Ma soprattutto perché è stato distrutto ingiustamente nella propria reputazione. Il fatto è noto. Parlando con un amico (non un boy scout), egli ha manifestato disprezzo nei confronti del giudice Giovanni Falcone, assassinato dalla mafia una ventina di anni orsono.

FABRIZIO MICCOLIFABRIZIO MICCOLI

Non vale neanche la pena di riferire le parole esatte uscite dalla sua bocca: sono troppo offensive nonché gratuite. Ma il problema è un altro. La telefonata di cui trattiamo è stata intercettata - mi auguro lecitamente - e illegalmente resa pubblica. Da chi, non si sa. More solito. Cosicché tutti, ma proprio tutti, si sono scagliati contro Miccoli, trasformandolo in dieci minuti da idolo degli stadi a simbolo del male. I media dell'Italia intera poi hanno contribuito a linciarlo.

FABRIZIO MICCOLIFABRIZIO MICCOLI

Lui ora è considerato un reietto e i suoi tentativi di rimediare alla topica con una conferenza stampa sono risultati fallimentari. Non è nostra intenzione difendere l'ex giocatore rosanero per i concetti espressi durante la conversazione malandrina. Certe bischerate non vale neanche la pena di commentarle: conviene dimenticarle. Tuttavia giova ricordare che le intercettazioni penalmente irrilevanti non dovrebbero uscire dai fascicoli giudiziari, per cui in questa vicenda il calciatore è una vittima e non un reo.

Miccoli e il figlio del boss LauricellaMiccoli e il figlio del boss Lauricella

Qualcuno obietterà che insultare un magistrato ucciso è un reato. Lo sarebbe se l'ingiuria fosse stata pronunciata davanti a più persone, alla radio, in televisione o scritta su un giornale. Si dà invece il caso che a Miccoli sia sfuggita mentre chiacchierava al cellulare, e si dovrebbe sapere che i colloqui telefonici, al pari della corrispondenza, sono affari privati e tali devono rimanere, a meno che non contengano notizie di crimini commessi o progettati. Ora, se io dialogando con un conoscente mi lascio andare a pesanti e oltraggiosi giudizi su Tizio o Caio, non violo il codice. Non solo. Ma ho il diritto che le mie opinioni, per quanto indegne, rimangano fra me e il mio interlocutore, e non siano in alcun modo divulgate.

Miccoli e il figlio del bossMiccoli e il figlio del boss

Bestemmiare non è un esercizio encomiabile né in pubblico né in privato. Ma sacramentare in piazza e al bar comporta il pericolo di una denuncia; farlo in privato non si deve, però si può. Insomma, se si fosse rispettato il suo diritto alla riservatezza, adesso Miccoli non sarebbe al centro di una campagna che lo discredita e gli rende la vita insopportabile. È paradossale che sia lui a pagare per una battuta destinata a restare segreta e non, piuttosto, chi - delittuosamente - quella segretezza ha infranto, consegnando ai giornalisti la registrazione dello scandalo.

Questa è la vera vergogna. Del resto Miccoli è diventato famoso e importante per i gol e non per la dialettica: mai nessuno si è abbeverato alla sua fonte culturale, ben sapendo che sarebbe morto di sete. Sputtanare un calciatore perché ha detto una bischerata è un'operazione incivile, ma perfettamente coerente con l'inciviltà di un Paese che usa le intercettazioni (abusandone) come un ventilatore nel quale gettare sterco per lordare chiunque.

MICCOLIMICCOLI

Un Paese che, da quando si è dato addirittura un'authority per proteggere la privacy dei cittadini, non fa altro che calpestarla, trascurando l'esigenza di disciplinare la delicata materia della giustizia «auricolare». Se il governo c'è, si svegli o sia il Parlamento a svegliarlo.

 

FALCONEFALCONE

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...