FOLLIA REAL PER IL PISCHELLO D’ORO – IL CLUB SPAGNOLO SBORSA 45 MILIONI PER IL 16ENNE BRASILIANO VINICIUS: E’ IL BABY FENOMENO PIÙ CARO DELLA STORIA - DA PATO A BALE, TUTTI I PRECEDENTI DI TALENTI MINORENNI STRAPAGATI PER STRAPPARE IL 17ENNE RONALDO (IL FENOMENO) AL CRUZEIRO, NEL 1994 IL PSV TIRO' FUORI SOLO 6 MILIONI € - VIDEO

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Luca D' Ammando per la Verità

 

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Il confine tra azzardo e pazzia è labile e il Real Madrid si trova spesso a percorrerlo. L' ultimo colpo di testa del club spagnolo è l' acquisto del sedicenne Vinicius Júnior per 45 milioni di euro.

 

Un ragazzino che, al momento della firma dell' accordo, aveva alle spalle una sola presenza nella massima serie brasiliana, anzi, 8 minuti in tutto.

 

Eppure il presidente Florentino Pérez ha dovuto superare un' agguerrita concorrenza per concludere l' affare, rilanciando rispetto alla clausola rescissoria che il Flamengo aveva fissato in una cifra pari a circa 32 milioni. L' accordo stretto tra i blancos e il club brasiliano prevede la permanenza del ragazzino in patria per le prossime due stagioni, con l' opzione che, nel caso in cui entrambe le parti si trovassero d' accordo, il giocatore potrebbe sbarcare a Madrid anche prima del giugno 2019.

 

Alto 177 centimetri per 70 chilogrammi, Vinicius José Paixão de Oliveira Júnior è un attaccante agile, con grande tecnica, bravo con entrambi i piedi e la passione sfrenata per il dribbling che solo i brasiliani sanno avere. I pochi dati certi dicono che finora ha collezionato 21 presenze e 18 reti nelle selezioni giovanili della Nazionale verdeoro e che, lo scorso marzo, al torneo Sudamericano under 17 è stato eletto miglior giocatore, vincendo anche il titolo di capocannoniere.

 

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FENOMENO Senza voler creare troppe aspettative intorno a Vinicius Jr, va ricordato che per strappare il diciassettenne Ronaldo (il Fenomeno) al Cruzeiro, nel 1994 il Psv Eindoven pagò solo 6 milioni di euro. Al momento del trasferimento però Ronaldo aveva già messo a segno 34 reti in 2 campionati e si era laureato campione del mondo con la nazionale brasiliana, pur essendo sempre rimasto in panchina nei Mondiali americani che l' Italia di Arrigo Sacchi buttò via ai rigori.

 

MAMME Walter Sabatini, grande scopritore e commerciante di talenti (ora super direttore sportivo del gruppo Suning sport che possiede anche l' Inter), ha raccontato che il primo ostacolo nelle trattative per i giovani talenti come Vinicius sono le famiglie, le madri in particolare: «E non tutte sono uguali. C'è quella preoccupata dell' ambiente dove crescerà il figlio e quella che si vuole impicciare della sua gestione tecnica. L' argentino Javier Pastore, ad esempio, lo volevano tutti.

 

Il suo procuratore mi ripeteva che non era un sogno per me. Ho bivaccato per giorni a Buenos Aires e ho convinto la madre, Patricia, che Palermo, non una metropoli, poteva andare bene per la crescita del suo ragazzo».

 

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FLOP Molto simile al caso di Vinicius è quello di Alexandre Pato, ormai il secondo minorenne più pagato della storia.

 

Cresciuto calcisticamente nell' Internacional, lasciò intravedere numeri da fuoriclasse puro, convincendo il Milan a sborsare 22 milioni di euro. Era l' agosto 2007, Pato aveva 17 anni e i rossoneri dovettero aspettare la sua maggiore età per farlo giocare in Serie A. Dopo un fulminante inizio, la carriere del Papero però non ha rispettato le attese, tra infortuni continui e distrazioni extracalcistiche.

Oggi gioca in Cina, al Tianjin Quanjian di Paolo Cannavaro. A soli 27 anni, è considerato un ex giocatore o quasi.

PATO E BARBARA BERLUSCONI A COURMAYEUR jpeg PATO E BARBARA BERLUSCONI A COURMAYEUR jpeg

 

 

GRACILINO Gianni Rivera fece il suo esordio in Serie A non ancora sedicenne, il 2 giugno 1959, in un Alessandria-Inter, penultima giornata del penultimo campionato che l' Alessandria avrebbe disputato in Serie A. Il clun piemontese lo offrì poi alla Juventus, che lo rifiutò perché considerato «gracilino». Il Milan capì invece le potenzialità del ragazzo e lo prese per 90 milioni di lire, cifra consistente per allora.

 

CENTO Chi non ha tradito le attese è Gareth Bale. L' esterno gallese aveva 17 anni quando, nell' estate 2007, passò dal Southampton al Tottenham per una cifra pari a 14 milioni di euro. Con la squadra londinese nelle quattro stagioni successive Bale si è fatto conoscere al mondo, collezionando 146 presenze e 42 reti.

 

Finché nel 2013 il Real Madrid - club che ama i colpi a effetto e non bada a spese - lo acquistò per la cifra più alta mai pagata per un calciatore, circa 110 milioni di euro (anche se l' importo preciso non è mai stato reso noto).

bacio pato barbara foto mezzelani bacio pato barbara foto mezzelani

 

MAGLIETTA Alessandro Del Piero ha fatto il suo esordio tra i professionisti a 17 anni, con la maglia del Padova, il 15 marzo 1992, in un match di Serie B contro il Messina.

 

Aveva 18 anni quando la Juventus lo acquistò per 5 miliardi di lire. Appena arrivato a Torino confessò la sua passione sfrenata per Michel Platini: «L' ho studiato in tutti i suoi movimenti. Un giorno lascerò la maglietta fuori dai pantaloncini e magari gli assomiglierò un po'».

 

THEO Theo Walcott sembrava un predestinato. Veloce e micidiale sotto porta, realizzava caterve di gol nei campionati giovanili, poi è stato il più precoce a esordire nella prima squadra del Southampton, a 16 anni e 143 giorni, in Championship (la serie B inglese) e, ancora prima di compiere i 17 anni, nel 2006 fu acquistato dall' Arsenal per 7,5 milioni di euro.

 

Quell' estate, a sorpresa, il ct della nazionale inglese Sven Goran Eriksson lo portò ai Mondiali in Germania, nonostante non avesse ancora mai giocato in Premier League. In questi anni Walcott è rimasto all' Arsenal e ha inanellato una serie di discrete stagioni, da buon giocatore, senza mai riuscire a fare il salto di qualità.

 

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NUMERI Nel 1995 erano solo 51 i calciatori under 18 emigrati nei cinque principali campionati europei (Italia, Inghilterra, Francia, Spagna e Germania). Nel 2016 sono stati 195, quattro volte tanto.

 

Il Cies, l' osservatorio internazionale per il calcio di Neuchatel, ha raccolto numeri che fotografano un mutamento costante e profondo del mondo del pallone: ampliando lo spettro d' indagine ad altri 31 Paesi Uefa emerge che i baby giocatori che si sono trasferite dal loro Paese all' estero nel 2009 sono stati 444, nel 2016 sono diventati 597.

LO STOP DI IULIANO A RONALDO LO STOP DI IULIANO A RONALDO

Al momento il 10,1% dei calciatori tesserati nella prima serie dei campionati europei è andato all' estero prima dei 18 anni. Per quasi un terzo di loro, il primo approdo è stato l' Inghilterra, mentre il secondo è l' Italia.

 

RECORD Pietro Pellegri, attaccante del Genoa, lo scorso 22 dicembre ha conquistato il record precocità di esordio in Serie A: è sceso in campo a 15 anni e 280 giorni. Oggi che ha 16 anni può decidere di andare a giocare all' estero anche senza il consenso del Genoa e, in quel caso, il club interessato dovrebbe pagare solo il parametro Fifa, che si aggira sui 200.000 euro.

 

STATISTICHE I ricercatori del Cies sottolineano come «in media i giocatori che si sono trasferiti all' estero da minorenni hanno avuto meno successo di quelli che sono emigrati più avanti». Due casi opposti sono quelli di Paul Pogba e Davide Petrucci, tesserati entrambi dal Manchester United da ragazzini. Da una parte il francese è riuscito a emergere, ha vinto tutto con la Juventus per poi tornare nel club inglese dopo 4 anni per la cifra di 105 milioni di euro.

 

Petrucci, invece, fu convinto dai Red Devils a lasciare Roma e la Roma nel 2008, quando era ancora minorenne, anche grazie all' offerta di un posto da giardiniere garantito al padre (per rispettare l' articolo 19 della Fifa che regola il trasferimento dei minori stranieri). Ma allo United il ragazzo non ha trovato mai spazio, anche a causa di infortuni. Ha messo da parte i sogni di gloria, è passato prima in Romania, al Cluj, e adesso indossa la magia del Çaykur Rizespor, in Turchia.

gareth bale e lo chignon anti calvizie gareth bale e lo chignon anti calvizie

 

SCARSO In tema di baby fenomeni del pallone impossibile non citare Antonio Cassano, forse il talento più puro e più sciagurato che l' Italia abbia visto negli ultimi 20 anni. Lui il grande salto - dal Bari alla Roma, per 60 miliardi di lire -lo fece appena maggiorenne, ma da ragazzino, alla Pro Inter di Bari, si era messo in mostra per talento e irrequietezza. Si racconta che più di una volta, dopo aver scartato in serie gli avversari, arrivato davanti al portiere si sia fermato per chiamare il suo allenatore e urlare: «Io a questo portiere non segno, è troppo scarso».

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