DI FRANCESCO STYLE: “ROMA SPESSO È UNA CITTÀ CHE TI FA SEDERE SUGLI ALLORI E NON LO VOGLIO PROPRIO” – I GIALLOROSSI CERCANO LA QUALIFICAZIONE A MADRID CONTRO L’ATLETICO: ALLA ROMA BASTA UN PUNTO (OPPURE UN PAREGGIO DEL QARABAG CONTRO IL CHELSEA)- IL TECNICO ARRINGA I SUOI: "IO NON MI ACCONTENTO, VOGLIO IL PRIMO POSTO NEL GIRONE…"

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Luca Valdiserri per il Corriere della Sera

di francesco di francesco

 

Alla Roma stasera serve un punto (oppure un pareggio del Qarabag contro il Chelsea, oggi alle 18) per qualificarsi agli ottavi di Champions e chiudere il cerchio. Tutto è cominciato il 12 settembre, all' Olimpico, con lo 0-0 contro l' Atletico che sembrò un mezzo miracolo.

 

Fu la serata di Alisson, che parò tutto e convinse i tifosi giallorossi che la partenza di Szczesny per la Juve non era stata una tragedia. Quando non ci arrivò il portiere della Nazionale brasiliana furono gli attaccanti dell' Atletico a sbagliare (il dato sui tiri nello specchio della porta spiega tutto: 10 a 1 per i colchoneros). Diego Perotti ricorda soprattutto l' occasione divorata da Saul, a tempo scaduto: «Forse è vero, il pari dell' Olimpico è stato decisivo.

eusebio di francesco eusebio di francesco

 

L' Atletico ha avuto le occasioni migliori, se Saul avesse segnato le cose sarebbero andate diversamente per noi e per loro. Ma va detto che i due pareggi dell' Atletico contro il Qarabag sono stati inaspettati e quelli sì davvero determinanti».

Molto è cambiato da allora.

 

NAINGGOLAN NAINGGOLAN

La Roma ha preso coscienza della propria qualità: ha strappato quattro punti su sei al Chelsea in Champions («E a Londra meritavamo di vincere noi», ha detto Di Francesco con orgoglio) e ha risalito posizioni in campionato. La vittoria di sabato nel derby ha certificato una crescita esponenziale nel gioco e nella mentalità. L' Atletico, invece, non è riuscito a vincere neppure una delle quattro partite di Champions e soffre il nuovo stadio, il Wanda Metropolitano, che è molto diverso dal fortino quasi inespugnabile del Vicente Calderon.

 

In campionato la squadra di Simeone è quarta, ma ha già 10 punti di distacco dal Barcellona. In Champions servirà una serie di miracoli incrociati per andare avanti.

La Roma doveva essere il vaso di coccio italiano tra i vasi di ferro della Juventus (due finali nelle ultime tre edizioni) e del Napoli (il Nuovo Calcio Paradiso di Sarri, celebrato da Guardiola). Stasera, invece, i giallorossi possono già qualificarsi, mantenendo in ogni caso il paracadute dell' ultima partita del girone il 5 dicembre, all' Olimpico, contro il Qarabag. Un discorso, però, che non convince Di Francesco: «Per natura non mi accontento e non faccio programmi.

 

Roma spesso è una città che ti fa sedere sugli allori e non lo voglio proprio».

NAINGGOLAN PEROTTI NAINGGOLAN PEROTTI

Anche per questo l' allenatore abruzzese ricorrerà come sempre al turnover, ma lasciando in campo i punti fermi: Kolarov, Nainggolan e Dzeko. Florenzi non è partito per un' infiammazione al ginocchio destro (non quello operato) e sarà sostituito da Bruno Peres; ballottaggio tra Manolas, Juan Jesus e Fazio per due maglie; Gonalons e Pellegrini dovrebbero dare un turno di riposo a De Rossi e Strootman a centrocampo; nuova occasione per Gerson da esterno d' attacco - dopo Stamford Bridge e Firenze - al posto di El Shaarawy.

 

Domenica prossima la Roma è attesa da una trasferta non facile in casa del Genoa, che con Ballardini in panchina sembra aver ritrovato fiducia, ma non è questo il momento di pensare al campionato: «Metterò la squadra migliore, perché ci giochiamo la qualificazione e il primo posto nel girone». Di Francesco style. Umili, non falsi umili.

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