GIALLO MONDIALE – SCONCERTI: LA STRANA REGOLA DEGLI AMMONITI CHE HA MESSO FUORI IL SENEGAL NON E’ ETICA MA ALMENO E’ PRATICA E DENTRO IL CALCIO. DECIDE UN FATTO TECNICO, NON IL MISTERO DI UNA MONETA IN ARIA. LA PARTE MENO BUONA È CHE AUMENTA ANCORA L' IMPORTANZA DELL'ARBITRO

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Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

 

È giusta questa regola sui cartellini che ha messo fuori il Senegal? La prima risposta è una fuga: non è pensata per essere giusta, il suo scopo è scegliere senza interesse tra due avversari.

 

Farlo subito, mandare avanti il torneo. Non c' è etica, c' è pratica. Il buono della scelta sta nel fatto di essere comunque dentro al calcio, decide un fatto tecnico, non il mistero di una moneta in aria. La parte meno buona è che aumenta ancora l' importanza dell' arbitro.

 

Se un' ammonizione decide il ritorno a casa, non c' è limite alla sua nuova forza. D' altra parte gli arbitri sono i più sorvegliati del Mondiale, hanno due colleghi che tengono televisioni fisse sui loro movimenti.

 

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Quindi anche la decisione del cartellino passa da un vaglio comune. Senegal e Giappone sono stati giudicati in tre partite da nove arbitri. Può bastare per rendere semplicemente tecnico il loro risultato. Non mi sembra che questa regola abbia influenzato Belgio e Inghilterra. È stata una partita brutta e interessante, nessuno meritava vincere il girone, ma in un Mondiale fanno conti solo i dilettanti, gli altri cercano di vincere.

Avete idea di cosa significa segnare un gol in un Mondiale del Duemila?

 

Rossi ne segnò appena tre quarant' anni e divenne l' italiano più famoso del mondo. Erano abbastanza pieni di riserve sia Belgio che Inghilterra, ma nei pochi momenti in cui sono riusciti a giocare hanno mostrato qualcosa di indefinito e speciale, molto somigliante alla qualità. Il Belgio deve il suo miglior risultato, un terzo posto, a quando finì di ammodernare il catenaccio alla fine degli anni Sessanta. Oggi è un piccolo incendio di idee, un vero Brasile in miniatura.

 

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È diversa anche l' Inghilterra, la grandezza delle televisioni ne ha stravolto le tradizioni, non ancora in risultati. Molti mi sembrano mezzi campioni, ma essere metà oggi equivale a un intero di ieri. Soprattutto pensa in modo diverso, non inglese. Ha più idee che la spingono, più modi di intendere il calcio. Forse questa è la bellezza e il limite di entrambe le squadre: sono nate ieri, non hanno ancora un loro calcio etnico.

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