1. L’HONDA DI PIPPO INZAGHI E LA YAMAHA DI VALENTINO ROSSI. E’ LA LORO DOMENICA 2. ALZI UNA MANO O SCAGLI UNA PIETRACHI NON AVEVA LIQUIDATO IL GIAPPONESE DEL MILAN COME UN SEMICOMICO BIDONE! PER BERLUSCA I NUOVI ORGASMI PIOVONO DA ORIENTE 3. ROSSI HA CORSO 250 GARE E VINTO 69 VOLTE. SIGNIFICA CHE HA CONQUISTATO UN GP OGNI TRE 4. E’ LA DOMENICA LOCA DI INTER E NAPOLI. 80 MINUTI DI NOIA, POI QUATTRO GOL FANTASTICI. MAZZARRI? UN’ISTERICONA . INESTETICO COME UNA COZZA CUI HANNO SOTTRATTO LO SCOGLIO 5. MORALE DELLA FAVOLA? JUVENTUS E ROMA UN CAMPIONATO A PARTE. L’AMORALE DELLA FAVOLA? I GIOCATORI DEL PARMA CHE SI FANNO PROCESSARE PUBBLICAMENTE DA UNA PATTUGLIA DI ANALFABETI STRACARICHI DI ORMONI IN LIBERTÀ. PEGGIO PER NOI

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INZAGHI HONDA INZAGHI HONDA VALENTINO ROSSI VALENTINO ROSSI

Giancarlo Dotto per Dagospia

 

L’Honda di Pippo Inzaghi e la Yamaha di Valentino Rossi. E’ la loro domenica. Puponi immortali, Valentino e Francesco Totti. Si rifiutano di smettere tuta, casco, scarpini e mutande, perché senza sono peggio che nudi, carne plebea sottratta al mito. Alzi una mano o scagli una pietra ma anche una lancia o qualsiasi cosa chi non aveva liquidato il giapponese del Milan come un semovente e semicomico bidone! Per il reichiano Berlusca i nuovi orgasmi piovono da Oriente.

 

 

HONDA VERONA MILAN HONDA VERONA MILAN

E’ la domenica loca di Inter e Napoli. Per ottanta minuti partita che ti ammazza di noia, poi quattro gol fantastici e, a turno, Ciccio Benitez che avvampa lardoso in panchina, Joker Moratti che esulta skeletrico in tribuna e Puffo Tohir che non capisce una sega di quanto succede ma esulta perché esulta Moratti. Mazzarri? Un’istericona scamiciata. Inestetico come una cozza cui hanno sottratto lo scoglio.

 

HERNANES INTER NAPOLI HERNANES INTER NAPOLI

Morale della favola? Juventus e Roma un campionato a parte. L’amorale della favola? I giocatori del Parma che si fanno processare pubblicamente da una pattuglia di analfabeti stracarichi di ormoni in libertà. Peggio per noi.

 

 

2. VALE NON FINISCE DI STUPIRE: MA MARQUEZ DOMINA 11-2

Benny Casadei Lucchi per “Il Giornale”

 

HONDA 2 VERONA MILAN HONDA 2 VERONA MILAN

Un'opera d'arte. Preziosa. Unica. Rara. Valentino Rossi è tutto questo. Un capolavoro che l'Italia espone con fierezza in giro per il mondo da diciannove anni. Una vita. Basti pensare che tra la sua prima vittoria in 125 a Brno, nel 1996, e l'ultima, ieri, a Phillip Island, la seconda stagionale dopo Misano, sono trascorsi la bellezza di diciotto anni e 61 giorni. E quasi un decennio, era il 2005, è passato dall'ultimo suo sigillo in terra d'Australia. Più di una vita nel motomondo, visto che a trecento all'ora e impennati e piegati ci si logora disperatamente di più. 

DJORDJEVIC FIORENTINA LAZIO DJORDJEVIC FIORENTINA LAZIO


Prezioso, unico, raro Valentino. Nelle cose che fa in pista: perché è partito ottavo, perché per farsi largo, là sul podio, ha lottato e a lungo non con un pincopalla delle piste, ma con il compagno e vincitore delle ultime due gare: Jorge Lorenzo. Stessa moto, stesse cose, stessa rabbia e ora, a due Gp dalla fine, otto punti di vantaggio su Jorge per la piazza d'onore mondiale.

 

E prezioso fuori pista, per come risponde quando gli chiedono di commentare l'errore di Marquez, leader in solitaria della corsa finito a terra al giro 16. «Cosa penso del suo errore? Penso che Marc quest'anno ha vinto 11 Gp e prima di parlare di lui bisogna vincerne almeno 8». 

PARMA ULTRA' PARMA ULTRA'


E adesso, suvvia, per favore, che non si dica e pensi e commenti che se il giovane campione del mondo non fosse finito a terra, Rossi non avrebbe mai vinto e avrebbe concluso secondo. La verità è che uno ha sbagliato, l'altro no. Punto. Uno adesso dice che «fino a quel momento tutto filava via liscio alla perfezione però non pensavo che l'aria più fredda influisse così tanto sulle gomme e mi sono ritrovato a terra come altri».

ICARDI INTER NAPOLI ICARDI INTER NAPOLI

 

Dunque, errore, gomme sottovalutate, mea culpa. Soprattutto, schiettezza. La stessa di Rossi quando ammette «sì, quest'anno sono più veloce rispetto al 2013, sono spesso riuscito a battermi sia con Marc che con Jorge, però se Marquez non avesse sbagliato... Corro da tanti anni, ho sempre saputo di potermela giocare con Pedrosa e Lorenzo, Marc era invece una novità e su di lui ho dovuto lavorare. E se poi non avessi sbagliato ad Aragon, magari sarei riuscito a tenere aperto il mondiale e lui sotto pressione chissà... Però va bene così».

PARMA ULTRA' PARMA ULTRA'

 

Certo che va bene. Anche perché basta far di conto: nella classe regina Rossi ha corso 250 gare e vinto 69 volte. Significa che ha conquistato un Gp ogni tre, nonostante il devastante e sterile biennio ducatista. 

 

Valentino, un'opera d'arte. Preziosa. Unica. Rara. Che adesso pone a tutti coloro che l'hanno amata e l'amano, un interrogativo nuovo: forse sarebbe il caso di riporla e custodirla al sicuro. Per ammirarne il palmares incredibile e intoccabile e inattaccabile.

CALLEJON INTER NAPOLI CALLEJON INTER NAPOLI

 

Senza che accada a Vale ciò che è successo a Schumacher nelle ultime tre stagioni in Mercedes: di chiudere da perdente. «Non so se riuscirò mai a trovare la forza di ritirarmi mentre vinco» disse Rossi un giorno quando sedeva in vetta al mondo. Per cui difficilmente troverà questa forza. Si diverte troppo. E ha appena rinnovato per altri due anni. Però è bello cullarsi all'idea che ci possa ancora stupire. Sarebbe la sua vittoria più grande.

 

 

 

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