“SE PER DARE RISALTO AL CALCIO FEMMINILE BISOGNA DIRE CHE UNA RAGAZZA STA CON UN'ALTRA ALLORA ABBIAMO SBAGLIATO TUTTO”, IL COMING OUT AMARO DELL’AZZURRA ELENA LINARI A “RAISPORT”: "HO UNA FIDANZATA, A MADRID NON HO NESSUN PROBLEMA,ANZI...IN ITALIA SONO IO LA PRIMA AD AVER PAURA PERCHÉ... - I PROBLEMI DELLA VITA SONO ALTRI. C'È GENTE CHE SOFFRE, E NOI CI LAMENTIAMO PERCHÉ UN FIGLIO È OMOSESSUALE?”

-

Condividi questo articolo


Francesco Velluzzi per gazzetta.it

 

elena linari elena linari

Un altro coming out. Stavolta arriva dal calcio femminile. Che in questi mesi ha ribaltato le gerarchie dello sport italiano conoscendo un boom spaventoso, derivato dai successi sul campo, dalla partecipazione della nostra Nazionale al Mondiale di Francia in giugno, dal matrimonio con i top club della serie A che hanno accolto le donne al loro interno, dall' esposizione televisiva e mediatica che negli ultimi mesi è stata enorme.

 

Il calcio donne insidia a livello di popolarità (il numero delle tesserate è ancora nettamente a favore della pallavolo) il volley da dove era arrivato il coming out più recente. Quello di Paola Egonu, nell' autunno dello scorso anno: «Sì, ho una fidanzata». La dichiarazione rimbalzò rapidamente. Le relazioni omosessuali nello sport femminile sono presenti ma, è la stessa Linari a ricordarlo, quanto in ogni campo e realtà sociale.

elena linari elena linari

 

Elena Linari, difensore della Nazionale e dell' Atletico Madrid, si è raccontata a Sara Meini per Dribbling , il rotocalco di Rai 2 che punta quest' anno tantissimo sulle storie di sport e in particolare su quelle dello sport femminile. Per la Linari parlarne dalla Spagna forse è stato più facile: «Qui a Madrid non ho nessun problema,anzi...In Italia sono io la prima ad aver paura di affrontare l' argomento perché non so la gente come potrebbe reagire. Ho paura del giudizio della gente».

 

Il difensore azzurro, dal suo osservatorio spagnolo, non si tira indietro e il confronto è diretto: «Per attirare l' attenzione sul calcio femminile bisogna parlare della sua omosessualità? È un paradosso...bisogna dire che una ragazza sta con un' altra ragazza per attirare l' attenzione della gente? Abbiamo davvero sbagliato tutto». Poi la confessione a ruota libera in cui è entrato anche il legame con la nonna alla quale ha raccontato dei propri sentimenti: «Quando si ha un figlio la cosa più importante è che sia felice.

elena linari elena linari

 

Se è felice con una relazione omosessuale non vedo il problema. È ovvio, ci potranno essere delle difficoltà , ma nella vita in generale le difficoltà ci sono. È stato toccante quello che mi ha detto mia nonna quando lo ha saputo. Era contenta ma piangendo mi ha detto "ho tanta paura per te perché non siete tutelate" io ho pianto, ma di gioia perché a pronunciare queste parole è stata una nonna, una persona di 80 anni».

 

«Io nella mia vita privata faccio quello che voglio. Ci sono tanti calciatori che si coprono con un' altra relazione, così come qualsiasi altro sportivo per evitare i famosi pregiudizi.

Tante volte si evita di mettere un post per evitare di coinvolgere altre persone ma ancora in Italia non siamo pronti. Ma poi non è che nel calcio femminile fioccano le omosessuali, no proprio no, omosessuali ci sono nel calcio maschile, negli altri sport e nella vita quotidiana».

 

elena linari elena linari

Sfogo totale quello della Linari. Che, però, è una picconata ai pregiudizi per aprire una breccia grazie alla quale certe dichiarazioni non facciano più notizia. Anche perché spesso nelle interviste gli sportivi parlano della loro vita in famiglia, di un amore che è nato o è finito. La Linari ha chiuso così: «I veri problemi della vita sono altri. C' è gente che soffre, e noi ci lamentiamo perché un figlio è omosessuale? Abbiamo sbagliato tutto. Quello che ha fatto qualche giorno fa la nazionale di calcio (maschile) andando all' Ospedale Bambin Gesù e un' immagine potentissima e mi auguro che anche alla nostra squadra venga data questa possibilità».

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…