“SOLO APPLAUSI PER SIMONE INZAGHI” – ARRIVATO UN ANNO FA COME SCELTA D’EMERGENZA DOPO IL NO DI BIELSA, HA TRASFORMATO LA LAZIO IN UNA "BIG" – A “TIKI TAKA” HA PARLATO DEL "RIMPIANTO" BIGLIA, DEL "LEADER" IMMOBILE E…DI TOTTI - LOTITO RIVENDICA: "E' UNA MIA INVENZIONE" - LA COMPAGNA GAIA: "MI SENTO UN PO’ IL SUO VICE" – IL TWEET DI SANDRO PICCININI

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Daniele Magliocchetti per Il Messaggero

 

SIMONE INZAGHI CON LA COMPAGNA GAIA SIMONE INZAGHI CON LA COMPAGNA GAIA

Basta ascoltarla pochi minuti per capire quanto lei e Simone siano una cosa sola. Gaia Lucariello compagna di Inzaghi e mamma del piccolo Lorenzo, tutti e tre innamorati persi della Lazio. «Simone l'allenerebbe per tutta la vita, io in tribuna la vivo in maniera intensa, forse anche troppo (ride, ndr)».

 

Possiamo dire che lei è la forza di Simone?

«Penso, spero che io e Lorenzo siamo davvero la sua forza. Ogni volta che si arrabbia o che la Lazio fa gol lui si gira verso di me in tribuna. Abbiamo dei gesti d'intesa che ripetiamo sempre».

 

Le chiede mai consigli?

«Ogni tanto provo a dirli: dovresti fare così. Lui mi risponde sempre: è un consiglio o una tua idea? Io vivo il suo lavoro come lo vive lui. Spesso mi dice che dovrei calmarmi. Ma io sono fatta così: mi emoziono. Ecco, mi sento un po' il suo mister in seconda».

 

 

Passionale in campo e anche nella vita?

«Sì, Simone è un uomo tenero. Ama il suo lavoro e lo fa con il cuore»

Come quell'abbraccio a Milinkovic

«Esatto. È stato bellissimo. Un gesto per manifestare un qualcosa che aveva dentro».

La gara in cui si è emozionata di più?

«Io finisco ogni partita con il mal di testa, mi sento proprio male. I derby sono stati una goduria infinita, ma la partita che porto nel cuore è Lazio-Sampdoria dello scorso anno, quella finita 7-3. Vedere lo stadio pieno di gente ha rappresentato la chiusura di un cerchio. Ho pianto».

 

Un sogno che vorrebbe vivere?

«Lo sto già vivendo».

inzaghi milinkovic inzaghi milinkovic

Poi si rimette i panni del mister in seconda e alla domanda se la Lazio può andare in Champions risponde così:

«Penso che sulla carta ci siano squadre più attrezzate. Per la Lazio arrivarci sarebbe qualcosa di straordinario».

 

 

2. SIMONE INZAGHI, RIMPIANTO BIGLIA

 

Marco Calabresi per gazzetta.it

 

L'esultanza sotto la curva al gol di Murgia che ha regalato la Supercoppa; l'abbraccio travolgente a Milinkovic dopo il gol-partita al Chievo; i quattro gol al Milan re del mercato. Simone Inzaghi faccia gli scongiuri, ma la "sindrome del secondo anno" che tanto male aveva fatto a Pioli e Petkovic è quanto di più lontano ci sia da Formello. La Lazio vola, gioca bene, piace, per certi versi sorprende anche, come nel caso di Luis Alberto: non sorprende il suo allenatore, arrivato un'estate fa come scelta d'emergenza dopo il no a Bielsa, ma che ha trasformato un ambiente depresso in un blocco unico.

SIMONE INZAGHI BIGLIA SIMONE INZAGHI BIGLIA

 

Società, squadra, tifoseria: "Per noi quest'anno sarà tutto più difficile perché avendo centrato con merito l'Europa non avremo più tempo per preparare le partite - dice Inzaghi a Tiki Taka -. Giovedì giocheremo in Olanda, torneremo venerdì, sabato dovremo ripartire per Genova. I giocatori dovranno essere bravi ad allenarsi con le partite".

 

 

Inzaghi - che ha iniziato con il 3-4-2-1 dopo una stagione giocata quasi per intero con la difesa a quattro - aspettava un sostituto di Keita; la società gli ha portato Nani. Voleva un centrale al posto di Hoedt, ma alla fine si è deciso di andare avanti così, aspettando Caceres a gennaio, anche se l'infortunio di Wallace ha complicato i piani. Fortuna che c'è Immobile, verrebbe da dire: "Ho voluto Ciro con tutte le forze, sapevo che ci avrebbe aiutato come calciatore. Si è messo a disposizione dello staff e dei compagni, è uno dei leader, che si è meritato di essere uno dei nostri capitani". Al posto di Biglia, il vero rimpianto di Inzaghi, che aveva stretto un rapporto speciale con l'argentino, tanto da voler evitare a tutti i costi la cessione: "Del Milan non prenderei nessuno, me lo sarei tenuto perché con Leiva avrei avuto due top player nello stesso ruolo".

 

INZAGHI INZAGHI

Deve accontentarsi di uno, l'ex Liverpool, che si unisce ai tanti giovani lanciati da Inzaghi con coraggio, dopo averli conosciuti in Primavera: da Strakosha a Murgia, da Crecco a Palombi, fino a Luiz Felipe, difensore che in Primavera non ci ha giocato ma che Inzaghi inserirà nel turnover di questo inizio di stagione anche dopo lo stop di Wallace. "Domenica abbiamo fatto un'ottima partita, interpretata molto bene. Siamo agli inizi, ma aver vinto in questo modo con il Milan fa ben sperare. Quando ci hanno detto del rischio di un rinvio, mi sono dispiaciuto perché sapevo che avremmo fatto una grande partita. Onore ai ragazzi, che hanno già battuto il Milan e la Juventus". E allora perché non sognare la Champions? Quest'anno a tavola c'è anche un posto in più.

 

PIPPO E SIMONE INZAGHI PIPPO E SIMONE INZAGHI

Per la famiglia Inzaghi è stata un weekend da favola: prima dei quattro gol di Simone al Milan, i due del Venezia di Pippo a Bari. "Pippo avrà sicuramente più difficoltà dello scorso anno avendo cambiato categoria, ma saprà senza'altro fare bene. Ci siamo sentiti dopo Lazio-Milan: era combattuto (ride, ndr), ma mi ha fatto i complimenti". Con Totti, invece, non ci sarà più derby in campo: i due sono amici, a Ponza è capitato più volte di vederli assieme. "Quando l'ho incontrato sembrava contento del suo nuovo ruolo. Ma per lui sarà un periodo difficile, perché quando lasci il calcio senti un senso di vuoto".

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