MOIOLI SHOW! SECONDO ORO PER L’ITALIA AI GIOCHI INVERNALI: LO CONQUISTA LA CAMPIONESSA BERGAMASCA NELLO SNOWBOARD CROSS – IL DIRETTORE SPORTIVO AZZURRO PISONI SI SCAGLIA CONTRO GLI USA CHE HANNO DISEGNATO LA PISTA: "SI DEVONO VERGOGNARE. VOGLIONO VEDERE IL SANGUE. CHI PRATICA QUESTO SPORT NON E’ UN ACROBATA…” – VIDEO

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https://it.eurosport.com/snowboard/pyeongchang/2018/video-la-gara-perfetta-della-moioli-run-celestiale-e-secondo-oro-all-italia_vid1060980/video.shtml

 

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Stefano Arcobelli per www.gazzetta.it

 

Magica Moioli. E’ un cross trionfale sulla neve coreana: la bergamasca è impeccabile sin dall’uscita dal cancelletto, sta dietro la Jacobellis, star americana e in una curva prima del salto si prende la testa della finale per vincere l’oro sulla sedicenne francese Pereira a 33 centesimi e 43 sulla campionessa uscente, la ceca Samkova. L’americana Jacobellis resta sotto il podio mentre la Brutto chiude ottava, dopo essere stata ripescata in qualificazione. Era la favorita e non era affatto facile rispettare i pronostici, ma Michela non tradisce e si aggiudica la sesta medaglia azzurra a questi Giochi, la terza della storia dello snowboard che mai era salito sul gradino più alto del podio.

 

E' un'altra donna azzurra, dopo Arianna Fontana, a portare nel carniere azzurro, l'oro. Cesare Pisoni, il mentore della nazionale si commuove: "Abbiamo fatto la storia, Michela è la più forte di testa, una medaglia attesa venti anni". Grazie a questa ragazza che surfa sulla tavola con leggerezza, agilità, senza timore delle sportellate. "E' stata sempre in testa nelle manche, sino alla fine. Nessuna è come lei, questo oro è per tutti gli snowboarder club che trovano talenti come Michi".

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LIBERA E FELICE — Un autentico momento di grazia quello della Moioli che non è solo frutto di una questione solo atletica. Certo, c'è il lavoro di Matteo Artina - il preparatore che condivide con la concittadina Sofia Goggia -, c'è un percorso che in quattro anni l'ha trasformata da una ragazzina piena di talento e un po' sovrappeso a un'atleta vera, capace di reggere più run con la stessa intensità e di non patire troppo gli impatti con le avversarie. Insieme a tutto questo, però, c'è una serenità che nasce da altro. "Mi sto divertendo, mi sento libera - spiegava alla vigilia -. L'anno scorso tutto mi pesava, non avevo voglia di stare in giro così tanto, ora invece mi godo tutto, i viaggi, gli allenamenti, le gare. Tutto è bello, tutto viene naturale. Mi sento innamorata di ciò che sto facendo. Sento la vicinanza degli amici, della famiglia - papà Giancarlo, mamma Fiorella e la sorella Serena col marito Mauro -, ho riscoperto il piacere di passare il tempo con i miei. Papà cura i frutteti e l'orto di un agriturismo, io lo accompagno, guardo cosa fa, chiacchieriamo, mi godo il sole e mi rilasso" .

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PASSAPORTO — E pensare che in Sud Corea c'è arrivata col brivido: colpa del barboncino Rocco di 10 mesi che le ha mangiato il passaporto. "Era da buttare. Per fortuna in questura sono stati bravissimi, in un giorno me l'hanno rifatto". Nel bagaglio per la Corea del Sud, Michela ha messo anche l'ukulele. "Me lo ha regalato Artina un mese fa - chiude la bergamasca -. Appena ho cinque minuti lo prendo e strimpello, mi diverto un sacco. Avevo una chitarra, l'ukulele è più piccolo e con quattro corde gli accordi sono diversi, ma ho imparato subito. Mi serve per staccare, per pensare ad altro". Inutile dire che lei sa toccare le corde giuste, ora dovrà suonare l'Inno di Mameli...

 

 

2. PISONI ATTACCA GLI USA

 

Da gazzetta.it

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«In America hanno estremizzato tutto, ma lo snowboard non è uno sport estremo e chi lo pratica non è un acrobata, un saltimbanco, uno scavezzacollo ma un atleta. Loro vogliono vedere il sangue, noi formare dei campioni. E Michela è una di questi, ne nasce una così ogni vent'anni». Cesare Pisoni, direttore sportivo dello snowboard azzurro coglie l'occasione del titolo olimpico vinto da Michela Moioli per fare festa e attaccare chi «disegna questo sport come una roba da acrobazie.

 

Noi veniamo dalla formazione dell'alpino, questi sono atleti: gli americani si devono vergognare. Questa pista olimpica dello snowboardcross l'hanno disegnata loro, e ieri tra i maschi undici sono finiti in ospedale. Per quella delle ragazze abbiamo fatto apportare delle modifiche ed è stato più regolare. Mi auguri che in futuro lo snowboardcross venga promosso soprattutto in termini di sicurezza».

 

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Non a caso i tecnici azzurri avevano deciso di non far partire le azzurre Gallina e Belingheri, ritenendo che la pista fosse troppo pericolosa per loro. Sofia Belingheri non è partita dopo aver sostenuto un test sulla pista, che l'ha convinta a rinunciare, mentre Francesca Gallina non ha rischiato per i postumi di un problema a un ginocchio.

 

Quanto alla neo olimpionica azzurra: «Michela ha fatto la storia di questo sport e ha solo 22 anni. Dopo l'infortunio quattro anni fa ha lavorato duro per questo obiettivo. Fisicamente è la più forte di tutte. Ha imparato anche a gestire le pressioni, è giovane e può dare garanzie per il futuro. È un esempio per i giovani che vogliono avvicinarsi al nostro sport".

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