IL MONDO DELLE MOTO PIANGE ANGEL NIETO: IL RE SPAGNOLO DELLE PICCOLE CILINDRATE,RIMASTO VITTIMA DI UN GRAVE INCIDENTE IN QUAD LA SCORSA SETTIMANA, E’ MORTO ALL'ETÀ DI 70 ANNI – VINSE 13 TITOLI IRIDATI, DUE IN MENO DI GIACOMO AGOSTINI – VIDEO

-

Condividi questo articolo


 

NIETO NIETO

Da gazzetta.it

 

Il Motomondiale piange la scomparsa di una leggenda. Non ce l'ha fatta Angel Nieto, che si è spento oggi a Ibiza a 70 anni, per le conseguenze dell'incidente in quad della scorsa settimana.

 

Nieto era ricoverato dallo scorso 26 luglio presso il Policlinico Nuestra Señora del Rosario, di Ibiza, dopo i gravi traumi subiti da un incidente con il quad. Oggi l'ex pilota era stato operato d'urgenza, a causa della vastità dell'edema cerebrale. L'intervento era durato un'ora e mezza. Inizialmente le sue condizioni erano state dichiarate stabili. La delicata situazione aveva portato i figli Pablo, team manager dello Sky Racing Team VR46, e Angel ‘Gelete’, a cancellare la conferenza stampa legata al GP della Repubblica Ceca per recarsi al cospetto del genitore.

 

NIETO NIETO

Angel Nieto, nella storia del Motomondiale sarà per sempre ricordato per il gran numero di titoli vinti: ben 13, anzi "12+1" come amava dire scaramantico, secondo solo a Giacomo Agostini, al momento inarrivabile dall'alto dei suoi 15 allori iridati. Angel Nieto Roldan, era nato a Zamora, il 25 gennaio del 1947 ed è stato sempre considerato il re delle piccole cilindrate (50 e 125, ndr) mentre nello stesso periodo il grande Mino trionfava tra 350 e 500.

 

Il suo esordio in sella ad una Derbi 50 nel GP di casa del 1964, sul circuito del Montjuich a Barcellona, con un ottimo quinto posto. Dopo aver fatto conquistato il titolo spagnolo nel '67 sia nella classe più piccola che nella 125, inizio la sua sfolgorante carriera nel campionato del mondo, divenendo il più giovane pilota a conquistare il titolo della classe 50, Angel lo vinse per sei volte: nel 1969, '70 e '72 con la spagnola Derbi; nel '75 sulla Kreidler e nei due anni successivi sulla Bultaco.

 

Sette, invece, i titoli nella classe 125: nel 1971 e '72 ancora su Derbi; nel 1979 e '81 sulla Minarelli e nei tre anni a seguire sulla Garelli. Quando decise di appendere tuta e casco al classico chiodo nel 1986, aveva vinto ben 90 gare: 27 nella classe 50, 1 nella 80, e 62 nella 125. Grande eroe del motociclismo iberico, a lui è intitolata una curva del circuito di Jerez de la Frontera. Ironia della sorte ad essergli fatale un incidente su una moto che di ruote ne aveva quattro.

NIETO NIETO

 

Nel 1999 fu direttore sportivo e il suo team vinse il titolo in 125 con Emilo Alzamora. Le sue imprese sportive sono state anche oggetto di documentari e pellicole come il film `Ángel Nieto: 12+1´ del 2005, nel quale viene ripercorsa la carriera del pilota spagnolo. Padre di Pablo, anche lui pilota in 125 e oggi direttore sportivo dello Sky Racing Team VR46 di Valentino Rossi, è stato il capostipite di una famiglia profondamente legata al motociclismo. Anche il suo secondo figlio Angel Jr è pilota motociclistico e automobilistico, così come il nipote Fonsi Nieto che ha corso nelle tre classi del MotoGP e in Superbike.

 

"Abbiamo sempre corso in categorie diverse e questo ha permesso che l'amicizia rimanesse intatta. Quando non c'è rivalità in pista... sono distrutto". Giacomo Agostini ha appena appreso della scomparsa di Angel Nieto "ed è ancora più doloroso perché avevo sentito il figlio ieri e ci eravamo illusi che stesse migliorando, invece... Avevamo cenato insieme non più di un mese fa nella mia casa di Jerez de la Frontera, progettavamo un evento. Ora è tutto finito. Angel mi diceva sempre che mi aveva preso a modello, voleva vedere come organizzavo la mia vita sia sportiva che non. Come mi comportavo con gli sponsor. Eravamo davvero legati".

NIETO NIETO

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…