NEYMAR DA RIDERE: ''AL PSG PER UNA SCELTA DI CUORE, NON PER SOLDI – IL BRASILIANO GUADAGNERA’ 30 MILIONI € NETTI A STAGIONE PER I PROSSIMI 5 ANNI (PRATICAMENTE 1 EURO AL SECONDO) - IL PRESIDENTE DEL CLUB PARIGINO AL-KHELAIFI: “NON ABBIAMO VIOLATO ALCUNA REGOLA DEL FAIR PLAY FINANZIARIO'' - VIDEO

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Andrea Sorrentino per repubblica.it

 

Ecco Neymar al Parco dei Principi, la sua nuova casa. Si presenta al mondo e al Psg, in sala ci sono la sua famiglia e i suoi numerosi amici, i "Toiss", che lo seguiranno anche a Parigi: "Voglio scrivere la storia del club, sono felicissimo, vivrò nella città più bella al mondo". Intanto il presidente del Psg, Nasser Al-Khelaifi, precisa alcuni concetti: "Non abbiamo violato alcuna regola del Fair Play Finanziario, siamo sempre trasparenti e rispettiamo tutti. La clausola da 222 milioni l'abbiamo pagata noi, non Neymar.

 

Chi si preoccupa del rispetto delle regole da parte nostra non si preoccupi, e vada a prendersi un caffè. Il Psg e Neymar sono due marchi perfetti per stare insieme, vedrete che entro due anni avremo guadagnato più denaro di quanto ne abbiamo speso per comprare Neymar. Il valore del nostro club era di un miliardo, con lui arriviamo a un miliardo e mezzo. E magari tra un paio d'anni varremo due miliardi. Lui è il miglior giocatore al mondo".

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Poi tocca a Neymar, sorridente ma stanco. "Sono felicissimo. E' una nuova sfida. Sono in un grande club e nella città più bella al mondo".

 

Quando la vedremo in campo? Già domani contro l'Amiens?

"Non so. Adesso ho visto il campo e mi è venuta subito una gran voglia di giocare... ma devo ancora parlare con l'allenatore Emery. La preparazione precampionato l'ho fatta col Barcellona, fisicamente sono pronto.

 

Voglio subito iniziare ad allenarmi con i nuovi compagni e vincere. Ho ambizioni come il Psg, voglio qualcosa di grande, altre sfide: il mio cuore andava in questa direzione. Voglio scrivere la storia del Psg. Andai al Barcellona perché volevo giocare con Messi, vengo qui perché trovo tanti compagni bravissimi, a partire da Verratti. Anzi approfitto per ringraziare Javier Pastore che mi ha ceduto la maglia numero 10, non me lo aspettavo".

 

E' andato via da Barcellona perché voleva essere il numero uno assoluto e Messi le faceva ombra?

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"Non è stato quello il motivo. Sono venuto a Parigi solo perché cercavo nuove sfide, non perché non mi sentissi abbastanza valorizzato, non per protagonismo. Perché quest'anno e non un anno fa? Il mio cuore mi ha detto che questo era il momento giusto".

Avrà molti amici anche al Psg come a Barcellona: è stato difficile lasciare la Catalogna?

"E' stata la decisione più difficile della mia vita, a Barcellona stavo benissimo, tanti amici in squadra e giocatori fantastici. Ci sono stati momenti di grande tensione e riflessione, dovevo capire cosa fare della mia vita. Ho dovuto lasciare indietro molti amici, ma la vita è anche questo. Sono felicissimo di mantenere l'amicizia con i compagni del Barça, sono stato quattro anni magnifici con loro. Qui c'è un ambiente differente, ma ci sono già tanti amici brasiliani e mi sento già a casa".

 

Se al Psg non ci fossero stati tutti questi brasiliani sarebbe venuto?

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"Ho molti amici qui, vero, ma è soprattutto il contesto generale che mi attira. Ripeto, non è stato facile decidere, e gli ultimi sono stati giorni particolari. Ho taciuto anche se molti mi chiedevano cose durante la trasferta americana, non potevo rispondere a nessuno, stavo riflettendo. Ora sono felicissimo".

 

A Barcellona i tifosi sono molto arrabbiati con lei: come immagina il ritorno al Camp Nou, un giorno?

"Rispetto tutti i tifosi, li adoro, sono stato felice per 4 anni con loro. So che molti di loro sono tristi, parlano col cuore, ma sono una minoranza. Mi dispiace che siano arrabbiati, so che mi paragonano al "traditore" Figo, ma io non ho mancato di rispetto a nessuno e di questo sono sicuro. Ho aiutato il Barça come ho potuto, abbiamo vinto tanti titoli. Poi è arrivato il momento di cercare nuove sfide, ecco tutto".

 

C'è chi dice che lei sia venuto a Parigi solo per denaro.

"Chi lo dice non mi conosce affatto, sono cose tristi. Il denaro non mi ha mai mosso. Penso solo alla mia felicità e a quella della mia famiglia, niente altro".

 

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Come ci si sente ad essere il giocatore più costoso della storia?

"Nessun problema".

Si sente cittadino del mondo ora, o sempre

brasiliano?

"Sempre brasiliano. Sono felice. Grazie a Dio per essere arrivato qui".

Ma il tweet di Piqué, dieci giorni fa, non diceva che lei sarebbe rimasto al Barcellona?

"Quella foto era un po' uno scherzo tra noi, anche se io gli avevo detto di non pubblicarla perché non avevo ancora deciso nulla. Ma Piqué rimane un amico, uno dei migliori che ho nel calcio".

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