Giancarlo Dotto per Dagospia
1. ROY HODGSON, SEI LA MINESTRINA IDEALE DEI NOSTRI GIORNI BUI
La fissità di Roy Hodgson in panchina somigliava a quella di un attempato tacchino cui non hanno spiegato che stare al lato di una pentola sulla fiamma, con un pezzo di sedano, una cipolla, acqua, sale e pepe, equivale a brodo, cioè morte imminente. A giudicare dall’educazione con cui il bollitissimo ct inglese ha salutato all’inizio e, soprattutto alla fine (dopo la fine), i suoi carnefici, uno per uno, il sospetto è che non si sia neppure accorto d’essere stato spolpato e digerito. Roy, sei la minestrina ideale dei nostri giorni bui.
2. PRIMA I SALMI, POI LE SALME
A proposito di minestra. Grazie a Joel Campbell torna di moda la zuppa al pomodoro, l’icona di Andy Warhol. Da leccarsi i baffi. L’attaccante della Costarica, famiglia numerosa, devotissimo a sè, a Dio e alla fidanzata Maria, legge i salmi prima di moltiplicare le salme. Come i killers di Quentin Tarantino.
3. SACRESTIA PRANDELLI
E ora? Prandelli? L’umoralissima nazione di cui siamo parte e sangue propende ora per il genio. Aspettando la Costarica quando potrebbe tornare un evidente, conclamato, irrecuperabile, cretino. La mia? Potrà stravincere, strapazzare in finale il Brasile, alzare Coppe, annegare in barili di spumante e tonnellate di osanna, ma resterà sempre l’irresistibile barzelletta dell’anima bella che, dovunque va, si porta dietro il tanfo orrendo di sacrestia.
4. IL VERO GENIO MERAVIGLIOSAMENTE CALCIANTE, SI CHIAMA PIRLO
MARCHISIO PIRLO DE ROSSI BALOTELLI ITALIA CROAZIA
Il vero genio si chiama Pirlo. Che è un ossimoro, ma anche qualcosa di meravigliosamente calciante. Genio mozartiano. Gioca palla nelle mischie brute, spolvera elefanti in mutande con il piumino. Traccia capolavori e se ne va zitto, sobrio, uguale a se stesso.
L’opposto di Balotelli che fa un golletto da due metri, merito, che se fossimo un minimo pensanti e non scimmie col pallottoliere, è tutto di Candreva, e appena vede una telecamera ammutolisce il mondo col ditone eretto. Se non fossi nero, direi che sei un po’ stronzo e molto poco funny. Fanny che ne pensi?
5. ILARIA E GIGI IN THE SKY
Sublimi siparietti negli studi di Sky e doppio piano d’ascolto. Quando Ilaria (D’Amico), una professionista col fiocco della prima della classe, è condannata da copione a nominare “Buffon”, attorno a lei, in una misura più o meno estendibile a tutta la penisola è tutto uno scrocchiare di gomiti, un pullulare di battute o pensieri latenti e anche un po’ fetenti, sotto la recita dei bravi ragazzi. Ilaria e Gianluigi non sarete mai soli. Soprattutto sotto le lenzuola, l’Italia è con voi. Potrebbe essere un piacere aggiunto.