Francesco Persili per Dagospia
È tornata Zemanlandia. Dopo aver asfaltato l’Inter a San Siro, il Cagliari inchioda il Napoli sul tre pari (Ibarbo e doppio Farias). Il Boemo accoglie con un sorriso il punticino al San Paolo e gli apprezzamenti di Benitez sulle sue battaglie contro il doping («Mi hanno fatto piacere. Il tecnico spagnolo è un uomo di sport») e parte alla carica: «Abbiamo fatto bene contro dei mostri come Higuain e Callejon. Se ci mettiamo a giocare possiamo creare problemi a tutti».
La classifica non consente voli pindarici, il Cagliari, infatti, ha solo due punti di vantaggio sul Chievo terzultimo e ha la seconda peggior difesa della serie A, eppure Zeman davanti alle telecamere di Sky Calcio show va all’attacco di Massimo Mauro che lo pizzica per i troppi gol subiti dalla sua squadra: «Se fai un gol più degli altri te ne freghi di quanti ne prendi». Apostasia del “primo non prenderle”, il teorema su cui si è fondato il calcio all’italiana. Il Boemo affonda il colpo e invita a guardare ciò che succede nella Liga o in Premier dove vince chi fa più gol e non chi si difende di più.
Filosofie diverse in campo. Mauro chiama in causa Guardiola che gli disse «non guardare come attacca ma come difende la mia squadra» per sottolineare l’importanza della fase difensiva nel raggiungimento dei successi, Zeman replica con ironia («Eppure Mauro da calciatore era più attaccante che difensore») e ricorda: «Quando sono arrivato secondo con la Lazio avevo subito meno gol della Juve». Gioco, partita, incontro per il tecnico boemo? Neanche per sogno. Zeman si sbaglia. Nella stagione 94/95 la Juve subì 32 gol, la Lazio ne prese 34. Sogghigna Luca Marchegiani: «Me lo ricordo bene, il portiere ero io…».