ROMA CAPUT RIFIUTI - SONO BASTATI I PONTI DEL 25 APRILE E DEL 1° MAGGIO PER FARE DELLA CAPITALE UNA GRANDE MONNEZZOPOLI - IN MOLTI QUARTIERI (ANCHE DEL CENTRO) SPORCIZIA IN STRADA E CASSONETTI STRACOLMI DI SPAZZATURA, LE OPPOSIZIONI ALL’ATTACCO DELLA RAGGI - E IL TRITOVAGLIATORE DI ROCCA CENCIA CONTINUA A RIMANERE FERMO… -

Condividi questo articolo


ROMA RIFIUTI ROMA RIFIUTI

Flavia Amabile per la Stampa

 

Roma caput rifiuti. Oppure: a Roma un sacchetto è per sempre. L' ironia è facile nella capitale dove l' onda del «Movimento 5 Stelle» è arrivata ma a intervalli regolari i cassonetti offrono sempre gli stessi spettacoli e odori. L' ultima emergenza è scattata il primo maggio e ha portato i rifiuti ad accumularsi in molte zone. Ancora ieri, dopo tre giorni di lavoro degli operatori per risolvere il problema, ancora si vedevano cassonetti pieni dalla via Cassia a via di Pietralata, da Prati a piazza Bologna.

 

«È così da due giorni, speriamo che arrivi qualcuno», raccontano i clienti del caffè Federici di via Durantini. Da due giorni c' è un materasso in strada. Da due giorni c' è uno scaldabagno in una traversa di piazza Bologna. Da due giorni c' è un materasso anche in una via del quartiere Prati. Zone non centrali ma nemmeno periferiche.

 

La nuova crisi è stata determinata da diversi fattori: gli impianti di trattamento di Latina e Frosinone dove vengono smaltiti i rifiuti romani stanno accettando meno materiale, il tritovagliatore di Rocca Cencia continua a rimanere fermo per evitare proteste da parte dei residenti e gli inceneritori sono a mezzo servizio.

ROMA RIFIUTI ROMA RIFIUTI

 

Nulla di così nuovo, in realtà, ed è questo il dramma più grande. I problemi sono sempre gli stessi, giunta dopo giunta, e la soluzione non sembra dietro l' angolo. Il Movimento 5 Stelle è al secondo assessore alla Sostenibilità Ambientale. L' ultima arrivata, Pinuccia Montanari,ha ferma intenzione di portare la differenziata al 70 per cento per non far dipendere Roma dagli inceneritori ma è a Roma da poco più di quattro mesi, i nodi da sciogliere sono ancora molti.

 

La situazione appare ancora più grave se la si osserva attraverso i social dove siti e profili sono pieni di foto di rifiuti. Per l' opposizione è la conferma dell' ennesimo fallimento della giunta Raggi. «La gestione dei rifiuti a Cinquestelle è un totale fallimento - scrive su Facebook Alessia Morani, vice-presidente del gruppo Pd alla Camera - Una maleodorante Caporetto che mette a nudo la desolante inadeguatezza della Raggi». «Roma - continua - affoga sotto i rifiuti. Le immagini, scattate in questi giorni nei vari quartieri della Capitale, parlano chiaro. I cassonetti rigurgitano materiali di ogni genere e li riversano in strada.

ROMA RIFIUTI ROMA RIFIUTI

 

Oltre a rappresentare uno spettacolo indegno per una città come Roma e a costituire serio rischio sanitario, l' esondazione di spazzatura favorisce la moltiplicazione dei topi (ne vengono calcolati 9 milioni) e attira i cinghiali, che provocano incidenti mortali». Critiche anche da Michela De Biase, capogruppo Pd in Campidoglio: «Roma sta scivolando giorno dopo giorno nell' emergenza rifiuti. I cittadini romani contestano da settimane la "monnezzopoli" quotidiana. Non c' è quartiere senza cumuli di rifiuti adagiati in terra o nei pressi dei cassonetti ormai strabordanti e maleodoranti. Le cartoline che offre la capitale nel centro storico non sono migliori di quelle delle periferie. Una costante di degrado e sporcizia è l' elemento unificante di tutta la città».

 

«Dopo dieci mesi di governo M5S in Campidoglio - conclude - il "To Rome with Love" di Woody Allen è un lontano ricordo e le uniche "Vacanze romane" sono quelle dell' amministrazione a 5 stelle del tutto assente e impreparata ad affrontare le sempre più numerose e pressanti emergenze quotidiane».

 

RIFIUTI ROMA RIFIUTI ROMA RIFIUTI ROMA RIFIUTI ROMA ROMA RIFIUTI ROMA RIFIUTI RIFIUTI ROMA RIFIUTI ROMA RIFIUTI ROMA RIFIUTI ROMA

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…