NEL SEGNO DEL PIPITA – SOLLIEVO JUVE, HIGUAIN ENTRA NELLA RIPRESA E STENDE L’OLYMPIACOS – IL RADDOPPIO E’DI MANDZUKIC – L’ARGENTINO: "LE CRITICHE? VUOL DIRE CHE SONO ABITUATI A VEDERMI SEGNARE OGNI PARTITA" – IL PSG SCHIANTA ANCELOTTI 3-0 – COLPACCIO CONTE A MADRID: L’ATLETICO BEFFATO AL 94’ DA BATSHUAYI - LA ROMA TORNA A VINCERE IN CHAMPIONS CONTRO IL MODESTO QARABAG -  VIDEO

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Fabiana Della Valle per gazzetta.it

 

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Nel segno del Pipita. Non è serata da "fiuu" come tre anni fa, quando al primo anno di Juventus Massimiliano Allegri vinse 3-2 in rimonta contro l'Olympiacos e il tecnico s'inventò il fortunato hashtag, ma se la Signora può tirare un sospiro di sollievo il merito è di Gonzalo Higuain. Il Pipita entra e segna, sbloccando una partita che si stava incancrenendo. Ritrova il gol, apre la strada alla vittoria bianconera, la prima in Champions in questa stagione (annata iniziata con lo 0-3 di Barcellona) e si sbarazza di critiche e polemiche. Vincere è un obbligo, aveva detto Allegri alla vigilia, ma non è stato così semplice, nonostante l'abbordabile avversario, con un nuovo allenatore in panchina (Lemonis).

SPRAZZI NEL FINALE — Il primo tempo è da noia mortale, con mezzora abbondante senza mezzo tiro in porta da entrambe le parti. Allegri per la seconda volta di fila schiera due esterni di ruolo, Douglas Costa e Cuadrado, per garantire più rifornimenti a Mandzukic ancora in versione centravanti, ma la Signora non affonda sulle fasce, è lenta e molle. Bentancur, sostituto last minute di Pjanic (out per un risentimento muscolare nel riscaldamento) fa il suo a centrocampo, ma senza il bosniaco ci si muove soprattutto in orizzontale; la difesa, con Sturaro terzino destro, non corre pericoli (per demeriti degli altri più che per meriti propri) ma dalla cintura in su ci sono pochi lustrini.

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Eppure basterebbe poco per segnare ai modesti greci, infatti la prima volta che Cuadrado si esibisce in un dribbling, arriva la pericolosa zuccata di Mandzukic. Il croato ci riproverà poi su cross di Alex Sandro, ma ancora con poca fortuna. Pochi minuti dopo tocca a Sturaro, ancora di testa, murato da Proto. Il portiere dell'Olympiacos però fa la sua miglior parata su Dybala a pochi minuti dal riposo. Juve più vivace in prossimità del gong, ma è Engels a far venire i brividi ai suoi, colpendo il palo nel tentativo di intercettare un cross da destra.

LA RIVINCITA DEL PIPITA — Il secondo tempo si apre con i cori per Higuain durante il riscaldamento e con una punizione di Douglas Costa (fuori di poco). Dopo neppure un quarto d'ora arriva il momento del Pipita: fuori Cuadrado, Douglas Costa trasloca a destra e Mandzukic si rimette a fare il tornante. I greci s'affacciano timidamente in zona Buffon e Odjidja lo costringe persino alla respinta. Resta la sensazione che tra le due squadre ci sia un abisso e che la Juve non possa non riuscire a segnare.

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Infatti succede appena Higuain si trova il pallone buono tra i piedi: minuto 24, azione di Alex Sandro, sinistro ribattuto da un difensore e poi piattone destro liberatorio. L'esultanza stavolta è esagerata e libera tutta la rabbia di Higuain, di certo non felice per la seconda panchina di fila. Per Dybala un altro mercoledì sabbatico dopo il passaggio a vuoto di Barcellona, il numero 9 invece si riprende la scena dopo 4 partite d'astinenza. Scatta e corre: si vede che la doppia esclusione gli ha fatto bene. Fa pure l'assistman nell'azione del 2-0: palla per Dybala, rinvio sulla linea e tap in di Mandzukic. Sul 2-0 c'è spazio anche per Bernardeschi. La Juve non brilla però è efficace.

CHE SPETTACOLO IL PSG

Alessandro Grandesso per gazzetta.it

cavani neymar cavani neymar

psg-bayern monaco 3-0 — Lo dicono gli ultrà del Psg con un lungo striscione in curva: “Domani l'Europa sarà rossa e blu”. In realtà lo è già stasera. Perché dal Parco dei Principi arriva un segnale forte e chiaro: il club dell'emiro del Qatar stavolta non fa per finta. Il Psg con Neymar, Mbappé e Cavani fa sul serio. L'assalto alla Champions è già cominciato. E neppure il Bayern di Ancelotti può farci nulla. Lo certifica il risultato finale: 3-0, indiscutibile. A firma di Alves, Cavani e Ney.

tattiche — In campo, il Psg ci va con la squadra tipo. Emery cioè cala il tridente da mezzo miliardo, Mbappé-Cavani-Neymar e il 4-3-3 che gira con Verratti, Motta e Rabiot. Nessuna invenzione in difesa, con Marquinhos e Silva affiancati da Alves e Kurzawa. Le carte invece le mescola Ancelotti che dopo aver dovuto rinunciare a Neuer, infortunato fino a gennaio, fa a meno anche della vecchia guardia: fuori Robben e Ribery. Ma anche Hummels, in difesa. E in panchina ci resta pure l'erede di Ribery, Coman, ex di turno. In campo ci va Tolisso, con Vidal in mezzo. Con Muller e James stretti però Ancelotti rispolvera l'albero di Natale, con punta unica Lewandowski.

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gol — Solo che il Psg porta subito alto il pressing e passa di fatto al primo affondo. Con Motta che innesta Neymar a sinistra. Il brasiliano semina avversari accentrandosi, e soprattutto attira su di lui tutta la difesa, insieme a Mbappé e Cavani, liberando così Dani Alves da destra, che James non copre. Il terzino destro spara in rete (3'). La reazione dei tedeschi è sistematica, con la squadra di Ancelotti che comincia a collezionare corner su corner. Senza però mettere in difficoltà un Areola sicuro di sé.

Come dimostra, alzando il tiro di Martinez da fuori (19'). E il Psg passa di nuovo al 31'. Stavolta l'azione nasce sul fianco destro con Alves che duetta con Cavani e serve Mbappé. Il francese entra in area, attirando su di sé Sule e Martinez che evita con un tocco per Cavani. L'uruguayano piazza il piatto destro, forte e preciso. Il Bayern invece si deve accontentare di dieci calci d'angolo, infruttuosi. Quanto il possesso palla al 61%.

tris — Nella ripresa Ancelotti toglie Tolisso e Rodriguez e cala Coman e Rudy. Ma il Psg non si scompone. Anzi, contiene l'assalto, blando, continuando a far defluire palloni in corner. E poi affonda la lama. Con Neymar che ci prova due volte da solo, sbagliando con conclusioni imprecise (5' e 8'). Al 16' il pericolo arriva invece con Alves che serve dentro Mbappé. L'ex del Monaco evita Alaba controllando con la suola destra, anticipa Sule servendo dentro per Neymar che sfrutta il rimpallo su Martinez per firmare il tris. In Europa, si parla già un po' più parigino, stasera.

 

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