SI INFIAMMA LA LOTTA PER IL QUARTO POSTO – LA FIORENTINA (IN VERDE, PERCHE’?) FA VIOLA IL MILAN CON UNA MAGIA DI CHIESA. LAFONT PARA TUTTO. GATTUSO SCIVOLA AL QUINTO POSTO E VIENE SCAVALCATO DALLA LAZIO – MILINKOVIC TORNA AL GOL SOTTO GLI OCCHI DI TOMMASO PARADISO (THE GIORNALISTI) E I BIANCOCELESTI RITROVANO IL SUCCESSO DOPO 5 GIORNATE -NELLE ZONE ALTE IRROMPE ANCHE LA SAMP – ALBIOL E MERET REGALANO I TRE PUNTI AL NAPOLI

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Stefano Cantalupi per www.gazzetta.it

chiesa chiesa

Il Milan gioca, nonostante l'emergenza in tutti i reparti del campo, ma alla fine a vincere è la Fiorentina che passa a San Siro con una perla di Chiesa nel secondo tempo. Primo tempo di marca rossonera, ci prova soprattutto Calhanoglu ma Lafont, Milenkovic e una mira non eccelsa lasciano il risultato sullo 0-0. La Viola - in verde per l'occasione - regge bene nonostante i gialli rimediati da Pezzella e Vitor Hugo. Nella ripresa girandola di cambi, poi - a 20' dalla fine - la perla di Federico Chiesa che scarta Calabria e dai 25 metri spara di destro: imparabile per Donnarumma e la Viola è avanti. Gattuso ringhia dalla panchina ma i rossoneri non riescono a trovare il gol del pari. Rientra Conti ma è troppo poco per far passare al Diavolo un Natale sereno. Ride invece Pioli, prima vittoria esterna in campionato per la Viola.

gattuso 5 gattuso 5

 

 

2. LAZIO-CAGLIARI 3-1

Francesco Velluzzi per www.gazzetta.it

 

Arriva Tommaso e la Lazio vede il Paradiso. Plana sull'Olimpico il tifosissimo leader dei The Giornalisti e la Lazio fa gol facendo sbloccare dopo tre mesi Sergej Milinkovic-Savic. La squadra di Simone Inzaghi torna alla vittoria che mancava da cinque turni di campionato e da sette complessivi, considerando i due di Europa League.

 

Un 3-1 al disastrato Cagliari di oggi, un messaggio forte al campionato in cui la Lazio vuol restare in corsa per l'Europa dei grandi. Manca solo la ciliegina del gol di Ciro Immobile, poi c'è tutto. Un bel Natale, insomma. Pessimo, invece, per la squadra di Rolando Maran, senza Pavoletti, Castro, Srna e Ceppitelli, ma soprattutto, per la prima volta, senza anima, senza tutte quelle doti che l'hanno portata a fare 11 risultati positivi su 16 fin qui e a sfiorare pure il buon risultato col Napoli domenica scorsa. Ma ora è necessario svoltare col Genoa per evitare guai.

 

LAZIO LAZIO

PRIMO TEMPO — Simone Inzaghi propone un 3-5-2 con Parolo a dettare i tempi e Luis Alberto mezzo sinistro. Non c'è un trequartista puro, ma tanto supporto per Correa e Immobile con Marusic mobilissimo sull'asse di destra. Il Cagliari è nel suo solito schieramento con Barella a fare il trequartista sotto gli occhi del vero titolare del ruolo Lucas Castro che, impegnato nella riabilitazione per l'infortunio al crociato a Roma, è qui a soffrire con i compagni. Ionita, che sembrava a pezzi, è regolarmente in campo. Partita: tre corner di fila della Lazio, un solo tiro di Cerri telefonato per Strakosha e poi comincia la danza laziale.

 

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Correa tira a giro da destra Cragno respinge ma Milinkovic-Savic è in ottima posizione e infila senza problemi il primo vantaggio tornando al gol che gli mancava dal 23 settembre quando segnò al Genoa la sua prima e unica rete nelle 16 giornate iniziali. La Lazio si concede un'unica distrazione sulla quale Ionita non arriva per un soffio. Ma la difesa del Cagliari concede molto, molto di più. Infatti il raddoppio lo sfiora Ciro Immobile che su azione partita da Correa e proseguita con Milinkovic-Savic manda il pallone sotto la traversa. Ma la palla non entra. Entra tre minuti dopo sulla spinta di forza di Francesco Acerbi che, dopo essersi visto annullare il gol del pari a Bergamo dalla Var, stavolta lo vuole prepotentemente. Sul corner di Luis Alberto subisce la respinta di Cragno sulla prima conclusione, poi mette dentro. La curva applaude Simone Inzaghi, il Cagliari non c'è proprio. Soprattutto come atteggiamento. Nel finale Joao Pedro serve Cerri che calcia fuori, mentre nel minuto di recupero Strakosha si oppone a Faragò.

tommaso paradiso tommaso paradiso

 

SECONDO TEMPO — Maran prova a fare la rivoluzione: Pajac (ma non era rotto?) al posto di Klavan (che ha un tendine a pezzi) e Farias per Cerri che ha fallito un'altra occasione. Padoin va a fare il centrale e Pajac si mette a sinistra al suo posto. Ma è Correa che costringe Cragno all'intervento di piede. Poi ancora Faragò spaventa Strakosha che si oppone benone. La partita sembra non avere più senso, la Lazio la controlla, ma prima del Natale vuole regalarsi qualcosa di grande e al minuto 22 la chiude definitivamente con Lulic che in contropiede, servito da Immobile, non dà scampo a Cragno. Tutto parte da un rimpallo perso da Romagna con Correa in cui l'argentino resta a terra. Da quel momento ci sono solo cambi, anche Maran si arrende: toglie Barella e mette Dessena. La Lazio sfiora il 4-0, Immobile non ha la gioia personale, mentre i rossoblù chiudono meno mestamente beneficiando di un rigore (giusto) assegnato da Manganiello per una gomitata di Bastos a Joao Pedro che dal dischetto fa 3-1 e segna il quarto gol in campionato.

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