"ILARY? DORME CON PIGIAMONE E I CALZINI DI LANA. PER SPOGLIARLA CI METTO UN’ORA E MEZZA". IL RACCONTO DA FAZIO: IL CARCERATO CHE RESTO’ IN GALERA PER INCONTRARLO, IL BACIO IN FRONTE DI GIOVANNI PAOLO II (“MA NELLA FOTO SI VEDE ANCHE UNO CHE RUBA IL PORTAFOGLIO A UNA DONNA”)  – QUANDO FINGEVA DI ESSERE GERRY SCOTTI AL CITOFONO, IL FIGLIO CRISTIAN E LA RIVELAZIONE: "DA PICCOLO NESSUNO MI VOLEVA IN SQUADRA" - VIDEO

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totti giovanni paolo II totti giovanni paolo II

Francesco Persili per Dagospia

 

“Da piccolo nessuno mi voleva in squadra.  Ero esile, Mi chiamavano ‘Gnomo’ perché non crescevo. Mia madre mi dava la pappa reale, che schifo”. L’infanzia "col pallone sempre vicino", il bacio in fronte di Giovanni Paolo II ("ma nella foto si vede anche un signore con la barba che ruba il portafoglio a una donna"), la citazione ne 'La Grande Bellezza', l’impossibilità di girare per la città ("Ora che ho smesso la situazione è peggiorata") e la Roma, Francesco Totti si racconta sul trono di “Che tempo che fa” in un’intervista che anticipa l’uscita della sua biografia, intitolata “Un Capitano”, che sarà presentata giovedì prossimo al Colosseo e il cui ricavato andrà in beneficenza al Bambino Gesù.

 

“Mi posso reputare un ragazzo fortunato, anche non vincendo tanto. Ho realizzato il sogno che avevo fin da bambino: trascorrere tutta la carriera a Roma con un’unica maglia". E’ stato vicino alla Sampdoria, al tempo di Carlos Bianchi, e poi al Real, ma alla fine “il cuore, la testa e l’amore per questi colori hanno fatto sì che scegliessi la Roma per sempre”.

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Da piccolo suonava ai citofoni di via Vetulonia dicendo di essere Gerry Scotti, da grande ha sposato una ex Letterina di 'Passaparola'. “Ilary è rimasta sempre uguale. Dorme con pigiamone e i calzini di lana. Per spogliarla ci metto un’ora e mezza. Se sento un rumore la notte? Da bambino mi nascondevo sotto le coperte, ora se suona l’allarme mando lei". Poi rivela il sostegno ricevuto dalla moglie nel periodo in cui si avvicinava il giorno dell’addio al calcio: "Con Ilary già ne parlavamo un mese prima. Le ho chiesto di aiutarmi. Quando stavo a casa leggevo questo discorso e piangevo da solo. Poi arrivavano Cristian e Chanel e provavo a far finta di niente…". Ilary e Francesco i nuovi Sandra e Raimondo? Sull’idea di una sit-com ‘Casa Totti’, l’ex capitano oggi dirigente della Roma, glissa: “Ho letto ma non ne so nulla”. E poi rivela alcuni dettagli sulla sua dieta: “Ilary controlla tutto, non vuole che ingrassi e allora mangio di nascosto…”

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Scorrono le immagini del primo gol contro il Foggia e di quello, bellissimo, al volo contro la Sampdoria (“c’era il vento", scherza), aneddoti (Il carcerato che si è fatto dare il permesso di restare a Rebibbia una settimana in più per incontrarlo), il murale sulla sua ex scuola a Porta Metronia: “Ho dovuto cambiare casa perché ogni giorno ci rubavano lo zerbino. Alla fine era invivibile. C’era sempre gente sul pianerottolo, anche quelli del palazzo erano seccati". Totti parla anche del figlio Cristian che gioca nel settore giovanile della Roma e del suo gesto di fair-play: “Gli ho detto: 'Non sei mio figlio'. Lui non ha segnato per andare a vedere come stava il portiere. Ha fatto bene, ma io mi sarei comportato diversamente. Avrei segnato e poi sarei andato dal portiere”, scherza l’ex Capitano giallorosso. "L’intervista in inglese? Merito di Ilary, è lei che ha voluto che i nostri figli andassero a una scuola internazionale". Gran finale con Antonello Venditti che, in collegamento dall’Arena di Verona, gli dedica “Giulio Cesare”: "Era l’anno dei mondiali, quelli del 2006, Francesco Totti era un ragazzo come noi…"

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