VECCHIO CINEMA INTER: E' IN ARRIVO IL SECONDO, TRAGICO INVERNO SPALLETTIANO? - LO SCORSO ANNO IL VIA CON 17 PARTITE SENZA SCONFITTE, POI IL CROLLO, 'LUCIO' TEME IL BIS: "PURTROPPO LA SCONFITTA CON L' ATALANTA CI DICE CHE I NOSTRI BLACKOUT NON SONO SCOMPARSI MA SI SONO SOLO DIRADATI" - INTANTO L'EX AD BIANCONERO MAROTTA CONFESSA: "IO ALL’INTER? È POSSIBILE.DI SICURO RESTERÒ IN ITALIA..."

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Da www.corrieredellosport.it

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Da quello Juventus-Napoli sono trascorsi 45 giorni esatti, il resto è stata una porta aperta sul futuro di Beppe Marotta. Partitissima e commiato, un mese e mezzo fa: con l'Inter dietro l'angolo perché l'ambizione - quella sviluppata dal suo prossimo club - ha sempre con sé un effetto domino. Smentite sul fatto che lui sarà l'uomo-mercato interista non ne sono mai arrivate, anzi.

atalanta inter icardi atalanta inter icardi

 

«È possibile...», si lascia sfuggire Marotta quando gli viene chiesta conferma di un suo approdo a Milano, non riuscendo stavolta a dribblare l'argomento a Castelfranco Veneto. Ma durante una serata di premiazioni - con il riconoscimento “Radicchio d'oro” per lo sport - deroga per quanto possibile sull'anteprima di un passaggio all'Inter. «Di sicuro resterò in Italia...», aggiunge. E in serata, andando via, a un amico ha ribadito che la destinazione è proprio l’Inter.

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COUNTDOWN - Il futuro nerazzurro viene scoperchiato, a bocce ferme si può: con il campionato fermo per dare spazio alla Nazionale. Uno squarcio decisivo, a questo giro, apertura che di fatto segna una sorta di countdown sul Marotta interista.

 

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2. IL BLACKOUT È SEMPRE DIETRO L' ANGOLO COSÌ I NERAZZURRI SI ROVINANO LE SERIE

Guido De Carolis per il Corriere della Sera

 

Vecchio cinema Inter. Il film non andava in onda da un po', ma è un grande classico.

Blackout nerazzurro è un titolo mai fuori moda. Cambiano allenatori e giocatori, però il vizio di staccare la spina di colpo, dopo una serie positiva, l' Inter proprio non riesce a perderlo.

Nella passata stagione Luciano Spalletti partì senza sconfitte nelle prime 17 partite, poi il crollo in casa con l' Udinese, seguito dai k.o. con Sassuolo e Milan, in Coppa Italia. Da lì un sali e scendi fino alla qualificazione soffertissima in Champions.

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Prima di Spalletti è toccato a Stefano Pioli. Infilò una serie di nove vittorie tra campionato e Europa League, era tornato in corsa per un posto in Champions, lanciatissimo. Il tracollo iniziò con l' eliminazione in Coppa Italia con la Lazio, il tecnico fu poi esonerato a tre giornate dalla fine e non entrò in Europa. Neppure all' attuale c.t. Roberto Mancini andò meglio.

 

Nel 2015-2016, la sua ultima stagione nerazzurra, chiuse il girone d' andata al secondo posto, a pari punti con la Juve, poi perse con il Sassuolo e si sfaldò, terminando quarto.

«Purtroppo la sconfitta con l' Atalanta ci dice che i nostri blackout non sono scomparsi ma si sono solo diradati», è l' ammissione di Spalletti dopo il 4-1, il k.o. più pesante della sua gestione. Aveva ragione una settimana fa a evocare il «Vampiro di Appiano», un mostro che succhia anima e carattere ai nerazzurri.

 

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L' Inter quando perde lo fa in modo così accentuato da rimettere in discussione ogni certezza. L' anno scorso Spalletti, dopo la prima sconfitta interna con l' Udinese, restò senza vincere per otto partite. Rialzare la squadra fu un' impresa. La grande paura ora è che possa ripetersi un periodo di altalena.

 

«Dobbiamo dare ai nostri tifosi una squadra solida, con un carattere definito, si deve riconoscere il marchio Inter. Tutti ci accostano alla Juve, ma siamo partiti da troppo indietro rispetto a loro. Non è questione di una partita ma di forza caratteriale e strutturale, di abitudine alle vittorie e a certi livelli».

 

Un' abitudine che l' Inter sta ancora inseguendo e che magari potrà aiutare a costruire l' arrivo dell' ex ad della Juventus Beppe Marotta. «Ho voglia di ricominciare. L' Inter? Sono in un periodo sabbatico, ma l' asse Torino-Milano ci sta. Squadre straniere? Mi cercano, ma io il mio contributo voglio darlo in Italia».

BEPPE MAROTTA BEPPE MAROTTA

 

La sosta (con ben 12 giocatori convocati) non aiuta l' Inter, il calendario però offre un rientro morbido contro il Frosinone. Poi due settimane in cui si deciderà molto con Tottenham, Roma, Juve e Psv. «A Bergamo ho sbagliato delle scelte, poi la partita con il Barcellona ha pesato. Comunque il mio giudizio sull' Inter è molto buono», il mea culpa di Spalletti. La corrente va riattaccata in fretta, il rischio è che la paura lasci tutti al buio.

 

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