VENTURA E TAVECCHIO FANNO PIANGERE CAIRO: IL FLOP MONDIALE AFFOSSA IL TITOLO RCS IN BORSA – CHE BOTTA PER IL PIL: L’EX NUMERO 1 DEL CONI CARRARO FA I CONTI: “SE SI CONSIDERA ANCHE IL GIRO D'AFFARI INDIRETTO SI SUPERA IL MILIARDO” - SI VENDERANNO 200MILA TELEVISORI IN MENO, COLPITI TURISMO, RISTORANTI. E LE AGENZIE DI SCOMMESSE...

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Nino Sunseri per Libero Quotidiano

 

L' Italia fuori dai mondiali è una notizia negativa anche per la Borsa. A farne le spese Rcs che perde l' 8,75% a 1,11 euro. Il gruppo subirà un doppio impatto: mancato aumento delle vendite della Gazzetta dello Sport e calo del mercato pubblicitario. L' Upa aveva stimato che la qualificazione dell' Italia valeva l' 1% degli investimenti pubblicitari dell' intero 2018.

 

Certo Rcs può sempre sperare nella Spagna dove pubblica Marca. «L' Italia fuori dai mondiali è una notizia negativa per il settore media», spiega Equita, ricordando che nel 2016 i maggiori investimenti pubblicitari per gli Europei sono stati circa 60 milioni pari al 2% del mercato. Per la sola Gazzetta dello Sport il beneficio era stato stimato in due milioni di investimenti pubblicitari addizionali.

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«Per il sistema del calcio italiano la mancata qualificazione alla fase finale dei mondiali costituisce una perdita economica che avrà riflessi lunghi negli anni», dice l' ufficio studi di Confcommercio.

 

Un altro possibile effetto negativo si vedrà nelle vendite di televisori di ultima generazione. I dati di Gfk Italia evidenziano un incremento delle vendite, per esempio, di apparecchi a schermo piatto, nel trimestre che precede le grandi competizioni internazionali. (Olimpiadi e Mondiali). Tuttavia, essendo la maggior parte di questi apparecchi d' importazione, l' effetto sul pil appare moderato.

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Lo stesso ragionamento può essere fatto per le trasferte in Russia a seguito degli Azzurri: le spese sarebbero state contabilizzate come importazioni di servizi con effetti depressivi, salvo il maggior valore aggiunto degli operatori turistici che organizzano i viaggi e hanno base in Italia.

 

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2. PER IL PAESE UN CONTO SUPERIORE AL MILIARDO

 

Michele Di Branco per il Messaggero

 

Una botta da 5-600 milioni, «ma se si considera anche il giro d'affari indiretto si supera sicuramente il miliardo». Non sarà l'Apocalisse evocata improvvidamente dal presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio prima della disfatta, ma se la stima dell'ex numero uno del Coni Franco Carraro è corretta, il flop della Nazionale è destinato a pesare sul Pil italiano, che pure è in ripresa.

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Il Paese, tanto per cominciare, i mondiali in Tv senza gli azzurri non se li fila proprio. GFK Italia, ad esempio, registra che in coincidenza con Mondiali ed Europei i consumatori si mettono in fila nei negozi per acquistare schermi piatti di ultima generazione: così nel trimestre maggio-luglio degli anni pari, quelli in cui si disputa una competizione internazionale, le vendite salgono di 200 mila unità.

 

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E, secondo gli esperti di Confcommercio, si può tranquillamente ipotizzare che, a causa dell'esclusione dell'Italia, questo incremento dei consumi non ci sarà nel 2018. Considerato che i tifosi, in queste circostanze, fanno incetta di modelli da circa mille euro, il mancato introito vale circa 200 milioni. Certo, la maggior parte dei prodotti tecnologici sono di importazione ma un effetto negativo sulla crescita ci sarà.

 

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LA CRESCITA DEL PIL Lo stesso ragionamento può essere fatto per le spese che i nostri connazionali avrebbero effettuato per seguire la Nazionale in Russia. Quelle spese sarebbero state contabilizzate come importazioni di servizi, ma gli operatori turistici di casa nostra che organizzano i viaggi perdono i tradizionali 10 mila tifosi che si mettono in viaggio sognando la Coppa del Mondo. Più difficile valutare l'impatto sulla ristorazione (per chi vede la partita in compagnia e consuma o chi organizza gruppi d'ascolto per seguire il match).

 

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«Sul piano macroeconomico ragiona il capo economista di Confcommercio, Mariano Bella, il mancato Mondiale potrebbe avere effetti rilevanti soltanto se modificasse il profilo della fiducia di una quota consistente dei cittadini: una conseguenza che non si può escludere. La mancata partecipazione dell'Italia spiega Bella toglie visibilità ai nostri marchi. Si tratta di una sordina temporanea a un pezzo rilevante di cultura, di economia, di identità italiana: e questo può contribuire a deprimere il mood collettivo».

 

Per dare un'idea dei danni, basti pensare che nel 1983 (dopo il trionfo in Spagna) il Pil passò all'1,4% rispetto al +0,7 del 1982. E nel 2007 (dopo il successo ai rigori contro la Francia a Berlino) la crescita fu dell'1,9%. Goldman Sachs, in un report recente, ha ricordato come nel luglio del 1982, e in quello del 2006 Piazza Affari ha garantito ritorni del 3% mese su mese. 

 

Secondo la banca d'affari Usa, il buon andamento della nazionale tende storicamente a ridurre lo spread tra Btp e Bund tagliando il prezzo degli interessi sul debito (65 miliardi nel 2016, quando l'Italia fu eliminata ai quarti di finale dalle Germania agli Europei).

 

Ancora: la vittoria degli azzurri in Germania nel 2006 ha regalato al Pil, secondo i calcoli di Coldiretti, un +1%: circa 15 miliardi. La nazionale che resta a casa è un pessimo affare anche per le agenzie di scommesse: agli Europei 2016 su 43 milioni, ben 14 sono stati puntati su partite dell'Italia. E se gli scommettitori rinunciano, piange anche l'Erario.

VENTURA E LA PROMESSA DI QUALIFICAZIONE AL MONDIALE VENTURA E LA PROMESSA DI QUALIFICAZIONE AL MONDIALE

 

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