HIRST THE FIRST! - AD APRILE L’ARTISTA INGLESE INVADERÀ A VENEZIA CON LE SUE ULTIME OPERE (C'E' CHI DEFINISCE "SBALORDITIVE") - DOPO IL CATASTROFICO TRACOLLO DELLE QUOTAZIONI IN SEGUITO ALL'ASTA DEL 2008 NELLA SEDE DI SOTHEBY'S, I COLLEZIONISTI CONCEDERANNO UN'ALTRA POSSIBILITA' ALLA ROCKSTAR INGLESE DELL'ARTE?

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Robin Pogrebin per The New York Times pubblicato da la Repubblica

 

Immaginatevi i Rolling Stones che pubblicano un nuovo album acustico, o Christo che si prepara ad avvolgere qualche isola sperduta con tela per paracadute. La stessa fervente attesa circonda le prime opere nuove dell' artista Damien Hirst da molti anni a questa parte, che verranno svelate al pubblico il 9 aprile a Venezia, un mese prima della Biennale.

 

L'esposizione, che ha avuto "dieci anni di preparazione", come recita il battage pubblicitario, è anche la prima volta in assoluto in cui le due sedi della Collezione Pinault (Palazzo Grassi e Punta della Dogana) sono dedicate a un unico artista.

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Come altre precedenti esposizioni di Hirst, anche questo progetto viene presentato con lo stesso livello convulso di controllo e fanfara. E sopra l' evento aleggia un interrogativo: dopo il catastrofico tracollo delle quotazioni seguito alla vendita all' asta del 2008 interamente dedicata all' artista nella sede di Sotheby' s, c' è ancora spazio per la rockstar inglese dell' arte?

 

Il beniamino del mondo dell' arte degli anni Novanta, il capofila dei cosiddetti Young British Artist, famoso per il suo squalo dentro una vasca quotato 12 milioni di dollari, ha esaurito la sua verve creativa? E dopo che molti acquirenti si sono ritrovati con il cerino in mano in seguito alla mossa di Hirst del 2008, quando inondò il mercato di opere vendendole all' asta direttamente e aggirando i suoi galleristi, i collezionisti gli concederanno un' altra possibilità? «È indubbio che in passato ha seminato confusione nel mercato. Dipende da quanto successo avranno queste opere», dice Marc Porter, presidente della divisione belle arti di Sotheby' s. «Affronta Venezia, e questa è una mossa audace».

 

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Il progetto, intitolato Treasures from the Wreck of the Unbelievable ("Tesori dal relitto dell' incredibile"), secondo quelli che hanno potuto darvi un' occhiata, raccoglie tesori sommersi ingioiellati e coperti di corallo, come se fossero stati appena recuperati dall' oceano, come vestigia della città perduta di Atlantide o del capitano Nemo.

 

Comprende circa 250 pezzi di varie dimensioni, con prezzi che vanno da 400mila dollari per gli oggettini di giada a quattro milioni di dollari per una testa di Medusa in malachite.

squalo di damien hirst squalo di damien hirst

 

I potenziali compratori non possono vedere le opere di persona e nemmeno ricevere immagini via email, una cortesia normalmente concessa ai grandi collezionisti: un rappresentante di una delle due gallerie di Hirst - la Gagosian di New York e la White Cube di Londra - va da loro con un iPad per mostrargli fotografie delle opere.

FAMIGLIA PINAULT A PUNTA DELLA DOGANA FAMIGLIA PINAULT A PUNTA DELLA DOGANA

 

Hirst ha rifiutato di rilasciare dichiarazioni, e altrettanto hanno fatto i suoi galleristi, Larry Gagosian e Jay Jopling della White Cube, che hanno detto che tutte le richieste da parte dei media devono passare dallo studio di Hirst, il Science Uk Limited. Anche il proprietario della Collezione Pinault, François Pinault, ha rifiutato di farsi intervistare: il suo museo ha pubblicato sul sito solo un paio di foto molto stuzzicanti dell' imminente esposizione.

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L' happening di Venezia è la terza puntata del tentativo di rilancio di Hirst. La prima, nell' ottobre del 2015, è stata l' inaugurazione a South London della Newport Street Gallery, che presenta mostre di opere della sua collezione. Poi, ad aprile dello scorso anno, il cinquantunenne artista inglese ha annunciato il suo ritorno nella "corazzata" Gagosian, la galleria che aveva abbandonato nel 2012.

 

Le quotazioni danno già segnali di ripresa: una delle sue grandi tele di farfalle, stimata fra i 900.000 e gli 1,2 milioni di dollari, a novembre è stata venduta da Christie' s per la rispettabile cifra di un milione di dollari. Quasi tutti nel mondo dell' arte sono del parere che Hirst abbia delle ferite da sanare.

 

ARTE PUNTA DELLA DOGANA - Copyright Pizzi ARTE PUNTA DELLA DOGANA - Copyright Pizzi

Anche se riuscì a realizzare l' impensabile vendendo opere per 200 milioni di dollari all' asta organizzata da Sotheby' s il 15 settembre 2008 - scavalcando i tradizionali canali delle gallerie e nello stesso drammatico giorno in cui la Lehman Brothers dichiarò bancarotta - il risultato è stato un' indigestione di opere dell' artista inglese sul mercato, con conseguenze negative sulle quotazioni. «Per molti aspetti quell' asta ha segnato l' inizio della fine», dice il mercante d' arte Helly Nahmad.

SALMA HAYECK E FRANCOIS-HENRI PINAULT SALMA HAYECK E FRANCOIS-HENRI PINAULT

 

Per esempio, mentre il suo armadietto di medicinali Lullaby Spring nel 2007 era stato battuto all' asta da Sotheby' s per 19,2 milioni di dollari, nel 2015 l' altro pezzo della serie, Lullaby Winter, è stato piazzato da Christie' s per soli 4,6 milioni. Più recentemente, a novembre, uno dei suoi spot painting (grandi quadri composti di punti colorati) è stato venduto per appena 396.500 dollari da Sotheby' s, molto di meno degli 1,7 milioni spuntati in alcune occasioni nel 2013.

 

«Quella volta inspiegabilmente tutti accorsero a comprare, scatenando una spirale ribassista micidiale che ci ha trascinati a fondo tutti», dice il collezionista e mercante di arte Adam Lindemann riferendosi a quella famosa asta del 2008. «Le sue quotazioni sono precipitate e da allora non sono più risalite». «E ora è tornato, come Arnold», continua Lindemann alludendo ai film della serie Terminator con Schwarzenegger.

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La prolificità di Hirst trasmette la sensazione che le sue opere siano onnipresenti, e per contrastare questa impressione, dicono i collezionisti, potrebbe essere utile un catalogo ragionato che offra un resoconto accurato della sua opera. «Da investitore quale sono, prima di intraprendere un investimento del genere devo essere sicuro che la produzione sia sotto controllo», dice Nahmad. «Il mercato non ama il caos e non ama la confusione. Se Hirst producesse un catalogo ragionato dei suoi lavori, la gente potrebbe vedere un ordine nella sua opera.

 

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Quante unità esistono? Quante farfalle? Quanti spot paintings? ». Ma il vero affare è Hirst, secondo gli esperti: non un semplice fuoco di paglia, ma un artista con un talento e una tenuta straordinari.

 

«Resta uno dei più grandi artisti di questo secolo», afferma il costruttore Aby Rosen, che dice di essere "ben provvisto" di Hirst nella sua collezione e definisce i nuovi lavori dell' esposizione Treasures "sbalorditivi". «Continuerà a produrre finché non muore perché ha un cervello incredibile, una grande profondità», aggiunge Rosen. Alla domanda se i collezionisti che non riescono a vendere i loro Hirst abbiano ragione a sentirsi frustrati, Rosen risponde: «Se compri due titoli azionari e uno scende, non è che te la prendi con l' Ibm o la General Motors».

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Qualcuno sostiene che le esposizioni di Hirst a Venezia sono legate inestricabilmente a Pinault, che controlla la casa d' aste Christie' s ed è un avido collezionista di opere dell' artista. Gli esperti d' arte si chiedono se non voglia dare una spinta alle quotazioni di Hirst per interesse personale.

 

In ogni caso, quasi tutti sono d' accordo che Hirst, con il suo patrimonio stimato in 350 milioni di dollari, non ha bisogno di soldi. «Sono convinto che Hirst lascerà un' impronta importante nella storia dell' arte», dice Nahmad. «I collezionisti che adorano Hirst, se gli piacciono le cose che fa adesso le compreranno, senza preoccuparsi del fatto che in passato ha peccato di sovrapproduzione».

 

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