MULTA RECORD - L’UNIONE EUROPEA SCOPRE IL SEGRETO DI PULCINELLA: GOOGLE TRUCCA I RISULTATI DELLE RICERCHE – UN ALGORITMO FA SI’ CHE I PRIMI PRODOTTI (CLICCATI NEL 95% DEI CASI) SIANO DI INSERZIONISTI CHE PAGANO AL COLOSSO DEL WEB LA PUBBLICITA’ – GOOGLE: “IL NOSTRO È UN SERVIZIO AI CLIENTI"

-

Condividi questo articolo


Ettore Livini per la Repubblica

 

Google Google

L' Europa è sicura: le vendite nel supermercato più grande del mondo sono truccate. L' ingresso, in teoria, è libero. Basta digitare sullo smartphone o sul computer di casa www.google.com - come fanno ogni minuto 2,3 milioni di persone in ogni angolo del mondo - e scrivere il prodotto che cerchiamo. Da lì in poi, però, il percorso è obbligato. E a guidarci tra gli scaffali virtuali - dove vuole lui, dice Bruxelles - è l' algoritmo del motore di ricerca Usa, mettendoci sotto il naso le scarpe da jogging, i telefonini o i barbecue delle aziende che gli pagano la pubblicità e facendo sparire in un sottoscala digitale le offerte degli altri.

 

Provare per credere. Incastrare il colpevole, peraltro reo confesso ("il nostro è un servizio ai clienti", dice Google), non è difficile. Basta prendere lo smartphone, aprire la home page di Mountain View e cercare, per esempio, "voli da Roma a New York". Lo schermo parla da solo: i primi due risultati in cima alla pagina sono i siti di due inserzionisti, come segnala il quadretto verde "Ann.", annuncio. Segue a ruota un piastrone colorato lungo una decina di centimetri che squaderna le offerte selezionate da Google Flight, ben incolonnate sotto la dicitura "sponsorizzato". E solo due o tre colpi di pollice più sotto si arriva alla prima offerta libera da spot.

GOOGLE SHOPPING EXPRESS GOOGLE SHOPPING EXPRESS

 

Stessa musica, forse anche peggio, digitando "Red shoes", per andare a caccia di qualche scarpa rossa in saldo tra i vari siti di e-commerce mondiale. Il risultato è identico: sul telefonino campeggiano due grandi foto, le "Babe Vernies rouge" da 68 euro e le Adidas "Tubolar invader" da 55. Occasioni uniche scelte per convenienza o qualità? No, l' avanguardia delle offerte di Google shopping, la vetrina privata del gruppo dove i prodotti in vendita - spiega onestamente il motore di ricerca "ci garantiscono un compenso che è uno dei diversi fattori presi in considerazione per il posizionamento dei risultati".

 

Il principale a naso. Un pacchetto dove, va da sé, sono compresi gli spot martellanti di scarpe rosse che ci pedineranno online - con buona pace della privacy su tutti i siti che apriremo nei due giorni successivi. Quanto vale questo depistaggio commerciale? Per molte aziende, negli ultimi anni, è stata una questione di vita o di morte. Google controlla oltre il 90% delle ricerche online in Europa.

shopping online1 shopping online1

 

Ed essere in cima ai suoi risultati o a pagina quattro può significare per un' azienda la differenza netta. I primi 10 siti proposti dal motore intercettano il 95% dei clic. Quello più in alto - il fascione dove Mountain View piazza le immagini dei suoi inserzionisti - ben il 35%. La posizione fa premio sulla qualità: se si sposta il primo annuncio alla terza posizione, i clic crollano del 50%. Finire a pagina due è la Cayenna: chi sta in cima si accontenta di un misero 1% di accessi.

 

Che Google ci abbia un po' marciato - sostiene la Ue - lo dicono i numeri: il traffico nei negozi dei suoi clienti paganti è aumentato dall' inizio del taroccamento degli algoritmi di 45 volte in Gran Bretagna, di 35 in Germania, di 14 in Italia. Mentre i "supermercati" dei rivali - declassati manipolando ad arte i parametri delle ricerche, è l' accusa nemmeno troppo velata di Bruxelles - sono crollati dell' 85% a Londra, del 92% a Berlino e dell' 80% a Parigi.

 

SHOPPING ONLINE SHOPPING ONLINE

Il successo, tra l' altro, genera successo. I "product listing ads" - alias gli spot per conquistare la cima delle ricerche di Mountain View - sono il prodotto più caldo del mercato pubblicitario europeo. Google Shopping, secondo Sidecar, è salita in un anno dal 9 al 16% dell' e-commerce europeo. Il successo degli inserzionisti gemma nuovi clienti, in un circolo virtuoso dove il colosso Usa passa all' incasso mettendosi in tasca - secondo le stime di mercato - una commissione tra il 10 e il 15% del venduto. La festa, complice l' Europa, rischia ora di finire.

 

E la palla è in mano all' imputato che - pagata la multa - dovrà ripristinare la par condicio commerciale. Come dire che in vetrina, una volta digitato www.google. com, dovremo trovare l' offerta migliore e non solo quella del grande fratello degli scaffali digitali.

il palazzo della commissione europea a bruxelles il palazzo della commissione europea a bruxelles

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...