TERRA, ARIA E ACQUA - COLORI SCURI, ATMOSFERE CHE RICHIAMANO LE DISPERATE IMMAGINI URBANE DEI DIPINTI DI HOPPER O DELLE FOTOGRAFIE DI NAN GOLDIN: NELLA GALLERIA LONDINESE DI GAGOSIAN LA BELLISSIMA MOSTRA DI MICHAEL ANDREWS - NEL FRENETICO RECUPERO DEL PASSATO UN ANTIDOTO ALLE ANSIE DEL PRESENTE -

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Antonio Riello per Dagospia

ANDREWS 3 ANDREWS 3

 

Forse anche il mercato dell’arte, a modo suo, sta cercando le sicurezze di una sorta di “ritorno all’ordine”, insomma sta virando verso una forma di populismo super-modern fatto certo di solido buon senso e rifiuto degli eccessi del “politicamente corretto” ma contemporaneamente anche di sostanziale mancanza di curiosita’ e paura del futuro.

ANDREWS ANDREWS

 

Uno dei segni di questo trend, che rispecchia appunto le dinamiche politiche del momento, potrebbe essere proprio la (peraltro bellissima) mostra di Michael Andrews appena inaugurata in una delle due gallerie londinesi di Gagosian, che di tendenze se ne intende. Nell’altra galleria, in Britannia Street, c’e’ Richard Serra.

 

L’artista, morto ventidue anni fa, era un personaggio molto noto nella swinging London degli anni sessanta. Grande bevitore e nottambulo, amico e compagno di bisbocce di Lucien Freud e Francis Bacon, sapeva dipingere con materica maestria le facce e gli ambienti fumosi di quella vita notturna. Una sua opera di grandi dimensioni, “The Deer park”, e’ nella collezione permanente della Tate.

Michael Andrews 995 Michael Andrews 995

 

Potremmo dire che parte della sua opera ricorda, non per la tecnica ma per le atmosfere, certe disperate immagini urbane che troviamo nei dipinti di Edward Hopper o nelle fotografie di Nan Goldin, (naturalmente in versione londinese e non newyorkese). Colori scuri e densi come il fumo oppure pungenti come l’alcool ma capaci di rendere comunque dettagli e particolari in maniera sorprendente. Il talento non gli mancava.

 

Michael Andrews 17a Michael Andrews 17a

Poi, siamo negli anni settanta, Andrews si appassiona alla cultura Zen e si trasferisce in campagna, nel Norfolk dove era nato, e la sua pittura diventa aerea, rilassata e distesa. Forse anche pero’ un po’ meno intensa, certamente meno “maledetta”. E’ molto inglese in fondo questo tornare alla natura e contemporaneamente alle origini. La si puo’ trovare in un maestro della tradizione come John Constable ovviamente, ma anche nelle le recenti opere di David Hockney esposte un paio di anni fa in una mostra alla Royal Academy.

 

Michael Andrews 16c Michael Andrews 16c

In ogni caso siamo di fronte ad una pittura sempre di grande qualita’ e la mostra, curata da Richard Calvocoressi, non manca di far scoprire un artista certamente non cosi’ noto al grande pubblico. Va detto che non si tratta di un artista “dimenticato”, ma piuttosto di una carriera messa in secondo piano dalla notorieta’ in quegli anni di blasonati e piu’ fortunati colleghi britannici.

 

MICHAEL ANDREWS MICHAEL ANDREWS

Ma l’aspetto interessante della mostra sta nella celebrazione ormai diffusa e istituzionalizzata (Gagosian e’ assolutamente una “istituzione” del mercato dell’arte) di un frenetico recupero del passato come antidoto alle ansie del presente.

 

Fa pensare al grande successo di diversi ristoranti londinesi fondati da Jeremy King. Il suo Colbert, in Sloane Square, e’ una impeccabile, elegante e affollatissima copia di un bistro’ parigino virtuosamente ferma agli anni trenta. Il Delaunay e il Fischer, due altri suoi ristoranti, rievocano invece, sia nel menu che nell’ambiente, in maniera straordinaria il sapore del defunto Impero Austro-Ungarico.

 

ANTONIO RIELLO ANTONIO RIELLO

Il Denaunay e’ piu’ balcanico e l’altro invece tipicamente viennese. Ma il piu’ interessante e’ forse l’ultimo nato della scuderia: il Bellanger, nel quartiere di Islington. Una riproduzione maniacale e perfetta di una brasserie alsaziana, dove perfino i camerieri (in genere, in barba la Brexit, polacchi o romeni) hanno quell’aplomb e quella originale antipatia che solo i camerieri francesi di certe brasserie sanno naturalmente sfoggiare. Ogni piccolo particolare e’ credibile e assai curato. Si mangia in verita’ benissimo nell’alveo della tradizione alsaziana e ci si sta seduti, anche a lungo, con grande piacere, sembra davvero infatti che tutte le minacce, i fastidi e i le preoccupazioni rimangano magicamente fuori della porta. E’ una finzione, ma molto, molto, rassicurante.

 

Una volta qui a Londra per fare una descrizione positiva e suggestiva di un progetto o di una attivita’, il mantra era: “tanta innovazione assieme a tanta tradizione”. L’innovazione oggi non la menziona piu’ quasi nessuno, speriamo duri almeno la tradizione….

 

 

MICHAEL ANDREWS:

ANDREWS ANDREWS

EARTH AIR WATER

 

GAGOSIAN GALLERY

20 Grosvenor Hill

Londra W1K 3QD

Dal 20 Gennaio al 25 Marzo 2017

ANDREWS 2 ANDREWS 2

 

MICHAEL ANDREWS 3 MICHAEL ANDREWS 3 MICHAEL ANDREWS 1 MICHAEL ANDREWS 1

 

 

 

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